Di nuovo ferme le trattative per il rinnovo del Contratto della Scuola 2025: quali sono i motivi e quando si potrebbero concludere
Quali sono le nuove situazioni che bloccano ancora le discussioni per il rinnovo del Ccnl della Scuola? I docenti dalla scuola e il personale Ata dovranno ancora attendere per il rinnovo contrattuale con i relativi aumenti tanto sperati. Le trattative sono, però, di nuovo ferme e questa volta è colpa dei sindacati. Vediamo di capirne i motivi.
Ad aprile, infatti, è in programma l’appuntamento con le elezioni delle Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie). Si tratta dell’organo sindacale che viene eletto direttamente all’interno di ogni scuola e che rappresenta la reale forza dei sindacati.
In vista del voto, dunque, ogni sigla cercherà di presentarsi come la migliore per la difesa dei diritti dei lavoratori e, fino a quando ci sarà tale impegno, le discussioni per il rinnovo del Ccnl della Scuola saranno rimandate.
Probabilmente si riprenderà a discuterne solo dopo le elezioni per cercare di chiudere la trattativa almeno in estate.
Nessuno dei sindacati vuole rischiare di firmare un accordo che non piace e non soddisfa i lavoratori e che potrebbe compromettere i risultati elettorali.
Il rinnovo del Contratto della Scuola dovrebbe prevedere per i docenti, un aumento degli stipendi di 160 euro lordi per il 2025, a cui aggiungere oltre 3mila euro di indennità di vacanza contrattuale.
Sono anche previsti aumenti complessivi degli stipendi fino al 16% entro il 2030, grazie alle risorse stanziate dal Governo, per far fronte all’inflazione che vedrà un aumento dei prezzi nei prossimi anni.
Non solo aumenti: il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato anche l’intenzione di voler introdurre una assicurazione sanitaria per il personale della scuola. Si tratterebbe di sconti da garantire a tutto il personale della scuola sia ai docenti che agli Ata.
L’Anief ha, inoltre, proposto una revisione della tabella retributiva con scatti ogni 4 anni e il pagamento di una indennità di trasferta ai lavoratori fuori sede.