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Tim, strategia e piani di rilancio nel 2026: cosa cambia per clienti, dipendenti e settore Ict e telefonia

di Marcello Tansini pubblicato il
tim piani e stretegie 2026

Tim affronta il 2026 tra nuove strategie di rilancio, innovazione tecnologica e cambiamenti nella propria governance. Le implicazioni per dipendenti, clienti e il futuro del settore ICT e telefonia in Italia.

Le strategie di rilancio adottate da Tim proiettano l’azienda verso un futuro più competitivo e dinamico, nel cuore della trasformazione digitale italiana. In un contesto in cui il settore ICT e le telecomunicazioni registrano rapidi cambiamenti, il gruppo ha avviato un processo di profonda revisione industriale, promuovendo investimenti, alleanze strategiche e innovazione come fattori chiave per recuperare centralità economica e tecnologica.

L’evolversi della struttura azionaria, in particolare l’ingresso di Poste Italiane tra i principali azionisti, segna un cambio di passo nell’approccio di Tim al mercato e porta nuove prospettive di collaborazione tra comparti storicamente fondamentali per il Paese. Digitalizzazione avanzata, piattaforme di servizi cloud e attenzione ai modelli organizzativi guidano il disegno industriale per il triennio 2025-2027. Gli ultimi mesi hanno visto inoltre una riorganizzazione interna orientata alla sostenibilità, all’efficienza e al rafforzamento delle relazioni con sindacati e stakeholder.

L’obiettivo dichiarato dell’attuale dirigenza è trasformare la società in un motore di crescita per tutto l’ecosistema ICT italiano, rafforzando la competitività non solo sul fronte domestico ma anche nel contesto europeo. Questa traiettoria, tracciata da solidi investimenti nel digitale e in nuovi asset industriali, promette impatti significativi su clienti, dipendenti e sull’intero mercato della telefonia nazionale.

La nuova compagine azionaria: il ruolo di Poste Italiane e le ricadute strategiche

A dicembre 2025, la nuova configurazione dell’azionariato di Tim si è consolidata con l’aumento della partecipazione di Poste Italiane al 27,32% delle azioni ordinarie. Questa mossa ha comportato l’acquisizione della quota residua detenuta da Vivendi, ponendo Poste come primo socio del gruppo. L’operazione, dal valore di circa 187 milioni di euro ed oltre 384 milioni di azioni acquistate, è risultata superiore alla soglia del 25% che, secondo normativa Consob e Testo Unico della Finanza (TUF), prevede l’obbligo di offerta pubblica di acquisto (OPA). Tuttavia, Poste Italiane ha richiesto l’applicazione dell’esenzione prevista dall’articolo 106 del TUF, impegnandosi a ridurre la quota in eccesso nell’arco di dodici mesi senza esercitare i diritti di voto sulle eccedenze fino all’eventuale completamento della riforma normativa che dovrebbe portare la soglia OPA al 30%.

L’uscita di Vivendi dalla compagine azionaria dopo oltre dieci anni segna la chiusura di un capitolo significativo per Tim, mentre l’ingresso di Poste getta le basi per un rinnovamento industriale all’insegna della collaborazione tra settori. L’operazione va ben oltre il semplice rafforzamento finanziario, poiché mira a valorizzare sinergie operative soprattutto nella digitalizzazione, nelle telecomunicazioni e nei servizi integrati. La presenza di Poste Italiane contribuisce a rafforzare la stabilità del gruppo e a incentivare investimenti in infrastrutture digitali critiche per il sistema Italia.

  • Inclusione dei servizi mobile di PosteMobile sulla rete Tim dal 2026
  • Sviluppo di offerte congiunte come Tim Energia powered by Poste Italiane nei punti vendita fisici
  • Implementazione di nuove strategie di ottimizzazione dei costi operativi
  • Crescita dei ricavi grazie alle sinergie tra i due giganti dei servizi italiani
Le prospettive di consolidamento sono rafforzate dal contesto regolatorio in evoluzione: la prevista elevazione della soglia unica OPA da 25% al 30% potrebbe rendere più fluide le future operazioni di governance. In questo assetto, il contributo di Poste Italiane non solo porta risorse economiche ma soprattutto competenze e visione industriale mirate a dare nuovo slancio a Tim nel medio-lungo periodo.

L’evoluzione industriale di Tim: piano triennale, digitalizzazione e infrastrutture nel settore ICT

Il percorso di trasformazione in atto si fonda su un articolato piano triennale 2025-2027, presentato dal vertice aziendale allo scopo di rafforzare i pilastri della competitività industriale. Il nuovo disegno mira a imprimere una svolta decisa sulla qualità, l’efficienza e la modernizzazione delle infrastrutture tecnologiche, con l’obiettivo di ribadire la centralità di Tim nell’offerta di servizi digitali evoluti per imprese, pubblica amministrazione e cittadini.

Sotto la guida dell’Amministratore Delegato Pietro Labriola e del top management, Tim si concentra su alcune direttrici industriali chiave:

  • Investimenti per 1 miliardo di euro nel triennio: focalizzati soprattutto su data center, infrastrutture cloud, edge computing e intelligenza artificiale, allo scopo di elevare la resilienza e la competitività nei servizi digitali.
  • Consolidamento della posizione di leadership nella fornitura di soluzioni per la digitalizzazione nazionale, con oltre 17 data center, di cui 8 certificati al massimo livello europeo (TIER IV).
  • Partecipazione ad alleanze strategiche quali il Polo Strategico Nazionale per il cloud sovrano, insieme a Leonardo, Cdp e Sogei.
  • Collaborazione con player globali (Microsoft, Google, Oracle) per assicurare interoperabilità e innovazione continua nelle soluzioni offerte al mercato.
L’attenzione verso una filiera nazionale forte e autonoma trova concretezza nella gestione diretta delle infrastrutture, nella sovranità delle chiavi crittografiche e nella creazione di servizi digitali confezionati all’interno delle divisioni specialistiche del gruppo. Noovle per il cloud, Olivetti per l’IoT e Telsy per la cybersecurity garantiscono sostenibilità e valore aggiunto.

L’approccio di Tim Enterprise – con il suo contributo decisivo alla crescita del gruppo e del comparto – si traduce in una solida connessione tra sviluppo tecnologico e obiettivi di autonomia strategica, rafforzando la capacità di accompagnare la trasformazione digitale del Paese e di sostenere una crescita economica inclusiva e duratura.

Data center, cloud e intelligenza artificiale: investimenti e innovazione per la competitività

L’espansione nel settore dei servizi digitali passa attraverso massicci investimenti in infrastrutture avanzate come i data center e la piattaforma cloud. Il piano industriale 2025-2027 prevede un network di 17 data center, con una capacità installata di 125 MW e ben 8 siti certificati secondo gli standard più elevati (TIER IV). Nel solo 2024, il segmento cloud ha generato oltre un miliardo di euro di ricavi, segnando una crescita del 25% su base annua nel primo semestre.

La roadmap tecnologica di Tim vede il rafforzamento delle seguenti aree:

  • Realizzazione di un nuovo data center "AI ready", concepito per abilitare servizi sofisticati basati sull’intelligenza artificiale, strumenti di analisi dati avanzati e applicazioni smart per imprese e pubblica amministrazione
  • Potenziamento di due centri esistenti e sviluppo di edge cloud a bassa latenza e alta resilienza – indispensabili per la manifattura intelligente, le smart cities e i servizi digitali urbani
  • Espansione del ruolo nel progetto europeo IPCEI-CIS per favorire la creazione di un’infrastruttura tecnologica continentale capace di garantire interoperabilità e sicurezza
  • Accordi strategici con le principali multinazionali del settore per garantire aggiornamento costante e capacità di scalare rapidamente sulle tecnologie emergenti
Il modello di Tim Enterprise si caratterizza per una gestione integrata ed efficace, con oltre 6.400 addetti e una rete di vendita capillare che serve più di 30.000 clienti tra grandi corporate e amministrazioni pubbliche. L’attenzione alla sovranità tecnologica e alla resilienza infrastrutturale, evidenziata anche dalla partecipazione al Polo Strategico Nazionale, permette di coniugare sicurezza, autonomia e sviluppo competitivo nella cornice europea, a beneficio di tutto il sistema paese.

Le ricadute per dipendenti: nuovi modelli organizzativi e smart working fino al 2026

La transizione in corso ha portato all’introduzione di modalità organizzative innovative, pensate per favorire l’efficienza e la qualità lavorativa. Un punto cardine è l’accordo recente con i principali sindacati di categoria riguardante il prolungamento dello smart working fino al 30 novembre 2026. Questo modello, ratificato con oltre il 75% di adesioni tra i lavoratori, integra:

  • Soluzioni di lavoro agile flessibile, con possibilità di tre giorni da remoto e due in presenza, oppure formule settimanali ripartite tra smart working e rientri in ufficio, anche in modalità alternate
  • Specifiche deroghe per maternità, paternità e professionalità specialistiche
Oltre allo smart working, l’accordo include:
  • Prolungamento del contratto di solidarietà con riduzione oraria del 15,64% e correlata integrazione salariale, per sostenere l’occupazione in una fase di riassetto strutturale
  • Incremento del premio di risultato per gli anni 2025 e 2026 e revisione dei turni nel Customer Care, con beneficio sulla qualità della vita e la continuità del servizio
Queste scelte organizzative hanno una ricaduta diretta sulla sostenibilità, sull’attrattività dell’azienda e sulla capacità di valorizzare il capitale umano, elementi centrali nella road map verso il rilancio. Il valore riconosciuto alle relazioni sindacali e la centralità dei dipendenti nella visione di sviluppo testimoniano una gestione responsabile e consapevole del cambiamento.

Conseguenze per i clienti: servizi integrati, piattaforme digitali e sinergie con Poste

L’evoluzione della governance e gli investimenti tecnologici portano ricadute concrete anche per la clientela retail e business. L’azienda punta direttamente all’integrazione delle piattaforme digitali, agevolando l’accesso a servizi sempre più personalizzati e performanti. Le partnership con Poste Italiane consentiranno l’attivazione di servizi come PosteMobile su rete Tim a partire dal 2026 e la commercializzazione di pacchetti congiunti, come soluzioni energetiche innovative vendute presso gli uffici postali.

Le principali innovazioni rivolte ai clienti includono:

  • Ampliamento dell’offerta di servizi convergenti TLC-energia-finanza
  • Esperienze digitali evolute e migliorate piattaforme self-service grazie all’intelligenza artificiale
  • Adozione diffusa di soluzioni cloud per aziende di ogni dimensione, con attenzione alla sicurezza dei dati e alla resilienza informatica
  • Assistenza clienti personalizzata, anche attraverso revisione dei turni nei contact center
Questi passi migliorano il ventaglio delle opportunità e rafforzano la fiducia nella solidità del gruppo, proiettando l’offerta verso standard di eccellenza sempre più elevati.