Negli ultimi anni gli italiani all'estero sono cresciuti raggiungendo nuovi record. I motivi dell'esodo, i profili degli espatriati, le aree di destinazione, gli effetti per l'Italia e le prospettive future.
Per la prima volta dagli anni duemila, il numero di cittadini di origine italiana che hanno scelto di stabilirsi oltreconfine supera quello degli stranieri residenti in Italia. Secondo i dati aggiornati più autorevoli, sono oggi 6,4 milioni le persone iscritte all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE), contro circa 5,5 milioni di cittadini stranieri che risiedono stabilmente in Italia. Questo sorpasso numerico restituisce la fotografia di un Paese che sta cambiando volto più velocemente di quanto spesso si tenda a credere.
Le statistiche più recenti indicano che a partire sono soprattutto i giovani adulti, molti dei quali con una formazione universitaria avanzata. Il 2024 rappresenta già un anno di svolta: oltre 155.000 italiani hanno lasciato la Penisola, mentre il saldo migratorio continua a peggiorare. Le conseguenze si avvertono non solo nelle città più piccole ma anche nei centri urbani di maggiore sviluppo economico, testimoniando come la mobilità italiana sia divenuta, ancora una volta, un tema centrale del dibattito pubblico e delle scelte di policy nazionali.
La popolazione italiana residente all'estero ha registrato una crescita sostenuta negli ultimi vent'anni. Dal 2006, gli iscritti all'AIRE sono più che raddoppiati (+106%). All'inizio del 2025 toccano quota 6.412.752, in aumento di oltre 278.000 unità soltanto rispetto all'anno precedente (+4,5%), complice anche l'effetto del nuovo regime sanzionatorio che ha incentivato registrazioni più accurate.
Il confronto con la popolazione residente in patria è eloquente: su 100 residenti con cittadinanza italiana, 12 vivono fuori confine (11,9%). L'incidenza scende leggermente (10,9%) se si considera anche la popolazione italiana e straniera nel calcolo complessivo.
Il trend di espatri non è riconducibile a una singola causa, ma appare piuttosto il risultato di fattori economici, culturali e normativi:
L'Europa resta il polo dominante dell'emigrazione italiana contemporanea. Più della metà degli italiani all'estero (circa 3,45 milioni, 54%) risiede all'interno del continente, sfruttando la prossimità geografica e la libera circolazione nell'area Schengen, mentre il 41% si è stabilito nelle Americhe. Le destinazioni più attrattive sono chiaramente definite:
|
Paese |
Residenti italiani |
|
Argentina |
987.000 |
|
Germania |
847.000 |
|
Brasile |
671.000 |
|
Svizzera |
654.000 |
|
Francia |
483.000 |
|
Regno Unito |
480.000 |
|
Spagna |
variabile in crescita (+30.000 in 2024) |
L'incidenza dell'Unione Europea è cresciuta, tanto che tra il 2006 e il 2024 l'Europa ha assorbito il 76% di tutti i nuovi espatri italiani. Sono proprio le grandi città come Londra, Berlino, Zurigo e Parigi a vantare le comunità di italiani più numerose. Oltre il 68% delle nuove nascite avviene in Paesi europei, dimostrando una forte integrazione e stabilizzazione delle famiglie italiane nel tessuto socioeconomico locale.
Il Sud Italia mantiene il primato nell'export di cittadini oltreconfine, ma Nord e Centro hanno visto espandere notevolmente i propri flussi migratori verso l'estero negli ultimi dieci anni. Ecco la dislocazione più recente degli espatriati per regione di origine:
La nuova emigrazione italiana è fortemente caratterizzata da una popolazione giovane, ben istruita e con elevate aspettative professionali. Nel 2024, il 72% dei nuovi espatriati rientra nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 49 anni, con la presenza maggioritaria della classe 18-34 anni (+48% rispetto all'anno precedente). Molti sono diplomati o laureati: dati Istat e Fondazione Migrantes riferiscono che dal 2014 al 2024, il 43% dei giovani che si è spostato dal Sud verso il Centro-Nord o l'estero possedeva una laurea:
L'accelerazione dell'emigrazione italiana post pandemia e post Brexit è connessa a una serie di fattori sia strutturali che congiunturali:
Il saldo tra arrivi di stranieri e partenze di cittadini italiani risulta negativo e determina uno squilibrio destinato ad accentuarsi. L'ISTAT segnala che nel 2024 il saldo è stato di -103mila tra italiani, contro un aumento di 347.000 stranieri:
|
Anno |
Italiani residenti all'estero |
Stranieri in Italia |
|
2019 |
5,3 milioni |
5,3 milioni |
|
2025 |
6,4 milioni |
5,5 milioni |
|
2050 (proiezione) |
? |
? |
Il rischio segnalato dai maggiori esperti è quello dello svuotamento socio-economico di ampie aree del Paese e della trasformazione dell'Italia in una nazione dalla popolazione prevalentemente anziana e scarsamente attrattiva per i giovani (italiani ed europei).