E’ stato rinnovato l’accordo fra le banche e il governo per l’anticipo del Tfs agli statali: ecco cosa prevede e fino a quando
Cosa prevede l’accordo di rinnovo per l’anticipo del Tfs agli statali da parte delle banche? L’Abi (associazione dei bancari italiani) ha sottoscritto l’accordo quadro per l’anticipo del Trattamento di fine servizio (Tfs e Tfr) ai dipendenti pubblici, e il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato il relativo decreto ministeriale rendendo ufficiale e operativa la proroga dell’accordo quadro sottoscritto nel 2020. Vediamo quali sono le condizioni stabilite.
Per il pagamento dell’anticipo del Tfr-Tfs, la banca convenzionata con l’Inps secondo gli accordi stipulati con l’Abi potrà concedere fino a un massimo di 45 mila euro sul Trattamento maturato spettante al lavoratore al momento del pensionamento.
Il pagamento si potrà ottenere solo su richiesta dell’interessato che dovrà presentare, come già previsto, l’apposita domanda all’Inps o all’ente previdenziale di appartenenza. Entro 90 giorni l’Inps rilascerà, in presenza dei requisiti richiesti, la certificazione che riporta l’importo complessivo da liquidare.
Con tale documento, il richiedente potrà rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti all’accordo e, se riceve risposta positiva, potrà avere l’anticipo fino a 45 mila euro direttamente sul conto corrente entro un mese e la banca diventerà titolare del credito del Tfs. Il tasso di interesse applicato dovrebbe essere del 3%.
Il decreto proroga l’accordo di pagamento anticipato del Tfs-Tfr agli statali da parte delle banche per altri 24 mesi, cioè ancora per tutto il 2025 e 2026.