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Troppi debiti e prestiti non pagati, chi sono gli italiani più in crisi e in difficoltà attualmente e i diversi aiuti possibili

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i profili degli italiani più indebitati in Italia e quali sono le soluzioni disponibili per chi non riesce a ripagare i troppi debiti

Negli ultimi anni, la questione del debito personale e familiare ha assunto un rilievo crescente in Italia, con una fascia sempre più ampia di cittadini in difficoltà nel gestire prestiti e obblighi finanziari.

L’instabilità economica, l’aumento dei costi della vita e alcune scelte di consumo hanno reso il tema del sovraindebitamento centrale per molte famiglie. Comprendere quali sono gli italiani più indebitati e quali aiuti si possono avere oggi rappresenta un’esigenza chiave per valutare non solo i numeri della crisi, ma anche le possibili soluzioni per chi si trova in una situazione critica. 

Chi sono gli italiani più in crisi: numeri e profili del sovraindebitamento

L’analisi dei dati pubblicati dagli osservatori specializzati mostra come il fenomeno del sovraindebitamento coinvolga soprattutto famiglie monoreddito, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori e pensionati. Questi gruppi risultano particolarmente esposti in quanto spesso non possiedono riserve economiche sufficienti per far fronte a imprevisti, come la perdita del lavoro o spese sanitarie straordinarie.

Nel 2024, secondo le ultime rilevazioni, il volume medio dei debiti pro-capite in Italia ha superato quota 22.000 euro per persona segnalata nelle principali centrali rischi. Gli italiani più indebitati sono in maggioranza uomini tra i 35 e i 55 anni, impiegati nel commercio, nei servizi o nella micro-imprenditoria, e spesso residenti nei grandi centri urbani dove il costo della vita è più elevato, in particolare:

  • Pensionati: spesso colpiti dall’aumento delle spese sanitarie e dal calo del potere d’acquisto.
  • Lavoratori precari: incidenza crescente di accesso al credito rapido e revolving senza un reale piano di sostenibilità delle rate.
  • Famiglie monoreddito o numerose: rischiano il default in caso di imprevisti.
Dalle rilevazioni emerge, inoltre, che il profilo comune tra i debitori sovraindebitati è quello di uomini, con una fascia di età che va dai 45 ai 54 anni. Il 70% dei soggetti in difficoltà economica sono uomini assunti a tempo indeterminato (62%), in un contesto familiare con coniuge e figli. Con un reddito medio di circa 1.500-2.000 euro al mese, questi lavoratori si trovano ad affrontare debiti superiori ai 25.000 euro.

La distribuzione dei debiti e delle difficoltà economiche nelle regioni italiane

L’analisi geografica mostra forti differenze tra Nord, Centro e Sud Italia nei livelli di indebitamento e nella tipologia di difficoltà affrontate dalla popolazione. Le regioni del Centro-Nord presentano in media esposizioni debitorie più elevate, in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, aree caratterizzate da una maggiore densità abitativa e da un tessuto produttivo orientato ai consumi e ai piccoli investimenti privati.

Nel Mezzogiorno, invece, si riscontra una minore incidenza di importi elevati, ma una più alta frequenza di difficoltà di rimborso per prestiti finalizzati e cessioni del quinto. La causa principale resta la precarietà del lavoro e la bassa crescita economica, oltre alla minor presenza di servizi di supporto finanziario.

Regione Debito Medio Pro-Capite (€) Tipologia di Debiti più Diffusi
Lombardia 25.000 Mutui, prestiti personali
Lazio 21.500 Carta revolving, piccoli prestiti
Sicilia 15.300 Prestiti finalizzati, debiti familiari

Il quadro vede inoltre nelle grandi città una maggiore concentrazione di situazioni di sovraindebitamento, mentre nelle realtà più piccole il fenomeno si manifesta soprattutto con debiti informali verso amici, parenti o conoscenti.

Le cause principali: dal sovraindebitamento ai debiti da gioco

Sono diversi i fattori che portano le persone in Italia ad accumulare eccessivi debiti e a non riuscire più a pagare le rate. Alla base del fenomeno si trovano solitamente:

  • Calcolo errato della sostenibilità delle rate: la mancanza di una valutazione approfondita delle proprie entrate reali e delle spese fisse, spesso porta a richiedere finanziamenti non sostenibili nel tempo.
  • Riduzione o perdita del reddito: eventi improvvisi come licenziamenti, separazioni, malattie gravi minano la stabilità finanziaria delle famiglie.
  • Crescente ricorso al credito per consumi non essenziali: la pressione sociale e la promozione di prodotti a rate hanno favorito un aumento dei prestiti per auto, elettrodomestici, viaggi, spesso senza reale necessità.
Un elemento particolarmente rilevante è il ruolo del gioco d’azzardo e delle scommesse online, che in Italia coinvolgono un numero crescente di persone. Benché i debiti di gioco non possano essere legalmente pretesi dal vincitore, la spirale della ludopatia comporta comunque l’attivazione di prestiti da finanziarie o peggio ancora da usurai, portando a casi gravi di sovraindebitamento.

Cosa succede quando non si pagano più debiti e rate: rischi e conseguenze

La mancata regolarità nel pagamento delle rate comporta una serie di conseguenze che incidono non solo sull’aspetto finanziario, ma anche sulla privacy e sulla qualità della vita. Trascorso un ritardo di oltre 30 giorni, l’intermediario creditizio è tenuto a segnalare la situazione alle centrali rischi pubbliche e private (come CRIF o Banca d’Italia), inserendo il soggetto tra i cosiddetti "cattivi pagatori". Da quel momento, scattano:

  • Applicazione di interessi di mora e spese di sollecito
  • Perdita di accesso a nuovi prestiti e finanziamenti
  • Segnalazione agli archivi pubblici, con impatto su ogni futura richiesta di credito
  • Per i mutui ipotecari: rischio di perdita dell’immobile
  • Possibile attivazione dei pignoramenti su stipendi, pensioni o beni di proprietà.
L’accesso agli archivi delle segnalazioni è gratuito e ogni errore può essere rettificato su richiesta dell’interessato. 

Le soluzioni legali: rinegoziazione, saldo e stralcio, procedure di sovraindebitamento

Affrontare una situazione di debiti divenuti insostenibili richiede un’analisi attenta delle soluzioni previste dalla legge e dagli accordi di settore. Tra le principali possibilità si contano:

  • Rinegoziazione: Revisione dei termini di rimborso, con possibile allungamento delle scadenze e riduzione delle rate. Può includere la sospensione temporanea dei pagamenti o il trasferimento presso altra banca tramite surroga.
  • Rifinanziamento: Sostituzione di più debiti con un unico prestito caratterizzato da condizioni migliori.
  • Saldo e stralcio: Accordo con il creditore per chiudere il debito pagando solo una frazione dell’importo originario. Particolarmente diffuso nei rapporti con banche e finanziarie, richiede spesso la mediazione di specialisti o avvocati.
  • Procedure di sovraindebitamento: Accesso alle tutele offerte dal Codice della Crisi, che prevede la possibilità, tramite ricorso all’OCC, di ottenere piani di ristrutturazione, concordati minori o liquidazione controllata dei beni per debitori non fallibili come famiglie e consumatori. I soggetti affetti da ludopatia riconosciuta possono ugualmente accedere a queste misure, anche in caso di debiti originati dal gioco.

Aiuti e sostegni disponibili: OCC, Caritas e altre risorse per chi è in difficoltà

Chi si trova in uno stato di difficoltà economica non deve affidarsi a soggetti non autorizzati ma può rivolgersi a strutture riconosciute e garanti di serietà. Gli Organismi di composizione della crisi (OCC), presenti in ogni grande città, offrono consulenza gratuita o a costi calmierati e sono il punto di riferimento per avviare procedure di sovraindebitamento, come:
  • OCC – Organismi di Composizione della Crisi: aiutano nella ricostruzione della situazione debitoria e assistono durante tutto l’iter fino all’eventuale omologazione da parte del tribunale.
  • Caritas: l’associazione mette a disposizione il prestito della speranza e microcrediti sociali destinati a famiglie e singoli in grave crisi. Questi finanziamenti, accessibili tramite convenzioni con vari istituti di credito, sono pensati per chi non riesce a ottenere un normale prestito bancario. La Caritas spesso offre anche orientamento per i percorsi di ristrutturazione del debito, agendo in collaborazione con i servizi sociali comunali.
Altre risorse comprendono centri di ascolto parrocchiali, associazioni di tutela dei consumatori e fondazioni anti-usura, specializzate nell’intervento tempestivo su situazioni di debito patologico.
 


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