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Bonus edilizi e comunicazione Mef, i nuovi casi in cui si rischia di dover restituire i soldi e pagare sanzioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
bonus edilizi mef

Effettuare interventi edilizi leciti ma volti a ottenere un vantaggio fiscale indebito: quando si configura l’abuso del diritto per i bonus, i chiarimenti del Mef e i rischi

Quali sono i nuovi casi in cui si rischia di dover restituire i soldi dei bonus edilizi? Il Ministero dell'Economia (Mef) ha emanato un atto di indirizzo con cui introduce chiaramente una definizione dei presupposti che costituiscono un abuso del diritto con il rischio per alcuni contribuenti di dover restituire i soldi dopo aver agevolato dei bonus edilizi vigenti. 

Precisiamo che con abuso di diritto si fa riferimento alla facoltà di un soggetto di effettuare una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur essendo assolutamente legali, producono vantaggi fiscali indebiti.

  • Quando si rischia di restituire i soldi dei bonus edilizi secondo i nuovi chiarimenti del Mef
  • Cosa deve fare il cittadino

Quando si rischia di restituire i soldi dei bonus edilizi secondo i nuovi chiarimenti del Mef

Il 27 febbraio 2025, il Mef ha pubblicato un atto di indirizzo (prot. 7 del 27 febbraio 2025) firmato dal viceministro Maurizio Leo, che conferma la possibilità per i il contribuente di scegliere tra i diversi regimi fiscali senza incorrere in sanzioni, tracciando, però, il confine tra tale facoltà e la violazione delle norme tributarie.

Il principio ribadito è che l'abuso del diritto si applica solo quando non si configurano situazioni di evasione fiscale. Non vi rientrano, dunque, il comportamento fraudolento, la simulazione o la violazione evidente delle norme tributarie. 

Secondo quanto chiarito dal Mef, i contribuenti che hanno usufruito dei bonus edilizi per realizzare interventi di ristrutturazioni in casa corrono il rischio di dover restituire i soldi se si verificano i tre aspetti caratterizzanti l’abuso di diritto.

Entrando più nel dettaglio, questi tre aspetti sono: 

  • la realizzazione di vantaggi fiscali indebiti, che rappresenta l’elemento discriminante tra il risparmio fiscale legittimo e l’abuso del diritto e, se non emerge un vantaggio fiscale indebito, non è necessario proseguire con la verifica, poichè l’abuso non sussiste. I vantaggi fiscali indebiti comprendono, per esempio, riduzioni di imposte, rimborsi, crediti fiscali o la generazione di perdite rilevanti a fini fiscali;
  • la mancanza di sostanza economica nelle operazioni; secondo cui diversi atti che non portano modifiche concrete alla situazione economica del contribuente, ma che anzi portano il soggetto alla situazione iniziale, possono essere considerati abusivi e, pur risultando formalmente corretti, sono prive di sostanza economica. Sono abusive anche le operazioni che utilizzano in modo errato gli strumenti giuridici;
  • l’essenzialità del vantaggio indebito. 
L’elemento fondamentale per configurare l’abuso del diritto è l'incapacità dell'operazione di produrre effetti economici rilevanti, con l'unico risultato di ottenere un vantaggio fiscale.

Cosa deve fare il cittadino

Solo se il contribuente dimostra che l’operazione con i bonus edilizi non è stata realizzata per ottenere vantaggi fiscali, può evitare l'accertamento di abuso del diritto e, di conseguenza, di dover restituire i soldi.