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Rumore e sicurezza sul lavoro, quali sono gli obblighi dell'azienda e del datore di lavoro

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rumore e sicurezza sul lavoro

Il datore di lavoro tenuto a effettuare una valutazione del rischio rumore in tutti gli ambienti di lavoro.

Il rumore è uno dei principali fattori di rischio negli ambienti lavorativi, e la sua gestione è cruciale per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori, come messo nero su bianco dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.

La normativa italiana, in linea con le direttive europee, impone obblighi stringenti per le aziende e i datori di lavoro in merito alla protezione dei dipendenti dall'esposizione al rumore. Approfondiamo adesso:

  • Obblighi dell'azienda su rumore e sicurezza sul lavoro
  • Normativa in vigore su rumore e sicurezza sul lavoro

Obblighi dell'azienda su rumore e sicurezza sul lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a effettuare una valutazione del rischio rumore in tutti gli ambienti di lavoro. Riguarda la misurazione dei livelli di rumore a cui i lavoratori sono esposti e l'identificazione delle fonti principali di rumore. La valutazione deve essere documentata e aggiornata periodicamente, specialmente in caso di modifiche alle attrezzature o ai processi di lavoro. La legislazione prevede limiti specifici di esposizione al rumore:
  • livello di azione inferiore: 80 dB(A);
  • livello di azione superiore: 85 dB(A);
  • valore limite di esposizione: 87 dB(A).
Superati questi valori, il datore di lavoro deve adottare misure per ridurre l'esposizione al rumore.

Se i livelli di rumore superano i limiti di azione, il datore di lavoro deve attuare misure tecniche e organizzative per ridurre il rumore alla fonte. Queste misure comprendono l'utilizzo di macchinari meno rumorosi, l'installazione di barriere insonorizzanti, la manutenzione regolare delle attrezzature, la riorganizzazione del lavoro per ridurre il tempo di esposizione.

Quando non è possibile ridurre il rumore al di sotto dei limiti di esposizione con misure tecniche e organizzative, il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori dispositivi di protezione individuale, come tappi auricolari o cuffie antirumore. L'uso dei DPI deve essere accompagnato da adeguata formazione sull'importanza e le modalità di utilizzo.

Il datore di lavoro deve informare e formare i lavoratori sui rischi legati al rumore e sulle misure di protezione adottate. La formazione deve essere chiara, comprensibile e aggiornata periodicamente. Devono essere trattati temi come l'uso corretto dei DPI, le procedure di sicurezza e i comportamenti da adottare per minimizzare l'esposizione al rumore.

I lavoratori esposti a livelli di rumore superiori ai limiti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria. Questa sorveglianza include esami audiometrici periodici per monitorare l'udito dei lavoratori e individuare eventuali danni.

Normativa in vigore su rumore e sicurezza sul lavoro

La normativa vigente integra e coordina tutte le normative precedenti in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Specifica le misure che i datori di lavoro devono adottare per prevenire e ridurre l'esposizione al rumore.

Il datore di lavoro è tenuto a valutare l'esposizione al rumore dei lavoratori e a documentarla. Questa valutazione deve essere aggiornata periodicamente e ogni volta che intervengano modifiche. Devono essere adottate misure tecniche e organizzative per ridurre il rumore alla fonte.

Comprende l'uso di macchinari meno rumorosi, la manutenzione delle attrezzature e l'isolamento delle sorgenti di rumore. Se non è possibile ridurre il rumore al di sotto dei limiti di esposizione con altre misure, il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori dispositivi di protezione individuale, come tappi auricolari o cuffie antirumore.