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Spese di riscaldamento e aiuti economici, fino a 600 euro a Milano: chi può accedere al bonus, requisiti, procedura, domanda

di Marcello Tansini pubblicato il
Fino a 600 euro a Milano

A Milano, tra caro-bollette e povertà energetica, il nuovo bonus riscaldamento offre fino a 600 euro. Requisiti, domanda, strategie di sostegno e norme sulla ripartizione delle spese.

Le spese per il riscaldamento rappresentano una delle voci più gravose nei bilanci familiari, soprattutto con l'arrivo dei mesi più freddi e in una città come Milano, dove il clima invernale può essere particolarmente rigido e i costi dell'energia risultano spesso elevati. Negli ultimi anni, l'andamento dei prezzi energetici e l'aumento delle materie prime hanno posto l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni sul rischio di povertà energetica, ovvero la difficoltà di molte famiglie nel sostenere le spese per un adeguato livello di comfort abitativo.

Un problema particolarmente sentito negli stabili a edilizia residenziale pubblica (ERP), dove si concentra una parte significativa della fragilità sociale ed economica cittadina. Per rispondere a queste esigenze, il Comune ha previsto diversi strumenti di sostegno economico destinati ai residenti, mirando sia a ridurre l'incidenza dei costi energetici, sia a promuovere maggiore equità nei consumi.

Il bonus riscaldamento fino a 600 euro a Milano: chi può accedere e requisiti

Uno dei principali aiuti economici varati dall'amministrazione milanese riguarda un contributo specifico per le spese di riscaldamento, destinato agli assegnatari di alloggi ERP situati nei quartieri di Baggio e Quarto Oggiaro, caratterizzati da impianti di riscaldamento centralizzato. Il sostegno, inserito nell'ambito del progetto Energie in Comune, consente di ottenere un contributo massimo di 600 euro, finalizzato a coprire fino al 50% delle spese sostenute per il riscaldamento della stagione termica 2024/2025.

I requisiti per poter accedere a questa misura sono i seguenti:

  • Residenza da almeno 12 mesi in un alloggio SAP (Servizi Abitativi Pubblici) ubicato nelle zone interessate dal progetto;
  • Appartenenza alle fasce di accesso e protezione secondo la normativa regionale (legge 27/2009, art. 31, comma 4), caratteristica che interessa le famiglie a basso reddito o in situazioni di disagio sociale;
  • ISEE 2025 ordinario o corrente compreso tra 9.360,01 e 15.000 euro, parametro imprescindibile per valutare la condizione economica del nucleo candidato;
  • Assenza di morosità pendenti relative alla locazione o, in alternativa, presenza di un piano di rientro già sottoscritto e in corso di attuazione.
Queste condizioni rispondono all'esigenza di indirizzare le risorse verso chi si trova effettivamente in situazione di bisogno, garantendo al contempo trasparenza e correttezza nella distribuzione degli aiuti. Il contributo si inserisce nell'ambito di una strategia più ampia, finanziata anche attraverso il Programma Regionale FSE+ 2021-2027, e rappresenta un concreto sostegno per limitare l'esposizione al disagio abitativo e contenere le disparità sociali legate all'energia domestica.

Come presentare domanda per il contributo riscaldamento: procedure e scadenze

L'accesso al contributo fino a 600 euro prevede una procedura ben definita e trasparente, concepita per semplificare al massimo il percorso dei cittadini. I potenziali beneficiari possono inoltrare la richiesta attraverso due canali:

  • Compilazione online sul portale del Comune di Milano, seguendo le istruzioni presenti nella sezione dedicata ai servizi per il cittadino;
  • Compilazione assistita presso le sedi del progetto, dove operatori comunali forniscono supporto nella compilazione dei moduli e nell'acquisizione della documentazione necessaria. Gli sportelli sono ubicati in Largo Boccioni 10, Via Lopez 4 e Via Nikolajevka 3, con aperture differenziate durante la settimana.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per le ore 12 del 23 dicembre 2025. Destinare un tempo congruo permette di intercettare tutti i nuclei interessati, ma è consigliabile fare attenzione alla raccolta di tutta la documentazione richiesta—dati anagrafici, attestazione ISEE 2025, eventuali piani di rientro da morosità e copia del contratto di locazione.

Il bando, riferito esclusivamente alla stagione termica 2024/2025, prevede che la valutazione delle domande avvenga secondo una procedura valutativa a sportello, trattando le richieste man mano che pervengono fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Alla fine dell'iter, la comunicazione degli esiti e le modalità di erogazione del beneficio avvengono attraverso i canali ufficiali dell'ente.

Le linee d'azione e la strategia contro la povertà energetica a Milano

La lotta alla povertà energetica nella città di Milano si sviluppa secondo un approccio multidimensionale, capace di coniugare l'intervento economico immediato con azioni di medio-lungo termine sulla consapevolezza e la capacità gestionale dei consumi domestici. Il progetto Energie in Comune ne rappresenta l'architrave, articolandosi su due piani:

  • Sostegno diretto tramite contributi, per aiutare le famiglie in difficoltà economica a far fronte ai costi del riscaldamento;
  • Servizi di gestione sociale e formazione, con incontri, accompagnamento e attività informative rivolte soprattutto agli utenti vulnerabili, per favorire una maggiore padronanza nei consumi e prevenire nuovi casi di disagio.
Questo doppio binario risponde all'urgenza di mitigare l'impatto delle spese sulle famiglie più fragili, ma anche di promuovere un cambiamento culturale che porti a consumi più attenti, responsabili e sostenibili. Il coinvolgimento di MM SpA e dei servizi sociali del Comune, assieme ai finanziamenti FSE+, consente di unire competenze, risorse pubbliche e un approccio personalizzato alle esigenze delle diverse famiglie.

Altri incentivi disponibili: il bando sostituzione impianti e il Conto Termico 3.0

Oltre al contributo riscaldamento, esistono ulteriori misure di sostegno pensate per chi desidera ridurre le spese energetiche in modo strutturale, investendo nell'efficienza degli edifici o sostituendo vecchi impianti con soluzioni a basse emissioni. Il più rilevante è il bando regionale per la sostituzione degli impianti termici civili più inquinanti, iniziativa che, sebbene abbia visto esaurirsi alcune linee di finanziamento, garantisce la possibilità di essere inseriti in lista di attesa per nuove risorse (termine fissato al 15 dicembre 2025).

Per chi vuole investire in sistemi innovativi, resta aperta anche la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0, gestito dal GSE. Questa misura consente a privati, condomini e imprese di ricevere un rimborso fino al 65% delle spese sostenute per l'installazione di pompe di calore, impianti fotovoltaici con accumulo (solo se abbinati alla sostituzione di impianti tradizionali) e altre soluzioni ad alta efficienza. L'incentivo, privo di scadenza annuale e con tempi rapidi di erogazione, si pone come un'importante leva per promuovere transizione ecologica e riduzione della bolletta energetica, pur non risultando cumulabile con altri bonus nazionali (fatta eccezione per i fondi di garanzia per Pubbliche Amministrazioni).

Criteri di ripartizione delle spese di riscaldamento tra inquilini e proprietari: cosa prevede la legge

L'ordinamento italiano disciplina con precisione la suddivisione degli oneri relativi al riscaldamento tra locatori e conduttori (cioè tra proprietari e affittuari), con particolare riferimento alle abitazioni in condominio e agli stabili con impianti centralizzati. Ai sensi dell'art. 9 della Legge 392/1978 (cosiddetta Legge sull'equo canone), la spesa relativa al riscaldamento, insieme a quelle per acqua, energia e altri servizi comuni, è interamente a carico dell'inquilino, salvo specifici accordi contrari.

Il conduttore è obbligato a corrispondere le somme richieste per queste voci entro due mesi dalla richiesta, ma vanta una serie di diritti di verifica:

  • Pretendere un prospetto dettagliato delle spese e dei criteri di ripartizione;
  • Accedere e visionare la documentazione giustificativa (ad esempio, fatture e delibere condominiali);
  • In caso di contratto concordato, fare riferimento alle tabelle di riparto normativamente predisposte (D.M. 30 dicembre 2002 – allegato G).
La prassi vede talvolta l'adozione di quote forfettarie mensili, soluzione lecita nei contratti liberi ma restrittiva nei contratti regolamentati, dove solo patti più favorevoli all'inquilino sono ritenuti validi. Non sono imputabili al conduttore interventi di manutenzione straordinaria o riparazioni sull'impiantistica; questi restano sempre a carico del locatore. Il rispetto di tali regole assicura una ripartizione equilibrata e contribuisce alla serenità nei rapporti tra inquilino e proprietario.