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Rinnovo contratto CCNL Sanità 2022-2024, resoconto dell'incontro di ieri. Cosa è stato detto e prospettive

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Nessuna nuova proposta dall’Aran, i sindacati bloccano tutto e ci sono ancora diversi nodi da sciogliere: le trattative per il rinnovo del Ccnl Sanità

Quali sono le prospettive per il rinnovo del contratto della Sanità 2022-2024 dopo l’incontro di ieri giovedì 20 Febbraio 2025?  Dopo mesi di trattativa e con il tavolo riaperto, la sottoscrizione del Ccnl Sanità Pubblica è stata nuovamente bloccata a causa delle posizioni di Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up. 

Si è concluso, infatti, con un nulla di fatto l'ennesimo incontro tenutosi ieri, giovedì 20 febbraio, per il rinnovo del contratto della Sanità 2022-2024. Vediamo cosa è accaduto.

  • In stallo le trattative di rinnovo del Ccnl Sanità 2022-2024, i motivi e le posizioni delle parti
  • I nodi irrisolti

In stallo le trattative di rinnovo del Ccnl Sanità 2022-2024, i motivi e le posizioni delle parti

Non è stata raggiunta nessuna intesa tra l'Aran e i sindacati sul rinnovo contrattuale della Sanità e per il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, si tratta di un suicidio sindacale.

La mancata firma del Ccnl sancisce, infatti, un blocco definitivo delle trattative, ma anche una responsabilità diretta nei confronti dei lavoratori, in particolare del personale dei Pronto soccorso, che non potrà beneficiare dell’aumento dell’indennità previsto dal rinnovo contrattuale.

Per risolvere la situazione, il sindacato ha chiesto l'intervento di Governo e Regioni per garantire la distribuzione delle risorse già stanziate nella Manovra Finanziaria.

Nursing Up ha ribadito la sua disponibilità al confronto, ma solo a condizione di ottenere dei reali riconoscimenti per gli infermieri, le ostetriche e i professionisti sanitari e ha, inoltre, chiesto l’esonero dai turni notturni per gli operatori over 60 e maggiori tutele per la formazione, con due ore settimanali di aggiornamento ECM nell’orario di servizio. 

Sul fronte economico, il sindacato critica la distribuzione delle risorse, giudicata inefficace nel garantire una reale valorizzazione professionale.

Fials, dal canto suo, ha dato assenso alla firma del contratto, nonostante le criticità evidenti, tra cui la difficoltà per l’applicazione uniforme del contratto sanità e le risorse non congrue alle aspettative dei professionisti sanitari.

Per Cisl Fp, il mancato rinnovo sta già mettendo a rischio l’erogazione delle indennità, come recentemente accaduto nel Lazio con il pagamento dell’indennità di Pronto soccorso sospeso proprio per l’assenza di un nuovo contratto. 

Senza il rinnovo, si negano anche i diritti fondamentali conquistati nella trattativa, come il patrocinio legale gratuito e l’assistenza psicologica per il personale sanitario vittima di aggressioni.

Bisogna risolvere la situazione cercando un punto di incontro comune tra le richieste presentate e le misure effettivamente possibili da approvare in modo da garantire al personale sanitario i miglioramenti lavorativi e retributivi che meritano.

I nodi irrisolti

Il problema che continua ad allontanare dalla firma del rinnovo contrattuale è soprattutto economico.

Le richieste sono di ulteriori aumenti ma, come spiegato anche dal governo, non sono disponibili ulteriori risorse economiche, perché ci sono già quelle stanziate per il triennio 2025-2027, pari a 3 miliardi e sette per le due tornate contrattuali (2022-2024,2025-2027). 

Si parla di un aumento complessivo di 357 euro per le due tornate contrattuali.

Tra i nodi irrisolti, c’è anche l’accesso all’area di elevata qualificazione per tutti i professionisti sanitari con titoli equipollenti e la necessità di un riconoscimento contrattuale per l’infermiere di famiglia e di comunità.

A creare discussioni è anche l’introduzione dell’assistente infermiere che, secondo Nursing Up, non si pone come una soluzione per la carenza di personale. Non serve una misura ‘palliativa’ poco formata, secondo i sindacati, ma servono professionisti e infermieri qualificati. 
 

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