Con la firma della nuova intesa per il triennio 2025-2027, il settore dei servizi ambientali si appresta a vivere una fase caratterizzata da maggiore stabilità, valorizzazione delle competenze e rafforzamento del potere d’acquisto per oltre 110.000 lavoratori coinvolti in tutta Italia. Questo rinnovo rappresenta il punto di convergenza tra le esigenze delle associazioni datoriali e le rivendicazioni sindacali maturate durante un anno di grande confronto. L’accordo raggiunto, che comprende un aumento economico consistente distribuito in più tranche, non si limita soltanto agli aspetti retributivi ma introduce anche miglioramenti che riguardano la qualità del lavoro e la tutela complessiva dei dipendenti del comparto.
Aumenti economici previsti: incremento medio degli stipendi, arretrati e una tantum
Sul piano retributivo, il nuovo accordo introduce un incremento complessivo pari a 307 euro, che comprende sia l’adeguamento strutturale delle retribuzioni che alcune voci accessorie. L’aumento medio, distribuito sull’intero triennio di applicazione, supera il 14% rispetto alla situazione precedente, con una suddivisione che valorizza progressivamente il trattamento economico dei lavoratori.
In dettaglio, gli aumenti sono così ripartiti:
- Riforma parziale della classificazione: valore contrattuale di 47 euro
- Aumento del trattamento economico complessivo (TEC): 250 euro
- Aumento del trattamento economico minimo (TEM riferimento 3A): 217 euro totali, suddivisi in cinque tranches:
- 15 euro dal 1° luglio 2025
- 86 euro dal 1° febbraio 2026
- 36 euro dal 1° gennaio 2027
- 40 euro dal 1° agosto 2027
- 40 euro dal 1° dicembre 2027.
- Produttività contrattuale (ERAP): incremento mensile di 18 euro
- Welfare contrattuale: 15 euro
- Permessi (ROL) per assunti dal 2017: 10 euro per 10 ore.
È prevista inoltre
una quota “una tantum” di 100 euro, corrisposta ai lavoratori in servizio per copertura del primo semestre 2025, da erogare in due tranche nei mesi di marzo e giugno 2026. Tale importo sarà proporzionale ai mesi di effettiva attività svolta nel periodo di riferimento.
Alle misure si aggiungono adeguamenti periodici legati all’inflazione, a garanzia del potere d’acquisto, che trovano applicazione automatica per il personale impiegato presso aziende pubbliche, private e cooperative del comparto.
Le principali novità: classificazione del personale, welfare contrattuale e produttività
Il nuovo contratto non si limita alla sola componente economica, ma apporta diversi miglioramenti normativi che interessano:
- Classificazione professionale: viene introdotta una riforma parziale della classificazione, con l’obiettivo di valorizzare le professionalità esistenti. Questo intervento mira ad adeguare mansioni e retribuzioni alle competenze effettive, incrementando la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
- Welfare contrattuale: il rinnovo prevede l’incremento dei contributi versati ai fondi di settore (Fasda, Previambiente) per assicurare prestazioni supplementari e maggiore serenità sociale. A partire dal 1° ottobre 2026 e dal 1° gennaio 2027 sono in programma aumenti dei contributi mensili e trimestrali, con un’attenzione specifica per la previdenza integrativa e la tutela sanitaria dei dipendenti.
- Premio di produttività: è fissato un aumento ERAP a premiare l’impegno e i risultati conseguiti del personale, favorendo la diffusione di una cultura orientata al miglioramento delle performance e del servizio pubblico.
- Potenziamento dei permessi ROL: introdotto un riconoscimento ulteriore per il personale assunto dal 2017, per garantire equità e aggiornamento delle tutele orarie.
Entrata in vigore: dal 1° gennaio 2025 al via le nuove misure
Le
nuove disposizioni entreranno in vigore il 1° gennaio 2025, garantendo così continuità normativa e tempestiva applicazione delle novità concordate.
La validità è assicurata fino al 31 dicembre 2027.
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