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Manovra finanziaria e statali: cosa c'è al momento e le modifiche possibili (anche in peggio)

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Da nuovi stanziamenti per i rinnovi contrattuali a possibile ampliamento delle misure di welfare a turnover e nuove assunzioni: cosa potrebbe cambiare per gli statali con la Manovra Finanziaria 2026

L’impianto della Manovra Finanziaria 2026 riflette le esigenze della finanza pubblica e la necessità di rispondere alle sfide economiche e sociali del Paese. In questo contesto, la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti si confermano al centro del dibattito, tra rinnovo dei contratti collettivi, misure di contenimento della spesa e interventi a sostegno della produttività. Nel quadro delle misure per gli statali nella Manovra 2026, l'attenzione è particolarmente puntata sugli stanziamenti contrattuali, la valorizzazione professionale e le nuove regole per il turnover. 

Fondi, rinnovi e novità per i contratti del pubblico impiego

La nuova Manovra prevede lo stanziamento di risorse per la contrattazione collettiva nazionale del pubblico impiego per il periodo 2025-2027. Secondo le cifre presentate dal Governo e richiamate nelle fonti istituzionali, sono destinati 1,755 miliardi di euro per il 2025, 3,55 miliardi per il 2026 e 5,55 miliardi a regime dal 2027.

Questi fondi sono mirati sia agli aumenti tabellari che ad adeguamenti dei trattamenti accessori, inclusi i dirigenti, con l’obiettivo di salvaguardare il potere d’acquisto, minato dall’inflazione. La priorità resta la tempestività nei rinnovi dei CCNL e l’armonizzazione con la crescita economica. Inoltre:

  • Gli stanziamenti non si limitano alle amministrazioni centrali ma coinvolgono anche forze armate, forze di polizia e comparti sanitari, a riprova dell’attenzione verso tutto il sistema pubblico.
  • Vengono confermate le misure straordinarie per medici specializzandi e la possibilità di incrementare il trattamento accessorio, nei limiti della contrattazione collettiva nazionale, per le amministrazioni che abbiano risparmi di spesa dal turnover.
  • Per il triennio successivo (2028-2030) sono previsti ulteriori stanziamenti in progressivo aumento, con specifici riferimenti anche all’imposta regionale sulle attività produttive e agli oneri previdenziali.

Turnover nella pubblica amministrazione: limiti, trattenimenti e nuove assunzioni

Sul fronte delle assunzioni, la Manovra dovrebbe confermare la regola del turnover fissata al 75% della spesa per il personale cessato, per contenere la dinamica della spesa corrente, costringendo gli enti a sostituire solo in parte i dipendenti in uscita. Tali limiti sono applicati soprattutto a Regioni, enti locali con più di 20 dipendenti e Camere di commercio e comportano una gestione attenta delle risorse umane disponibili. In particolare:
  • Le economie dovute al minor turnover possono essere in parte utilizzate (fino al 10%) per rafforzare i fondi del trattamento accessorio, incentivando la produttività e premiando il personale rimanente.
  • Si mantiene la possibilità per le PA di trattenere in servizio, su base volontaria, dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici, estendibile fino ai 70 anni di età, nei limiti del 10% dei posti messi a concorso.
  • Saltata la disposizione che consentiva la risoluzione unilaterale del rapporto al compimento dei requisiti di anzianità contributiva, rafforzando così la posizione di chi raggiunge l’età pensionabile.
Resta da affrontare la questione della necessità di affiancare neoassunti a personale esperto, anche tramite politiche di tutoraggio e mentoring, per salvaguardare la qualità dei servizi. 

Premi, fringe benefit e welfare: quali detassazioni e incentivi per gli statali

Il nuovo assetto fiscale e previdenziale conferma la linea già avviata:

  • i fringe benefit restano maggiorati a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per chi ha figli a carico, importi che possono essere aumentati per i nuovi assunti che trasferiscono la residenza oltre 100 km dalla sede precedente;
  • la detassazione al 5% sui premi di produttività fino a 3.000 euro, già in vigore per il settore privato, rappresenta ancora un tema aperto per il pubblico impiego, su cui i sindacati chiedono una piena equiparazione;
  • i meccanismi di detassazione straordinari potrebbero includere flat tax per straordinari e lavoro festivo, replicando quanto già previsto per alcune categorie di lavoratori.
Quanto alle componenti di welfare, la manovra conferma strumenti come il bonus mamme per il personale femminile con figli e la carta “Dedicata a te” per famiglie a basso reddito, mentre restano strutturali le agevolazioni contributive e fiscali su fringe benefit utilizzati per affitto, utenze e mutui.
Benefit Soglia esente
Fringe benefit base 1.000 euro
Fringe benefit figli a carico 2.000 euro
Nuovi assunti con trasferimento Fino a +2.000 euro (condiz.)

Sarebbero, inoltre, al vaglio del governo interventi che consentano una maggiore personalizzazione dei servizi di welfare aziendale, anche attraverso piattaforme digitali e soluzioni di spesa per la famiglia e la salute.

Come potrebbe cambiare il welfare per dipendenti pubblici e famiglie: bonus e agevolazioni in manovra

Il 2026 conferma la volontà del legislatore di agire su più fronti per sostenere il benessere di lavoratori pubblici e delle relative famiglie. La carta per i nuovi nati, rivolta a nuclei con ISEE non superiore a 40.000 euro, resta operativa e vengono rifinanziati gli assegni destinati a coprire le principali spese familiari. Prosegue inoltre la “Dote famiglia” per le attività extra-scolastiche dei figli e la carta “Dedicata a te”, con 500 euro annui per la spesa dei beni primari e carburante, destinata a famiglie a basso reddito.

  • Permane la valorizzazione del bonus madri lavoratrici, che dal 2026 diventa strutturale sotto forma di sgravio sui contributi previdenziali e con erogazione mensile uniforme.
  • Si rafforzano le misure sulle detrazioni per le spese scolastiche e sulle condizioni di accesso per il kit scuola, assicurando un sostegno diretto all’istruzione non universitaria per fasce ISEE medio-basse.
  • Nuovi interventi riguardano l'esclusione del valore della prima casa dal calcolo dell'ISEE, una rimodulazione delle detrazioni fiscali legate al numero di figli e la possibile reintroduzione di contributi a favore delle giovani coppie per l’acquisto dell’abitazione principale.
Nella tabella che segue, un riepilogo delle principali misure di welfare confermate e delle ipotesi di ampliamento:
Misura Importo/detrazione
Carta nuovi nati 1.000 euro una tantum
Dote famiglia Attività extrascolastiche fino a 14 anni
Carta “Dedicata a te” 500 euro annui + bonus carburante
Bonus mamme 40 euro/mese (480 euro annui)
Detrazioni spese scolastiche Rimodulazione prevista al rialzo

Riforma pensionistica e incentivi per restare al lavoro: le regole per gli statali

Il tema previdenziale, poi, la Manovra 2026 conferma gran parte delle regole già in vigore per la flessibilità in uscita, ma introduce alcune novità e incentivi mirati:

  • Il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile previsto per il 2027 e ulteriori mini-finestre sono ancora in fase di valutazione.
  • Il bonus Maroni, oggi esteso anche a chi ha i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, consente al dipendente pubblico con requisiti maturati di restare al lavoro ricevendo, in busta paga, una somma pari ai contributi che sarebbero altrimenti destinati all’Inps (9,19%).
  • Si mantiene la possibilità volontaria di rimanere in servizio fino a 70 anni di età, nei limiti del 10% delle nuove assunzioni, agevolando il trasferimento di competenze dai più esperti ai nuovi assunti attraverso percorsi di affiancamento.
Restano confermate le forme di flessibilità di Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale e la possibilità di utilizzare le somme del TFR per i soggetti con contribuzione mista che faticano a raggiungere la soglia minima per la pensione anticipata contributiva.