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Rinnovo contratto CCNL Farmacie Private 2022-2024, oggi sciopero. Come vanno le trattative e i punti di stallo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rinnovo contratto CCNL Farmacie Private

Proclamata per oggi 6 novembre una giornata di sciopero nazionale per il rinnovo del Ccnl Farmacie Private scaduto il 31 agosto 2024: le richieste dei sindacati

Oggi, 6 novembre, oltre 60 mila dipendenti delle farmacie private italiane sono coinvolti in una mobilitazione che segna uno dei momenti più rilevanti per il settore negli ultimi anni. La giornata di sciopero, organizzata dalle principali sigle sindacali, mette in evidenza lo stallo raggiunto nelle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) delle farmacie private, scaduto il 31 agosto 2024. Nei maggiori centri urbani e numerose province sono in corso presidi e manifestazioni per richiamare l’attenzione su una situazione che investe la dignità e i diritti di farmaciste, farmacisti e di tutto il personale delle farmacie di proprietà privata.

Le ragioni dello sciopero: il valore della professione e le richieste dei sindacati

Alla base della giornata di astensione dal lavoro c’è una richiesta forte e condivisa: il riconoscimento economico e professionale di chi lavora ogni giorno a stretto contatto con i cittadini, offrendo un servizio di assistenza e consulenza nella dispensazione di farmaci, nella prevenzione e nelle attività accessorie sempre più richieste nelle moderne farmacie dei servizi. La mobilitazione è stata indetta sia per il ritardo nel rinnovo contrattuale sia per il mancato ascolto delle richieste presentate, che prevedono: 

  • Adeguamento salariale: Le organizzazioni sindacali chiedono un incremento delle retribuzioni che rispecchi l’aumento del costo della vita e valorizzi le competenze richieste dal ruolo odierno del farmacista. La richiesta sindacale si attesta su 360 euro lordi mensili di aumento, mentre la proposta datoriale si limita a 180 euro in tre anni, giudicata insufficiente dalla categoria.
  • Rispetto della professionalità: Viene rivendicato il riconoscimento del valore sociale e sanitario di farmaciste e farmacisti, che sono sempre più protagonisti in attività di screening, vaccinazione e supporto alla prevenzione, soprattutto nelle realtà territoriali dove la loro presenza rappresenta spesso l’unico punto di accesso al servizio sanitario.
  • Conciliazione tra vita e lavoro: Le condizioni lavorative sono sempre più pressanti, con orari prolungati, obblighi formativi e la richiesta di flessibilità che spesso compromettono il bilanciamento tra impegni professionali e vita personale.
  • Percorsi formativi e crescita professionale: Le federazioni chiedono maggiori investimenti in formazione continua e il riconoscimento di nuove qualifiche legate all’evoluzione della professione verso la multidisciplinarietà e la farmacia dei servizi.
Secondo le sigle sindacali, le farmacie rappresentano un presidio territoriale insostituibile non solo per la distribuzione del farmaco, ma anche quale primo punto di riferimento per salute, benessere e informazione sanitaria. La mancata valorizzazione di queste competenze produce insoddisfazione, fuga di professionisti dal settore e carenza di personale, con ripercussioni sul servizio ai cittadini.

Punti di stallo nelle trattative: il confronto tra sindacati e Federfarma

Le divergenze tra le parti sono emerse con forza negli ultimi incontri. Federfarma ha giudicato la richiesta di un aumento di 360 euro lordi come insostenibile per la sostenibilità economica delle farmacie, specie per le realtà più piccole e rurali. Ha inoltre dichiarato la disponibilità a riconoscere benefit aggiuntivi, servizi di welfare aziendale, percorsi formativi in orario di lavoro e tutele ulteriori su maternità e infortuni, ma mantenendo invariato il limite dell’incremento salariale proposto.

I sindacati, dal loro punto di vista, sottolineano la necessità che ogni adeguamento sia congruo all’inflazione verificatasi negli ultimi anni e alle nuove responsabilità affidate ai farmacisti. 

Richieste principali Punti di stallo
Incremento salariale coerente con il caro-vita Proposta economica ritenuta insufficiente (180 euro in tre anni)
Valorizzazione delle competenze Mancato riconoscimento delle attività aggiuntive
Migliore conciliazione vita-lavoro Nessuna apertura concreta su orari e sostenibilità organizzativa

L’impatto dello sciopero: adesioni, modalità e servizi garantiti

L’adesione alla giornata di sciopero è diffusa su tutto il territorio nazionale, con una vasta partecipazione dei dipendenti delle oltre 18.000 farmacie private operative in Italia. Manifestazioni e presidi sono organizzati nelle principali città: da Milano a Napoli, passando per Roma, Torino, Palermo, Firenze e molte altre realtà regionali. L’orario di astensione corrisponde all’intero turno di lavoro, dalle 00:00 di oggi fino alla mezzanotte.

Nonostante l’ampio coinvolgimento, sono comunque assicurati i servizi minimi essenziali: tutte le farmacie, comprese quelle di turno o di servizio ordinario, garantiscono l’erogazione di medicinali urgenti e i principali servizi di assistenza, a tutela delle necessità impellenti dei cittadini, come previsto dalla normativa vigente. In sintesi, la giornata di sciopero di oggi interessa:

  • Numero di lavoratori coinvolti: circa 60.000 dipendenti
  • Numero di farmacie interessate: oltre 18.000 strutture
  • Regioni con maggiore mobilitazione: mobilitazioni significative riscontrate in Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia, Marche e Campania
  • Modalità di sciopero: astensione dal lavoro per tutta la giornata e partecipazione a presidi e assemblee cittadine e regionali
Nei casi in cui non sia possibile garantire un servizio anche minimo, i titolari delle farmacie sono tenuti a dare comunicazione alle Autorità competenti e alle aziende sanitarie locali, in linea con le disposizioni normative e regolamentari.

Possibili prospettive di soluzione e richieste future per il rinnovo contrattuale

Per porre fine all’impasse che blocca il rinnovo del CCNL, le richieste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali gravitano attorno a punti condivisi, che potrebbero rappresentare basi di partenza per una soluzione:

  • Riapertura del tavolo negoziale nel più breve tempo possibile, accogliendo proposte che riconoscano l’attuale scenario del settore e le professionalità coinvolte.
  • Incremento retributivo adeguato, calibrato sull’andamento dell’inflazione certificata e sulle nuove responsabilità derivate dall’espansione della farmacia dei servizi.
  • Maggiore chiarezza sui benefit accessori, per garantire anche una reale conciliazione vita-lavoro a fronte dell’intensificazione delle mansioni e della formazione continua richiesta.
  • Definizione di percorsi formativi strutturati che favoriscano la crescita professionale e la valorizzazione delle nuove competenze acquisite.
  • Impegno alla tutela occupazionale, con attenzione alla carenza di personale che negli ultimi anni ha creato difficoltà di copertura e disagio nei turni di lavoro.
Le sigle sindacali chiedono inoltre che si dia attenzione alla sostenibilità organizzativa, per evitare il rischio di burnout e di abbandono della professione.