Il fenomeno Salt Bae, esploso sui social e trasformatosi in un impero di ristoranti di lusso, vive oggi una crisi globale tra chiusure, proteste e reputazione in calo. Com'č l'esperienza nel locale milanese?
Nel panorama globale del food entertainment, il nome Nusret Gökçe - celebre come Salt Bae - ha conosciuto una parabola unica, costruita tra tagli di carne spettacolari e viralità social senza precedenti. La figura dello chef turco, resa iconica dal gesto esuberante di cospargere il sale, ha catalizzato l'attenzione di oltre 50 milioni di follower su Instagram e conquistato star internazionali. Tuttavia, dietro l'immagine patinata e i piatti lussuosi, si cela una realtà economica sempre più incerta. L'effetto domino che ha portato molte delle sue steakhouse a chiudere, in particolare negli Stati Uniti, ha sollevato domande sulla sostenibilità di un modello che sembra ormai in difficoltà su più fronti. L'attuale situazione invita a riflettere sulla distanza tra mito, narrazione social e gli effettivi risultati del suo business internazionale.
Dalla storica macelleria di famiglia in Turchia, Gökçe ha trasformato un semplice gesto in una macchina mediatica e imprenditoriale. Il suo approccio teatrale alla carne lo ha lanciato, fra 2017 e 2020, nella galassia dei grandi nomi della ristorazione di lusso. Nel giro di pochi anni, il marchio Nusr-Et ha aperto sedi a Istanbul, Dubai, Mykonos, Miami, Abu Dhabi, Londra, New York e altre città simbolo, raggiungendo una presenza internazionale con oltre 30 locali.
L'espansione globale ha seguito logiche precise:
Negli ultimi due anni si è registrato un cambiamento sostanziale nel destino economico dell'impero. La chiusura di cinque dei sette locali statunitensi indica una strategia commerciale tutt'altro che lineare. Le sedi di Las Vegas, New York (una delle due), Boston, Dallas e Beverly Hills sono state dismesse, lasciando solo gli avamposti di Miami e Manhattan ancora attivi negli Stati Uniti. In Europa, il flagship di Londra, nonostante incassi ancora elevati, ha fatto registrare una perdita pre-tasse di 5,4 milioni di sterline nel 2024, contro i risultati nettamente positivi dei primi anni.
I motivi di questa situazione sono molteplici:
A Londra si concentra molto della disillusione che oggi caratterizza la percezione pubblica dei ristoranti riconducibili a Salt Bae. Il locale di Knightsbridge, pur rimanendo una vetrina internazionale, sul portale Tripadvisor si colloca fuori dalle prime 10.000 posizioni con una media di appena 2,9 stelle su 5. Le critiche dei clienti toccano numerosi aspetti:
Non sono mancate gaffe e passaggi controversi, come la presenza non autorizzata di Salt Bae in campo durante la premiazione dei Mondiali 2022, episodio che ha ulteriormente alimentato un senso di inadeguatezza tra spettacolo e qualità reale.
L'apertura a Milano rappresenta un tentativo di rilancio su un mercato sofisticato e difficile da conquistare come quello italiano. Situato presso l'Hotel Casa Brera, in Piazza San Marco, il locale si inserisce in un contesto già attivo nel panorama cittadino di lusso e hospitality.
Le prime impressioni raccolte tra i clienti italiani, insieme a recensioni e testimonianze dei media specializzati, restituiscono un quadro misto:
La vicenda recente del network Nusr-Et evidenzia il limite di un modello basato eccessivamente sulla viralità e sulla presenza social come principale asset competitivo. Il pubblico odierno mostra una maggiore sensibilità al valore reale dell'esperienza, penalizzando le realtà in cui la spettacolarizzazione non è sostenuta da innovazione, qualità concreta, rapporto adeguato fra costo e risultato.
La sfida per l'imprenditore turco consiste in: