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Riforma affitti 2024-2025 prevista nella delega fiscale approvata

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
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Quali sono le novitŕ della delega fiscale che incidono sugli affitti di case: i chiarimenti e le spiegazioni

Cosa cambia con la riforma degli affitti 2024-2025 prevista nella delega fiscale già approvata? La delega fiscale prevede diverse novità per gli affitti delle case, a partire dalle diverse modifiche previste per l’applicazione della cedolare secca. Vediamo allora quali sono le misure ufficiali.

  • Quali sono le misure previste dalla riforma degli affitti 2024-2025
  • Come cambia la cedolare secca per gli affitti nel 2024-2025 con la delega fiscale

Quali sono le misure previste dalla riforma degli affitti 2024-2025

Se la nuova Irpef, con le aliquote ridotte da quattro a tre, modifica la tassazione sui redditi derivanti dagli affitti di case, la riforma degli affitti prevista dalla delega fiscale prevede ulteriori novità.

Si parte dall’estensione della cedolare secca anche agli immobili non residenziali, con le stesse percentuali già previste, per arrivare alle nuove detrazioni.

In quest'ultimo caso si tratta di cambiamenti che interessano soprattutto gli inquilini. La legge in vigore permette, infatti, di portare in detrazione i pagamenti degli affitti. 

In particolare, per i contratti di case adibite ad abitazione principale affittate con contratti stipulati o rinnovati sono previste detrazioni di 300 euro per redditi complessivi entro i 15.493,71 euro e di 150 euro per redditi complessivi superiori a 15.493,71 euro ed entro i 30.987,41 euro.

Per i contratti di affitto a canone concordato, è prevista, invece, una detrazione d’imposta di 495,80 euro per redditi complessivi entro i 15.493,71 euro e di 247,90 euro per redditi complessivi superiore a 15.493,71 euro ma entro i 30.987,41 euro. Non è, invece, prevista alcuna detrazione per redditi superiori a 30.987,41 euro.

Come cambia la cedolare secca per gli affitti nel 2024-2025 con la delega fiscale

Cambia nel 2024 la cedolare secca ma non per tutti gli immobili in affitto.

Le modifiche riguardano, infatti, solo le case in affitto breve fino a 30 giorni, per cui aumenta l’aliquota di tassazione passando dal 21% al 26%.

L’aumento non interesserebbe, però, tutti gli immobili che i proprietari decidono di dare in affitto breve, ma solo gli immobili dal secondo in poi. 

Ciò significa che se un proprietario dà in locazione un solo immobile, può ancora applicare la cedolare secca al 21%, ma se ne affitta, due o tre, per il primo può applicare la cedolare secca al 21% ma per secondo e terzo, deve applicare la cedolare secca più alta al 26%.

Non cambiano rispetto a quanto già previsto, infine, le scadenze di pagamento dell’imposta.
 

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