Il ministro della P.A. Zangrillo lancia un nuovo allarme sulle risorse stanziate per i rinnovi contrattuali degli statali 2025: la situazione
Sono ancora in stallo le trattative per il rinnovo dei contratti dei lavoratori degli Enti locali e della Sanità.
Ad opporsi all’accordo sono i sindacati, a partire dalla Cgil, secondo cui l’aumento del 6% non copre la perdita del valore d’acquisto subita in un triennio di inflazione record, per le cause eccezionali che si sono verificate dalla pandemia da Covid, al conflitto russo-ucraino.
Nel frattempo, il ministro della Pubblica Amministrazione, ha spiegato che su 55 miliardi di euro delle ultime due manovre economiche, 20 sono stati destinati agli aumenti del pubblico impiego e la metà di quei soldi stanno già arrivando agli statali delle Funzioni centrali il cui contratto è già stato firmato, ma gli altri sono fermi, nell’attesa che si firmi l’intesa sul rinnovo anche per gli Enti Locali e la Sanità, mentre sono già stati stanziati i fondi anche per il prossimo rinnovo.
Se, infatti, non vengono investiti per lo scopo per cui sono stati stanziati, potrebbero essere destinati ad altri progetti in discussione, dalle pensioni, alle tasse per la classe media.
E, per non perdere tale disponibilità e soddisfare i lavoratori con gli aumenti dovuti, sembrerebbe profilarsi l’idea di una erogazione unilaterale degli aumenti in busta paga, in modo da garantire gli incrementi contrattuali ma senza nessun’altra misura di miglioramento in discussione.
In questo caso il rinnovo dei Ccnl ci sarebbe ma solo per la parte economica. L’incremento medio previsto per i dipendenti pubblici sarebbe di circa 140 euro, a cui si aggiungono, per determinate categorie, ulteriori compensi. Per esempio, per gli infermieri, si calcolano aumenti fino a 520 euro mensili dovuti anche alle diverse indennità riviste.
Dunque, l’ipotesi sul tavolo sarebbe quella di trasferire le risorse disponibili, da parte del governo, direttamente in busta paga, senza attendere l’accordo sui rinnovi.
Si tratta di una possibilità che, secondo il ministro, diventerebbe inevitabile di fronte alla continua opposizione di alcuni sindacati, perché, come spiegati, le condizioni per firmare i rinnovi ci sono.
A prescindere dagli aumenti retributivi, però, le discussioni sul rinnovo contrattuale per gli statali degli Enti locali e il comparto della Sanità riguardano anche altre richieste e questioni importanti per gli stessi lavoratori, dall’assistenza psicologica, al patrocinio legale, ai buoni pasto da riconoscere anche durante lo smart working, alla riduzione dell’orario di lavoro, alla valorizzazione dell’elevata qualificazione, alla nuova organizzazione dei turni per il personale over 60 o la flessibilità per i nuclei monoparentali.