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Soldi dati tra genitori e figli, amici e parenti, quali controlli scattano e quando da Agenzia Entrate

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Perché possono scattare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per soldi dati a figli, amici o altri parenti e quali sono

Quando scattano e quali controlli vengono fatti dall’Agenzia delle Entrate su soldi dati tra genitori e figli, amici e parenti? Dare soldi ai propri figli, ad amici e parenti è una pratica comune: ci sono genitori che ogni tanto 'regalano' piccole somme ai figli, così come può accadere di dare soldi a parenti e amici in caso di necessità.

La normativa vigente relativa alle donazioni di soldi prevede regole specifiche in modo da evitare controlli rischi sia per chi dona che per chi riceve soldi.

  • Quando scattano i controlli sui soldi dati tra genitori e figli, amici o parenti
  • Quali sono i controlli del Fisco sui soldi dati tra genitori e figli, amici e parenti


Quando scattano i controlli sui soldi dati tra genitori e figli, amici o parenti

La legge non prevede sempre l’obbligo di controlli fiscali sui trasferimenti di soldi. Stando a quanto previsto, infatti, per la donazione di modico valore, cioè quando si danno piccole somme di denaro a figli, o amici o altri parenti, in occasione, per esempio, di compleanni e ricorrenze, non ci sono particolari accorgimenti da rispettare e il regalo può avvenire con la semplice donazione del denaro, anche tramite bonifico o assegno e in tal caso non scatterebbe nessun controllo.

Precisiamo che sono considerate ‘di modico valore’ le donazioni che non incidono in maniera significativa sulla ricchezza di chi dona.

La situazione cambia quando la somma donata non è modica ma di valore elevato. In tal caso è, per legge, obbligatorio documentare il trasferimento di soldi con un atto pubblico davanti al notaio, e alla presenza di due testimoni, senza il quale la donazione è considerata nulla.

L'Agenzia delle Entrate fa scattare i controlli solo quando i bonifici per le transazioni di soldi e le operazioni finanziarie hanno importi superiori a 5mila euro e non sono ‘giustificate’ e quando capta movimenti sospetti di cifre elevate rispetto ai redditi delle persone, o alti in generale.

E in questi casi l’atto pubblico del notaio è l’unico documento capace di provare la validità e la legalità della donazione effettuata.

Quali sono i controlli del Fisco sui soldi dati tra genitori e figli, amici e parenti

L’Agenzia delle Entrate, su segnalazione della banca, avvia i controlli attraverso l’anagrafe dei conti correnti, in caso di versamenti o bonifici cospicui su conti bancari per cui non si trovino riscontri nella contabilità o nella dichiarazione dei redditi degli intestatari. 

In questo caso, l’onere di difesa spetta sempre al contribuente, che deve dimostrare che i soldi sono legittimi e o esenti o già sottoposti a tassazione. Contrariamente, le Entrate sono legittimate a supporre che gli importi ricevuti derivino da fonti illegittime. 

Ciò che bisognerebbe fare è sempre dare i soldi, sia a figli che ad amici e parenti sotto forma di pagamento tracciabile e con causale, che deve essere sempre chiara e precisa. Per evitare i controlli del Fisco è sempre meglio che ogni movimento di denaro sia giustificato in modo da indicare a che titolo avviene il trasferimento di denaro da un conto ad un altro.

Per esempio, per una donazione, la causale, nel caso di modico importo, può riportare la dicitura regalo, donazione, regalia, o più precisamente regalo per matrimonio, regalo per comunione nipote e così via, bisogna poi indicare il nome del figlio, o del parente o dell’amico a cui è diretto il bonifico. 

Per importi più alti, invece, la sola causale potrebbe non bastare, e potrebbe servire anche una scrittura privata