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Tredicesima 2025 da lorda a netta: calcolo importo con esempi per dipendenti privati e statali

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Tredicesima lorda netta

Come si calcola la tredicesima 20205 dall'importo lordo al netto spettante: esempi pratici e chiarimenti e spiegazioni delle regole applicate

La tredicesima mensilità viene percepita generalmente a dicembre da numerosi dipedenti privati e statali e offre un sostegno concreto ai bilanci familiari durante le festività, periodo solitamente caratterizzato da spese straordinarie.

Cos’è la tredicesima mensilità e chi ne ha diritto

La tredicesima mensilità, nota anche come "gratifica natalizia" o "retribuzione differita", è una somma aggiuntiva rispetto alle dodici mensilità ordinarie, garantita a quasi tutti i lavoratori dipendenti sia del comparto pubblico che privato. L’obbligo per i datori di lavoro di corrisponderla deriva dal D.P.R. n. 1070/1960, che ne ha sancito l’erogazione su base annuale. Hanno diritto alla tredicesima:

  • Lavoratori con contratto subordinato a tempo determinato o indeterminato;
  • Dipendenti part-time, con spettanza proporzionata alle ore lavorate;
  • Supplenti scolastici, secondo le modalità stabilite da NoiPA;
  • Pensionati, per i quali il calcolo ed erogazione avvengono tramite INPS.
Non hanno diritto alla tredicesima mensilità lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, collaboratori coordinati e continuativi e altri rapporti non subordinati.

Modalità e tempi di erogazione della tredicesima per dipendenti privati e pubblici

Secondo la normativa vigente e quanto previsto dai principali CCNL, la tredicesima viene di norma riconosciuta:

  • In un’unica soluzione, generalmente entro il 24 dicembre;
  • Con pagamento anticipato rispetto alle festività per consentire una migliore gestione della liquidità da parte del lavoratore.
I lavoratori pubblici percepiscono la tredicesima nel cedolino ordinario del mese di dicembre, mentre specifiche categorie (ad esempio, il personale sanitario o supplenti scolastici) possono ricevere l’importo tramite cedolino separato. In caso di interruzione del rapporto prima di dicembre (dimissioni, pensionamento), la quota maturata viene liquidata nell’ultimo stipendio.

Come si calcola la tredicesima da lorda a netta

Le modalità di calcolo della tredicesima prevedono alcuni passaggi obbligati. L’importo lordo della tredicesima viene calcolato tenendo conto della retribuzione globale di fatto al mese di dicembre, comprensiva di:

  • Stipendio minimo contrattuale (paga base);
  • Eventuali scatti di anzianità maturati;
  • Indennità di contingenza;
  • Superminimi, assegno ad personam, terzi elementi e E.D.R.;
  • Indennità fisse continuative: rischio, cassa, mensa, maneggio denaro;
  • Premi di produttività annuali e altri elementi previsti dal CCNL;
Non concorrono invece straordinari occasionali, rimborsi spese, indennità ferie residuali e una tantum. L’importo annuale così ottenuto viene diviso per 12 e moltiplicato per i mesi effettivamente lavorati o, in caso di part-time, rapportato alle ore svolte. Si maturano i dodicesimi anche in presenza di alcuni tipi di assenze retribuite (ferie, permessi, maternità, aspettativa retribuita).

Tassazione della tredicesima: Irpef e contributi

La tassazione della tredicesima risulta spesso più elevata rispetto alle mensilità ordinarie. Questo perché:

  • Sull’importo maturato vengono applicati i contributi previdenziali (INPS) normalmente dovuti;
  • Dopo la ritenuta previdenziale, la somma viene assoggettata a tassazione Irpef ordinaria sugli scaglioni annuali;
  • Non vengono riconosciute le detrazioni fiscali per lavoro dipendente, che spettano invece sulle mensilità normali;
Nel 2025, la riforma dell’Irpef prevede tre scaglioni con aliquota del 23% fino a 28.000 euro. Per i redditi superiori si applicano aliquote progressive. L’effetto principale è che la quota netta percepita sulla tredicesima risulta inferiore rispetto ad una mensilità standard.

Esempi pratici di calcolo: tredicesima netta dipendenti privati e statali

Facciamo due simulazioni distintive:

  • Dipendente privato: retribuzione lorda mensile 1.500 €, 12 mesi lavorati.
L’importo lordo annuale corrisponde a 1.500 €; la tredicesima lorda sarà 1.500 € (1.500 x 12 / 12), da cui sottrarre la quota previdenziale (9,19%) e applicare la tassazione Irpef.
  • Dipendente pubblico: retribuzione lorda mensile 1.600 €, 10 mesi lavorati.
Si calcola l’importo mensile di 1.600 € / 12 = 133,33 €; 133,33 € x 10 mesi = 1.333,33 € lordi da decurtare per contributi e imposta.

N.B.: Per i lavoratori part-time occorre considerare la percentuale di orario ridotto rispetto al tempo pieno.

Tredicesima nei casi particolari: part-time, assenze e interruzione rapporto

Part-time: il calcolo della tredicesima avviene in proporzione all’orario effettivamente lavorato. Ad esempio, per un part-time al 50% si prende la metà dello stipendio mensile e si utilizza la formula standard.

Assenze: maturano la tredicesima i periodi di ferie, congedo matrimoniale, festività, malattia e maternità (fino ai limiti previsti dal CCNL). Non maturano invece aspettative non retribuite, malattia oltre il periodo di comporto o permessi non retribuiti.

Interruzione del rapporto: in caso di dimissioni volontarie o licenziamento durante l'anno, la quota maturata viene liquidata nell’ultima busta paga, senza penalizzazioni ma con obbligo di preavviso secondo contratto.

Quando viene corrisposta la tredicesima e categorie interessate

La corresponsione avviene nel mese di dicembre, generalmente entro la metà del mese per i dipendenti pubblici e, spesso, prima delle festività per i lavoratori privati. Per i dipendenti delle aziende sanitarie e per i supplenti scolastici senza contratto per l’anno successivo, la tredicesima è versata tramite cedolino aggiuntivo. In altri casi (supplenti brevi e saltuari), viene liquidata mensilmente in proporzione ai mesi lavorati.

I pensionati, infine, ricevono la gratifica nella prima settimana di dicembre tramite INPS, secondo tempistiche rese note annualmente dall’istituto.

Fonti normative e ulteriori approfondimenti

Le principali norme di riferimento per la disciplina della tredicesima sono:

  • D.P.R. 1070/1960 (estensione obbligo mensilità aggiuntiva)
  • Articolo 51 D.P.R. 917/1986 (TUIR) relativamente alla tassazione del reddito da lavoro dipendente
  • Articolo 2120 c.c. (incidenza su trattamento di fine rapporto - TFR)
  • Circolare Agenzia delle Entrate n. 20/E/2024 in materia di bonus una tantum
  • Comunicazioni periodiche e riferimenti CCNL di settore
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