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Rifiuti dall’auto: nuove telecamere e multe per chi sporca

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Il governo ha approvato un Decreto legge che prevede tolleranza zero per chi lancia rifiuti dall'auto: le novità previste e i rischi

Negli ultimi anni, il problema dell’abbandono di rifiuti dai veicoli ha raggiunto livelli allarmanti, sollevando gravi preoccupazioni ambientali e sociali. La diffusione di comportamenti incivili, spesso sottovalutati, ha spinto il legislatore ad adottare misure drastiche per arginare il fenomeno. La normativa più recente introduce un approccio di tolleranza zero, traducendo in sanzioni severe un gesto che in passato era considerato di scarsa gravità.

Il nuovo Decreto-Legge n. 116: contenuti e obiettivi

L’entrata in vigore del Decreto-Legge n. 116, adottato il 9 agosto 2025, ha introdotto sanzioni più pesanti per chi butta rifiuti dal finestrino dell'auto e l’utilizzo di strumenti tecnologici per identificare i trasgressori con l’obiettivo di scoraggiare chiunque intenda disfarsi di oggetti, mozziconi o altri materiali gettandoli dal finestrino di auto in movimento o in sosta, riconoscendo il danno che questi gesti recano non solo al decoro urbano, ma anche alla sicurezza stradale e alla salute pubblica.

Sono, in particolare, previste:

  • Sanzioni amministrative e penali: la novità più incisiva riguarda la distinzione fra illecito amministrativo e penale, in base alla tipologia di rifiuto abbandonato e al contesto in cui avviene il fatto.
  • Responsabilità diffusa: la normativa non si limita a colpire i singoli cittadini, ma estende la responsabilità anche a datori di lavoro e aziende proprietarie di veicoli utilizzati per lo smaltimento irregolare di materiali.
  • Protezione di aree sensibili: particolare attenzione è rivolta ad aree protette, come parchi naturali, fiumi e riserve, dove la pericolosità dell’abbandono di rifiuti comporta aggravi nelle pene, compreso l’arresto.

Videosorveglianza e accertamento: come funzionano le nuove telecamere

L’adozione del nuovo decreto rappresenta una vera rivoluzione nel sistema di accertamento delle violazioni legate allo smaltimento scorretto di rifiuti dall’auto. In passato, era necessario che l’infrazione fosse contestata in flagranza di reato, limitando notevolmente l’efficacia dei controlli. La riforma consente ora alle forze dell’ordine di avvalersi di qualsiasi impianto di videosorveglianza, pubblico o privato, per raccogliere le prove necessarie a identificare i responsabili. Il nuovo provvedimento prevede, dunque:
  • Utilizzo delle immagini: sono ammesse come prova le riprese provenienti da telecamere comunali, autostradali, commerciali e persino di privati cittadini. È sufficiente rilevare la targa in modo chiaro per avviare la procedura sanzionatoria.
  • Notifica della multa: una volta individuato il proprietario del veicolo tramite le banche dati della Motorizzazione, il verbale viene notificato direttamente al domicilio dell’interessato, anche a distanza di giorni dall’accertamento.
  • Effetto deterrente: la presenza capillare degli impianti di videosorveglianza ha un valore preventivo elevato, fungendo da strumento di dissuasione anche nei confronti dei più recidivi.

Le nuove sanzioni: multe, arresto e sanzioni accessorie

Il nuovo decreto introduce un sistema di sanzioni salate, in base alla natura e gravità dell’infrazione, che sono sia amministrative che penali, con importi e pene accessorie crescenti in base alle circostanze del caso.

Entrando più nel dettaglio:

  • Rifiuti di minima entità: il lancio di mozziconi, fazzoletti o altri oggetti di piccole dimensioni comporta una sanzione amministrativa fino a 1.188 euro.
  • Materiali non pericolosi: per sacchetti di spazzatura, bottiglie, lattine o rifiuti similari, la violazione diventa penale, con multe che vanno da 1.500 fino a 18.000 euro e segnalazione alla procura.
  • Aree protette e aggravanti ambientali: l’abbandono in zone di pregio ambientale innesca la procedibilità d’ufficio e l’arresto dai sei mesi ai sette anni, in base alla pericolosità del gesto e alle sue conseguenze. Il legislatore prevede anche l’arresto differito, consentendo la privazione della libertà personali entro 48 ore sulla base delle riprese video.

Importi delle multe e tipologie di rifiuti: cosa si rischia

Tipologia di violazione Importo sanzione Altre conseguenze
Abbandono di oggetti di piccola entità (mozziconi, fazzoletti) Fino a 1.188 € Sanzione amministrativa
Abbandono di rifiuti non pericolosi (sacchetti, lattine, bottiglie) Da 1.500 a 18.000 € Violazione penale, segnalazione alla Procura
Abbandono in aree protette o inquinamento con pericolo Fino a 18.000 € Arresto da 6 mesi a 7 anni, arresto differito possibile
  • La differenza degli importi risponde a criteri di proporzionalità rispetto al danno arrecato.
  • Le sanzioni penali sono collegate all’impatto ambientale e alla dimensione del fenomeno.
  • I recidivi o chi abbandona rifiuti in luoghi sensibili affronta automaticamente le conseguenze più severe.

Sospensione della patente e confisca del veicolo

Per le violazioni più gravi, la legge introduce sanzioni accessorie di particolare impatto:
  • Sospensione della patente: fino a sei mesi in caso di abbandono di rifiuti qualificato come reato penale.
  • Confisca del veicolo: applicabile soprattutto nelle situazioni di illecito commesso con un mezzo aziendale o in caso di recidiva, salvo dimostrata estraneità del proprietario all’abbandono.