Il numero di iscrizioni ai corsi di formazione sulla nuova piattaforma dell'Inps per il Supporto per la formazione e il lavoro sta registrando un grande aumento.
Il Supporto per la formazione e il lavoro è un beneficio economico mensile di 350 euro destinato a individui compresi nella fascia d'età tra i 18 e i 59 anni che risultano idonei all'occupazione e si trovano in situazioni di povertà estrema. Rispetto alla cosiddetta Fase 2 del programma del Reddito di cittadinanza, che riguarda le politiche attive, il Supporto per la formazione e il lavoro presenta diverse caratteristiche positive da considerare. Le novità sono le le seguenti:
Un altro aspetto positivo riguarda l'implementazione del Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa. La delega del Ministero del Lavoro all'Inps semplifica il problema dell'interoperabilità dei dati, poiché l'Istituto di previdenza dispone della maggior parte delle fonti amministrative rilevanti per le politiche attive del lavoro. La piattaforma SIISL è stata presentata come un motore di ricerca del lavoro online piuttosto che come un sistema di gestione delle politiche attive. Questa distinzione potrebbe causare confusione e false aspettative.
Il valore aggiunto di una piattaforma pubblica rispetto ad altre piattaforme private, come LinkedIn o Indeed, è la possibilità di agevolare gratuitamente l'incontro tra disoccupati e microimprese, che spesso non utilizzano i grandi portali per la ricerca di personale. Ma la creazione di politiche attive dedicate alle microimprese è un'attività complessa che richiede la selezione dei candidati e il loro accompagnamento al lavoro. Queste attività richiedono risorse e tempo maggiori rispetto al rimborso previsto dall'attore pubblico, anche se si considera una premialità generosa.
Un elemento cruciale è che proporre soggetti svantaggiati alle microimprese potrebbe danneggiare la reputazione delle agenzie di collocamento. Non è garantito che i bisogni occupazionali raccolti corrispondano ai profili dei soggetti iscritti al Supporto per la formazione e il lavoro. Il problema delle competenze inadeguate potrebbe essere solo uno dei problemi, poiché in passato, le politiche attive hanno contribuito a un circolo vizioso tra lavori a bassa qualifica e l'entrata e l'uscita dai programmi di supporto alla ricollocazione, creando una dinamica di alta rotazione della forza lavoro nel settore della logistica, ad esempio.
Infine, la parte relativa alla formazione rappresenta un aspetto complesso del Supporto per la formazione e il lavoro. Sebbene i percorsi di formazione saranno più aderenti alle necessità professionali del mercato, non è chiaro come le oltre 50.000 offerte formative presenti nella piattaforma SIISL rispecchino le reali esigenze delle imprese. È altrettanto incerto quanti dei partecipanti saranno collocati nel mercato del lavoro al termine dei percorsi. La mancanza di protocolli d'intesa con le associazioni datoriali che si impegnano ad assumere i partecipanti al Supporto per la formazione e il lavoro solleva altri interrogativi. C'è il rischio che i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro accettino qualsiasi offerta per ottenere il sussidio, il che comporterebbe una forte discrezionalità da parte dell'operatore privato che eroga la formazione. Questo potrebbe portare a situazioni in cui i partecipanti completano corsi di formazione senza migliorare le proprie prospettive occupazionali.
Il numero di iscrizioni ai corsi di formazione sulla nuova piattaforma dell'Inps per il Supporto per la formazione e il lavoro sta registrando un grande aumento. Questa piattaforma è stata lanciata solo un mese fa con l'obiettivo di formare disoccupati e facilitare il matching tra domanda e offerta di lavoro. In particolare, si mira a supportare gli ex percettori del Reddito di cittadinanza, che ora riceveranno un supporto finanziario di 350 euro. Secondo il Ministero del Lavoro, finora sono state ricevute 92.000 domande, e l'obiettivo è raggiungere quota 100.000 nei prossimi giorni.
Oggi sono stati caricati nella piattaforma SIISL oltre 70.000 corsi, equivalenti a circa 700.000 posti disponibili. L'obiettivo è arrivare a 1 milione entro la fine dell'anno, quando l'uso della piattaforma sarà esteso a tutti i disoccupati, indipendentemente dal supporto finanziario, a patto che soddisfino requisiti specifici come un'età compresa tra 18 e 59 anni, un Isee di 6.000 euro e l'assenza di condizioni di fragilità.
La piattaforma SIISL offre anche opportunità di partecipazione a lavori socialmente utili per la collettività, con 100.000 percorsi attivi disponibili. A partire dal 2024, grazie all'uso dell'intelligenza artificiale, l'Inps mira a offrire posizioni lavorative geolocalizzate provincia per provincia, migliorando il matching tra le richieste delle imprese e le competenze dei candidati.
La maggior parte delle 92.000 domande proviene da ex percettori del Reddito di cittadinanza, ma più di 30.000 non avevano mai ricevuto tale sostegno in passato, principalmente stranieri. I requisiti di residenza in Italia sono stati ridotti da 10 a 5 anni per il nuovo supporto, ma il tetto massimo Isee per ottenere i 350 euro è stato abbassato da 9.360 a 6.000 euro, escludendo circa 15.000 ex percettori.
L'Inps e il Ministero del Lavoro stanno lavorando per facilitare l'inserimento lavorativo di questi individui, anche attraverso il programma Gol del Pnrr dedicato ai disoccupati. Tuttavia, l'obiettivo generale è recuperare tutti gli ex percettori del Reddito di cittadinanza, poiché solo una minoranza si è iscritta alla piattaforma. In totale, ci sono circa 328.000 persone considerate occupabili che stanno perdendo il Reddito di cittadinanza. A gennaio, questo sostegno sarà sostituito dal nuovo Assegno di Inclusione.
Ma in alcune regioni i corsi non sono ancora stati avviati, In pratica gli interessati dovranno aspettare fino a novembre, dicembre o addirittura il 2024 prima di poter partecipare ai corsi e ricevere i 350 euro. Questa situazione riguarda principalmente la Sicilia, ma anche alcune altre regioni come Sardegna, Puglia, Molise, Calabria e Lombardia, dove ci sono ancora pochi iscritti alla piattaforma. Tuttavia, il Ministero del Lavoro afferma che non ci sono situazioni di emergenza e sta collaborando con le amministrazioni regionali per accelerare il processo.
Un altro obiettivo è migliorare la qualità delle offerte formative sulla piattaforma per evitare situazioni come quella denunciata in passato da un ex percettore del Reddito di cittadinanza. Infine, entro gennaio, saranno emanati tutti i decreti attuativi per prevenire abusi e sbloccare gli incentivi per aiutare i più fragili a trovare lavoro, in vista dell'introduzione dell'Assegno di inclusione.