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Accertamenti GDF al via per gli affitti brevi da settembre 2024. Ecco chi e cosa sarà controllato e cosa si rischia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Affitti brevi, come saranno gli accertam

Un database nazionale raccoglierà informazioni su circa 500.000 bed and breakfast, consentendo all'Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza di incrociare i dati.

La battaglia contro l'evasione fiscale nel settore degli affitti brevi sta per intensificarsi. Con la fine della fase sperimentale in sette Regioni, il Codice identificativo nazionale (Cin) entrerà in piena operatività dal primo settembre. Questa seconda fase vedrà l'Agenzia delle entrate esaminare circa 500.000 locazioni, utilizzando analisi incrociate per individuare eventuali irregolarità.

Le piattaforme di prenotazione online, come Booking e Airbnb, hanno concordato con il Governo di rimuovere dagli annunci tutti quelli privi del Cin. Questa misura mira a garantire maggiore trasparenza e conformità fiscale, con sanzioni severe per chi non rispetta le nuove regole. I trasgressori rischiano multe salate, oltre alla perdita di visibilità sulle principali piattaforme di affitti brevi.

Il nuovo Codice identificativo nazionale segna un passo avanti significativo nella regolamentazione del mercato degli affitti brevi, puntando a ridurre il sommerso e migliorare la raccolta fiscale. Vediamo meglio:

  • Affitti brevi, come saranno gli accertamenti della Guardia di finanza
  • Rischi e conseguenze delle verifiche fiscali sugli affitti brevi

Affitti brevi, come saranno gli accertamenti della Guardia di finanza

Il settore delle locazioni turistiche brevi sta vivendo settimane intense in attesa dei cambiamenti imminenti. Dopo Puglia, Veneto, Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche e Sicilia, anche Sardegna, Liguria e Molise hanno iniziato la fase sperimentale del Codice identificativo nazionale (Cin).

Un database nazionale raccoglierà informazioni su circa 500.000 bed and breakfast, consentendo all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di incrociare i dati provenienti da vari archivi per garantire il rispetto della legge. Grazie a software avanzati, analisi dei rischi e liste selettive, queste autorità potranno individuare più facilmente le irregolarità nel settore degli affitti brevi.

La nuova banca dati, sviluppata in collaborazione tra il ministero del Turismo e le Regioni, non si limiterà agli affitti brevi ma includerà tutte le strutture ricettive, come alberghi, ostelli, agriturismi e campeggi. Il totale dei codici unici potrebbe quindi raggiungere il milione.

Attraverso questo sistema, l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza potranno identificare e controllare le situazioni a rischio. Il decreto Anticipi, collegato alla manovra 2024, ha formalizzato il coinvolgimento di queste autorità nell'analisi dei rischi, con priorità verso chi affitta senza Cin. Questi contribuenti saranno i primi a essere esaminati, intensificando così la lotta contro l'evasione fiscale nel settore delle locazioni turistiche.

Rischi e conseguenze delle verifiche fiscali sugli affitti brevi

A partire dal prossimo anno, chi pubblicizzerà una struttura ricettiva senza il Codice identificativo nazionale rischierà una multa fino a 5.000 euro. E chi affitterà senza questo codice potrà incorrere in sanzioni fino a 8.000 euro. Le piattaforme di turismo online hanno già comunicato al Ministero del Turismo che non promuoveranno più strutture prive del Cin, in linea con le nuove normative.

L'elenco delle Regioni che adotteranno il nuovo Codice continua a crescere. Prossime all'implementazione sono Basilicata e la Provincia autonoma di Bolzano, seguite da Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Campania. Tutte queste regioni dovranno avviare la sperimentazione entro agosto.

A settembre, il Governo prevede di pubblicare un avviso ufficiale che segnerà l'attivazione della piattaforma nazionale. Secondo le linee guida del ministero, ci saranno due mesi per raggiungere la piena operatività, dopodiché le strutture ricettive avranno altri due mesi per ottenere il Cin.

A partire dal 2025, entrerà in vigore l'intero sistema di sanzioni legato al Codice identificativo, imponendo nuove regole e penalità per garantire la conformità fiscale e ridurre l'evasione nel settore degli affitti brevi.

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