Oltre a prevenire lo spopolamento, l'iniziativa delle case a 1 euro ha l'obiettivo di preservare il ricco patrimonio artistico, immobiliare e culturale del Paese. Tutti i dettagli
Il progetto delle case a 1 euro rappresenta un'iniziativa di carattere sociale, immobiliare e urbanistico che prevede l'acquisizione di una residenza attraverso il pagamento di una cifra simbolica. In cambio di questa opportunità eccezionale, l'acquirente si impegna a ristrutturare l'immobile o ad abitarlo per un periodo prolungato. L'obiettivo principale è contrastare il fenomeno dello spopolamento che affligge numerose piccole frazioni, comuni montani, quartieri storici e aree isolate in tutta Italia.
Oltre a prevenire l'abbandono dei territori, questa strategia mira a preservare il patrimonio artistico, immobiliare e culturale del Paese, che altrimenti rischierebbe di deteriorarsi o cadere in completo degrado. Un numero crescente di amministrazioni comunali partecipa attivamente a questa iniziativa, selezionando specifici immobili da offrire a un prezzo simbolico per attrarre nuovi residenti nei loro territori. Questi comuni aderenti all'iniziativa sono distribuiti in varie regioni italiane, con una maggiore concentrazione nel Sud Italia, in alcune aree del centro e nell'ovest del Nord Italia.
Il meccanismo alla base del progetto case a 1 euro è relativamente semplice. I proprietari di immobili abbandonati o in stato di degrado decidono di cedere la proprietà al comune di riferimento, che a sua volta la mette a disposizione di potenziali acquirenti al prezzo simbolico di un euro. Questo scambio è vantaggioso per tutte le parti coinvolte: i proprietari originali si liberano di un bene che rappresenterebbe solo un costo di manutenzione, i comuni riqualificano aree degradate, e gli acquirenti ottengono una proprietà a un prezzo minimo.
Per partecipare a questa iniziativa, gli interessati devono contattare direttamente l'amministrazione comunale che ha pubblicato il bando. Ogni comune ha le proprie regole specifiche, ma generalmente i requisiti includono:
Il Comune di Taranto è stato tra i pionieri di questa espansione, avviando le procedure per il terzo bando di vendita di immobili situati nella città vecchia, di proprietà dell'ente comunale, al prezzo simbolico di un euro. L'obiettivo principale è promuovere il ripopolamento delle zone storiche, per lungo tempo lasciate in stato di degrado, e incentivare i lavori di ristrutturazione degli edifici che necessitano di interventi sostanziali. Con undici immobili già assegnati nelle edizioni precedenti, il programma di Taranto sta dimostrando che il modello può funzionare anche in contesti urbani più ampi.
L'edizione 2025 del bando tarantino prevede la vendita di tre lotti di immobili situati in postierla Immacolata, in via G. Paisiello, in vico Pontescuro e in vico Serafico. Il Comune sottolinea che queste aree sono di particolare pregio e si trovano lungo direttrici strategiche destinate a diventare il fulcro della rinascita della città vecchia.
Gli assegnatari avranno un anno di tempo per consegnare i titoli abitativi e le autorizzazioni necessarie. In caso di ritardi non imputabili all'interessato, sarà possibile richiedere una proroga. I lavori di ristrutturazione dovranno essere completati entro tre anni dalla data di rilascio del titolo abilitativo edilizio. Inoltre, l'assegnatario sarà tenuto a stipulare una polizza fidejussoria a favore del Comune di Taranto, a garanzia dell'effettiva realizzazione dei lavori, e provvedere a proprie spese alla messa in sicurezza dell'immobile e dell'area esterna, inclusa la pulizia e, se necessario, lo sgombero da oggetti e rifiuti.
Negli ultimi mesi, l'iniziativa delle case a 1 euro ha continuato a espandersi in diverse regioni italiane, con nuovi comuni che si sono uniti al progetto. In Molise, per esempio, sono state messe in vendita 8 nuove abitazioni a un prezzo simbolico, mentre in Sicilia numerosi comuni hanno partecipato attivamente all'iniziativa.
Di seguito, ecco un elenco aggiornato dei principali comuni italiani che attualmente offrono abitazioni a un prezzo simbolico:
Per il 2025, molti comuni hanno aggiornato i requisiti e gli obblighi per gli acquirenti di case a 1 euro, adattandoli alle esperienze degli anni precedenti. In generale, le amministrazioni stanno cercando di semplificare le procedure burocratiche, pur mantenendo le garanzie necessarie per assicurare la riqualificazione effettiva degli immobili.
Tra i requisiti più comuni per il 2025 troviamo:
Il 2025 si preannuncia come un anno ricco di opportunità per chi è interessato al progetto delle case a 1 euro, grazie all'introduzione di nuovi contributi e incentivi sia a livello locale che nazionale.
Una delle iniziative più interessanti è quella lanciata dalla Provincia Autonoma di Trento, che offre fino a 100.000 euro a fondo perduto per chi si trasferisce in uno dei 33 comuni trentini colpiti dallo spopolamento. Il programma prevede contributi per l'acquisto e la ristrutturazione di immobili destinati ad abitazione o affitto a canone moderato, con la condizione che i beneficiari si impegnino a risiedere per almeno dieci anni nei comuni selezionati.
Chi ristruttura una proprietà in questi territori può ottenere fino a 80.000 euro su una spesa complessiva di 200.000 euro, con una copertura del 40% nei centri storici e del 35% nelle altre aree. Inoltre, chi acquista un immobile può ricevere fino a 20.000 euro di contributi.
Anche altre regioni stanno introducendo incentivi simili. La Regione Sardegna, come accennato, offre contributi fino a 15.000 euro per chi acquista casa nei piccoli comuni dell'isola, mentre diverse amministrazioni locali stanno valutando l'introduzione di sgravi fiscali o altre forme di sostegno per chi partecipa al progetto delle case a 1 euro.
A livello nazionale, il governo sta considerando l'estensione di alcune agevolazioni fiscali per la ristrutturazione anche agli immobili acquistati attraverso il progetto delle case a 1 euro, con l'obiettivo di rendere ancora più attraente questa opportunità.