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Se passa 1 anno da ricezione cartella fiscale si può non pagare e non si rischia neppure il pignoramento

di Marianna Quatraro pubblicato il
ricevere cartella fiscale

Quali sono i casi in cui per legge non si rischia più il pignoramento se non si paga una cartella esattoriale: i tempi e i chiarimenti

E’ possibile non pagare dopo un anno che si riceve una cartella esattoriale senza rischiare realmente il pignoramento? Quando si riceve una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate si deve, generalmente, effettuare il pagamento delle somme dovute a titolo di imposte, tasse, contributi, sanzioni, ecc. entro 60 giorni, dopo i quali diventa definitiva e non più impugnabile. 

La cartella rappresenta anche un titolo esecutivo, che permette, cioè, l’avvio del pignoramento dei beni del debitore. Ci sono, però, specifiche regole e termini da rispettare. 

  • Se non pago una cartella esattoriale dopo un anno, rischio ancora il pignoramento?
  • Con l’intimazione di pagamento si interrompe la prescrizione

Se non pago una cartella esattoriale dopo un anno, rischio il pignoramento?

Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, esiste un termine oltre il quale una cartella esattoriale perde efficacia e non può essere più pretesa. 


Ciò non significa che scatta la cancellazione automatica del debito, ma si tratta di una procedura che rende illegittimo un eventuale pignoramento successivo.

Se non si paga la cartella esattoriale entro il periodo previsto, l’Agenzia delle Entrate può avviare le procedure di riscossione coattiva, quindi avviare il pignoramento dei beni del soggetto debitore, dai conti correnti, allo stipendio ad altri beni mobili e immobili; o iscrivere un fermo amministrativo sull’auto o sulla moto, ecc.
 
Se, però, passa più di un anno dalla notifica della cartella senza che sia stato avviato il pignoramento, il rischio di esserne soggetti diventa molto minore.

L’Agenzia delle Entrate per avviarlo dovrebbe prima deve prima notificare una intimazione di pagamento, un altro atto di invito ad adempiere entro ulteriori 5 giorni.

Si tratta, in pratica, dell’ultimo avviso prima del pignoramento, che dunque si rischia ancora, ed è obbligatorio se è trascorso più di un anno dalla notifica della cartella di pagamento. 

Solo se non si rispetta tale regola, scatta la nullità del pignoramento

Con l’intimazione di pagamento si interrompe la prescrizione

Anche l’intimazione di pagamento per un riavvio del pignoramento ha un tempo di validità.

Le norme in vigore fissano, infatti, per l’intimazione di pagamento un termine di scadenza di 180 giorni.

Se entro questo termine, il contribuente continua a non pagare i propri debiti e non riceve alcun provvedimento di esecuzione forzata e pignoramento dei beni, le Entrate devono provvedere a notificare una nuova e successiva intimazione di pagamento.

In ogni caso, la notifica dell’intimazione interrompe i termini prescrizione (che è di 5 anni per le cartelle), che riprende dall’inizio.