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Prestiti vacanze estate 2025: come e quanto si indebitano gli italiani per andare in ferie

di Marcello Tansini pubblicato il
Italiani si indebitano per le ferie

L'estate 2025 vede un aumento dei prestiti per chi vuole andare in vacanza: famiglie e giovani affrontano costi crescenti, tra nuove abitudini, rischi di sovraindebitamento e riflessioni sulla sostenibilit finanziaria.

Negli ultimi anni il fenomeno del credito al consumo finalizzato ai viaggi estivi ha assunto dimensioni senza precedenti, evidenziando una trasformazione profonda nel modo in cui gli italiani pianificano le proprie ferie. Secondo uno studio di Susini Group, il 65% dei cittadini sceglie di finanziare le vacanze affidandosi a banche e banchi dei pegni, mentre il resto fa ricorso a sostegno familiare o alternativo.

Questo mutamento segnala una diffusa difficoltà di accesso alle ferie attraverso risparmi propri, in un contesto economico segnato da inflazione, stagnazione dei redditi e progressiva erosione del potere d'acquisto. L'uso dei prestiti come soluzione per poter mantenere una pausa estiva, ormai considerata indispensabile per il benessere psico-fisico, si candida dunque a diventare una nuova normalità sociale.

Costo delle vacanze estate 2025: una spesa fuori portata per molte famiglie

I dati relativi ai costi delle ferie nell'estate 2025 mostrano una situazione sempre più gravosa per numerose famiglie italiane. Il budget richiesto per una tradizionale settimana di vacanza rappresenta spesso una voce insostenibile nel bilancio domestico. Una famiglia media di tre persone deve mettere in conto almeno 3.000 euro solo per trasporto e alloggio, mentre la spesa pro capite supera i 900 euro per i soli servizi basilari, esclusi vitto e altre attività accessorie.

Queste cifre risultano ancor più elevate se si considerano le altre spese, tra cui intrattenimento, pasti e imprevisti. L'inflazione e il caro-energia hanno eroso la capacità di risparmio, portando quasi il 70% di chi rinuncia alle ferie a motivare la scelta con ragioni economiche. Il fenomeno colpisce in modo trasversale: non riguarda soltanto nuclei a basso reddito, ma si estende a fasce tradizionalmente più protette, come over 65 e residenti nel Nord-Ovest, dove la quota di rinunce tocca il 23%.

L'analisi delle principali voci di spesa evidenzia come il turismo estivo stia diventando progressivamente un lusso. Il seguente schema riassume i dati:

Voce di spesa

Importo medio per individuo

Importo medio per famiglia (3 persone)

Trasporto + alloggio

918 €

2.754 €

Svago, vitto, extra

450 €*

€ 1.350,00

TOTALE

ca. 1.400 €

oltre 4.000 €

Questa situazione di difficoltà contribuisce a spiegare il boom delle richieste di finanziamento per le vacanze, divenute uno strumento di bilanciamento fra desiderio e sostenibilità economica.

Motivazioni economiche e sociali dietro alla rinuncia alle ferie

Secondo le ultime ricerche, oltre 8 milioni di italiani non partiranno per le ferie estive nel 2025, soprattutto a causa della pressione economica. Le ragioni più frequenti sono legate a redditi stagnanti, aumento del costo della vita e occasionali imprevisti lavorativi o familiari. Tra chi rinuncia, infatti:

  • 48% dichiara di non aver accantonato risorse sufficienti a causa dell'inflazione
  • 20% considera ormai eccessivi i prezzi di viaggi e soggiorni estivi
  • 18% ha subito imprevisti economici, spesso legati a questioni occupazionali
  • 16% sposta la vacanza in altri periodi dell'anno per ragioni di convenienza
  • 10% rimane a casa per accudire un animale domestico
  • Altri motivi comprendono responsabilità familiari (es. assistenza ad anziani)
La fascia d'età maggiormente coinvolta è quella tra i 65 e i 74 anni, mentre a livello territoriale spicca il Nord-Ovest con la più alta percentuale di rinunce. Oltre agli aspetti puramente economici, emerge una progressiva ridefinizione delle priorità e scelte dettate dal senso di responsabilità verso la famiglia, la salute e la gestione delle emergenze quotidiane. Il contesto di incertezza contribuisce a rendere le ferie una voce di spesa sacrificabile, evidenziando come il benessere personale venga oggi, in molti casi, subordinato alla sostenibilità del bilancio domestico.

Boom di prestiti per le ferie: numeri, profilo dei richiedenti e trend 2025

L'aumento delle richieste di prestiti per le vacanze rappresenta uno dei trend di maggiore impatto nel 2025. Nei primi cinque mesi dell'anno, sono stati erogati oltre 220 milioni di euro in finanziamenti personali destinati esclusivamente a coprire le spese di viaggi e ferie. La crescita rispetto al periodo precedente è stata pari al 18%, segno di una tendenza strutturale all'utilizzo del credito per esigenze non più considerate “voluttuarie”, ma essenziali per la qualità della vita.

Il profilo dei richiedenti conferma una platea eterogenea, con alcuni tratti comuni:

  • Età media: 37 anni, con una quota significativa di under 30 (circa 33% delle richieste)
  • Prevalenza maschile: il 72% dei richiedenti sono uomini, probabilmente in relazione a un diverso approccio alla gestione delle spese o accesso al credito
  • Importo medio richiesto: 5.500-5.900 €
  • Piano di rimborso: mediamente 4 anni
L'offerta di credito è agevolata da una diminuzione dei tassi d'interesse, con un Taeg medio online che si attesta al 10,17% contro il 10,5% del primo trimestre 2024. Tale dinamica incentiva l'accesso al credito anche tra coloro che, in passato, avrebbero preferito rinunciare alla vacanza piuttosto che accendersi un debito.

Va inoltre sottolineata la crescita dell'utilizzo di strumenti finanziari digitali e il ricorso sempre più frequente a soluzioni di pagamento rateizzato anche presso agenzie di viaggio e operatori turistici. La tendenza è supportata da un cambio di mentalità, dove il finanziamento diventa un'opzione accettata per raggiungere livelli di benessere percepito e mantenere relazioni sociali, anche in presenza di difficoltà economiche.

Chi chiede un prestito per andare in vacanza: età, genere, importi e durata

I dati raccolti dal settore del credito dipingono un quadro dettagliato dei principali beneficiari dei prestiti vacanze estate 2025. Come mostrato dalla tabella seguente:

Parametro

Valore o percentuale

Età media richiedente

37 anni

Under 30

33%

Sesso (maschi)

72%

Importo medio

5.719 €

Durata rimborso media

4 anni

Gli importi richiesti variano anche in funzione dell'età, con i più giovani propensi a scegliere soluzioni snelle (rate brevi, importi inferiori a 4.000 euro). Al contrario, la fascia anagrafica 30-45 anni tende a importi più consistenti e durate maggiori, complici la presenza di figli e la necessità di sostenere più persone all'interno dello stesso nucleo familiare.

Effetto dei tassi d'interesse e nuove abitudini di consumo

L'abbassamento dei tassi d'interesse risulta uno dei principali fattori di incentivo all'uso del credito al consumo per viaggi e vacanze. Il Taeg medio online, ora inferiore rispetto agli anni precedenti, ha reso i finanziamenti più accessibili a una fascia più ampia della popolazione. L'offerta di piani di rimborso flessibili, la possibilità di richiedere online e gli strumenti di fintech hanno determinato la normalizzazione della vacanza a rate, vista sempre meno come segno di difficoltà e sempre più come strumento di pianificazione.

Fra le nuove abitudini documentate:

  • Pagamento rateale delle vacanze direttamente tramite tour operator
  • Accettazione diffusa del debito anche per esigenze non strettamente necessarie
  • Propensione al confronto tra offerte e richiesta di preventivi personalizzati
Il cambio di paradigma si riflette anche sulla comunicazione, con un forte impulso dato da social network e campagne mirate che invitano a “dilazionare il costo del desiderio di evasione”.

Giovani e indebitamento: cause, nuove modalità e rischi

L'incremento delle domande di prestiti vacanze tra gli under 35 rappresenta uno dei principali elementi di novità nel 2025. L'accesso al credito non viene più percepito come un tabù o una misura da adottare solo in caso di emergenza, bensì come uno strumento ordinario di progettazione finanziaria.

Le motivazioni alla base di questa tendenza includono:

  • Desiderio di partecipazione sociale e timore di essere esclusi (FOMO, fear of missing out)
  • Insufficienza di risparmi a causa della precarietà lavorativa
  • Diffusione di piani flessibili (paga in tre, in sei rate) che abbassano la soglia psicologica d'accesso
  • Pressioni mediatiche e “effetto Instagram”
Il prestito per le ferie si configura così come soluzione temporanea, spesso scelta per evitare la rinuncia al viaggio anche in presenza di situazioni di disequilibrio finanziario. Tuttavia, il rischio di sovraindebitamento aumenta in caso di programmazioni superficiali e contesti di instabilità lavorativa.

Prestiti vacanze tra opportunità e rischi di sovraindebitamento

Sebbene il credito al consumo consenta di diluire la spesa nel tempo, è essenziale rilevare i pericoli legati a una programmazione non sostenibile. Le rate, pur contenute, possono sommarsi a quelle di altri prestiti in corso, gravando ulteriormente sui bilanci familiari o personali. Secondo dati diffusi da Legge3.it, il sovraindebitamento rappresenta un rischio concreto, soprattutto per chi si espone con prestiti multipli e senza adeguata pianificazione.

  • Accumulo di debiti per spese non essenziali
  • Difficoltà di rimborso in caso di imprevisti
  • Possibilità di ricorso agli strumenti previsti dal Codice della Crisi e della Legge 3/2012 per chi è in stato d'insolvenza
Una valutazione accurata delle proprie disponibilità e l'educazione finanziaria sono elementi chiave per evitare il rischio di trasformare la vacanza in un peso economico chiaramente superiore ai benefici ottenuti.
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