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Saldi 2026, le date di inizio e fine per ogni regione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
saldi 2026

Il 2026 porta con s nuove date per i saldi invernali, diverse da regione a regione.

Passate le feste di fine anno, l’attenzione si sposta su uno degli appuntamenti commerciali più attesi dagli italiani: i saldi invernali. Anticipati da una vera e propria "febbre" per gli acquisti, rappresentano un’opportunità per rinnovare il guardaroba e acquistare prodotti a condizioni vantaggiose. Questo rituale annuale, profondamente radicato nel tessuto sociale ed economico del Paese, coinvolge negozi fisici e compratori digitali.

Le regole su modalità di vendita, prezzi, cambi e resi sono regolate da una normativa chiara stabilita dal Codice del Consumo, a tutela dei diritti dei consumatori. Prima di approfittare degli sconti, è fondamentale approfondire alcune informazioni essenziali come la durata degli sconti, le regole sui prezzi applicati e le condizioni per cambi o resi.

I grandi marchi e i piccoli negozi si preparano a gestire un notevole afflusso di clienti, offrendo riduzioni di prezzo che, per decreto, devono essere comunicate in modo trasparente. Comprendere in anticipo i meccanismi degli sconti, le tempistiche e le regole applicate in ciascuna area geografica aiuta ad effettuare acquisti realmente vantaggiosi

Calendario dei saldi 2026: date di inizio e fine regione per regione

I periodi di sconto per l’anno 2026 sono oggetto di specifiche delibere regionali, che fissano con precisione tempi e modalità dei saldi. Esistono differenze consistenti tra le regioni, legate all’autonomia amministrativa: alcune vedono una partenza uniforme, altre introducono leggere variazioni. La maggior parte degli esercizi commerciali d’Italia aprirà la stagione promozionale a partire dal 3 gennaio, ma per alcune province e regioni le date subiscono piccole variazioni.

Di seguito una tabella riassuntiva delle date di inizio e fine per ogni regione nel 2026:

Regione Data di inizio Data di fine
Abruzzo 3 gennaio 3 marzo
Basilicata 3 gennaio 1° marzo
Calabria 3 gennaio 4 marzo
Campania 3 gennaio 3 marzo
Emilia-Romagna 3 gennaio 3 marzo
Friuli Venezia Giulia 3 gennaio 31 marzo
Lazio 3 gennaio 15 febbraio
Lombardia 3 gennaio 4 marzo
Piemonte 3 gennaio 28 febbraio
Sicilia 3 gennaio 15 marzo
Toscana 3 gennaio 3 marzo
Veneto 3 gennaio 28 febbraio
Liguria 5 gennaio 18 febbraio
Marche 4 gennaio 1° marzo
Molise 4 gennaio 4 marzo
Puglia 4 gennaio 28 febbraio
Sardegna 4 gennaio 4 marzo
Umbria 4 gennaio 4 marzo
Valle d’Aosta 2 gennaio 31 marzo
Provincia autonoma di Trento 8 gennaio 5 febbraio
Provincia autonoma di Bolzano 8 gennaio 5 febbraio

Le ragioni di tali differenze risiedono nella necessità di armonizzare le esigenze dei commercianti delle diverse zone – come località turistiche, grandi città o piccoli centri – con l’afflusso turistico e le dinamiche commerciali locali. Per i consumatori, conoscere il calendario aggiornato permette di organizzarsi e programmare gli acquisti secondo le offerte più attese.

Le date sopra riportate sono ufficializzate tramite delibere regionali o provinciali. Ad esempio, la Giunta Regionale della Campania ha confermato la propria delibera con la Direzione Sviluppo delle Attività Produttive, allineandosi ai tempi consueti e alle best practice nazionali. Le eventuali modifiche che dovessero intervenire vengono rese note dagli enti preposti e vanno sempre verificate presso i canali istituzionali regionali o comunali.

Va ricordato che la durata dei saldi varia sensibilmente tra una regione e l’altra: mentre in alcuni territori gli sconti terminano già entro fine febbraio, in altre aree – come Friuli Venezia Giulia o Valle d’Aosta – il periodo promozionale si estende fino a fine marzo. Questa flessibilità consente di tenere in considerazione sia le condizioni climatiche sia le particolarità delle economie locali. L’obiettivo condiviso resta uno solo: garantire all’utenza la miglior esperienza di acquisto, con un’offerta ampia e trasparente.

Cosa sapere sugli sconti, cambi, resi e modalità di pagamento durante i saldi 2026

Il quadro normativo che regola le vendite promozionali impone chiarezza e correttezza nel comunicare prezzo e sconto applicato. Il Codice del Consumo stabilisce che, in tutti i punti vendita coinvolti dai saldi, debbano essere indicati:

  • Il prezzo originario del prodotto (cioè quello praticato nei 30 giorni precedenti)
  • Il prezzo scontato da pagare durante il saldo
  • L’entità percentuale o in valore dello sconto applicato
Sono vietate pratiche scorrette – come aumentare i prezzi appena prima della promozione – per simulare sconti non reali. La normativa nazionale e le singole direttive regionali vigilano anche sulla correttezza delle comunicazioni pubblicitarie, assicurando all’utente informazioni trasparenti e una reale possibilità di verificare la convenienza delle offerte.

Cambi e resi seguono regole definite, ma non uniformi. Durante i saldi il diritto di cambio non è sempre garantito: ciascun punto vendita può definire una propria policy, decidendo se consentire il cambio di un prodotto (ad esempio, per taglia sbagliata o ripensamento). In alcuni casi, questa possibilità viene concessa per fidelizzare la clientela; tra le soluzioni più adottate c’è la possibilità di cambiare il prodotto entro un certo numero di giorni, ma può essere esclusa per alcuni articoli o in tutte le vendite promozionali. Il diritto di cambio diventa obbligatorio esclusivamente in caso di merce difettosa o non conforme. Il riferimento resta la normativa nazionale, che tutela il consumatore permettendo la riparazione, la sostituzione o il rimborso del bene non conforme.

Il reso, inteso come restituzione del bene e richiesta di rimborso, non trova un obbligo generalizzato nei negozi fisici in assenza di difetti. Quando viene ammesso, generalmente il rimborso non avviene in denaro ma viene concesso un buono spesa con scadenza. È buona prassi informarsi preventivamente sulle condizioni applicate dal singolo esercente per evitare equivoci.

Le modalità di pagamento durante i periodi promozionali risultano pienamente normate. I venditori sono obbligati ad accettare pagamenti con carta di credito, bancomat e strumenti digitali, senza poter imporre unicamente il contante come opzione. Questa previsione, introdotta per garantire la tracciabilità delle operazioni e la sicurezza dei clienti, resta particolarmente rilevante nei periodi di maggiore affluenza. Ogni consumatore ha quindi il diritto di scegliere tra contante e metodi elettronici, a garanzia di una maggiore libertà e sicurezza durante l’esperienza d’acquisto.

Ultimo aspetto, ma non per importanza, riguarda la trasparenza nei rapporti tra esercente e cliente. Chiedere informazioni dettagliate sulle regole applicate in ogni negozio, dalla possibilità di cambio al tipo di rimborso, rappresenta un comportamento consigliato e responsabile. Solo così si può essere certi di realizzare acquisti informati e pienamente soddisfacenti.