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Tredicesime, si useranno per se stessi e soprattutto per pagare le proprie spese e debiti

di Marcello Tansini pubblicato il
tredicesima 2025 per s

La tredicesima rappresenta per molti italiani una boccata dossigeno: tra chi la dedica a regali (ma spesso solo per s) e spese festive e chi predilige risparmio e pagamento di debiti, emerge il quadro di una scelta consapevole e divisa.

La mensilità aggiuntiva in arrivo a dicembre rappresenta un momento di grande importanza per milioni di cittadini. Nelle tasche degli italiani stanno entrando oltre 52 miliardi di euro, cifra che segna un incremento rispetto all’anno precedente. Questa somma, destinata a dipendenti e pensionati, genera attese ed emozioni differenti, a seconda delle priorità familiari o personali.

Analizzando i dati più recenti emersi da un’indagine nazionale, si evidenzia come la percezione della tredicesima sia mutata nel tempo. Se fino a pochi anni fa la maggior parte delle famiglie la considerava occasioni di spesa "extra", oggi è spesso vista come strumento di equilibrio dei bilanci domestici. Da un lato, sopravvive la tradizione di acquistare doni (ma soprattutto per sè o il proprio ristretto gruppo familiare, coniuge e figli al massimo ma con importi sempre più calanti), ma cresce il gruppo di chi utilizza questa somma per esigenze più pratiche, tra cui il pagamento di rate, bollette e debiti accumulati durante l’anno.

Mentre le feste di fine anno restano un momento centrale per l’utilizzo delle somme ricevute, si rafforza la tendenza alla gestione responsabile delle proprie risorse. La presenza di obblighi finanziari e la necessità di fronteggiare un costo della vita sempre più alto spingono molti a optare per scelte prudenti e mirate, dimostrando nel complesso una maturità crescente nel rapporto con il denaro.

Come gli italiani spenderanno la tredicesima: regali, viaggi e spese festive

L’utilizzo della tredicesima rappresenta un barometro delle tendenze sociali ed economiche del Paese. Secondo le ultime rilevazioni, circa la metà degli italiani destina questa mensilità, almeno in parte, all’acquisto di regali. In particolare, l’area del Mezzogiorno si distingue per una propensione superiore al dono, con oltre il 59% dei residenti che dichiara di investirvi la quota principale della somma ricevuta.

Per meglio comprendere le dinamiche di spesa principali, è utile osservare la seguente tabella che raggruppa i diversi destini della tredicesima:

Destinazione Quota (%)
Regali natalizi 50
Viaggi e spese festive 22
Viaggi 23
Acquisti per la casa 21
Altri beni o servizi 18
Saldi di gennaio 27

Il dato più significativo resta il grande peso attribuito al Natale tradizionale, con i regali che continuano a rappresentare la voce di uscita dominante. Tuttavia, anche esperienze come brevi viaggi o week end fuori porta e le spese dedicate alle festività in generale rivestono un ruolo non secondario. Molti italiani colgono l’occasione della tredicesima per prenotare soggiorni, biglietti per spettacoli o cene con amici e parenti, segno di una crescente attenzione all’esperienza rispetto al bene materiale.

Un aspetto emergente è la pianificazione degli acquisti futuri: una quota significativa utilizzerà la tredicesima per approfittare dei saldi di gennaio, convertendo la mensilità in risparmio indiretto grazie a promozioni vantaggiose. Tra le altre destinazioni figurano acquisti per la casa, il rinnovamento di elettrodomestici e piccoli investimenti in beni durevoli, testimonianza del desiderio di migliorare il comfort domestico.

I dati dipingono quindi un quadro complesso e articolato, in cui la scelta tra il consumo immediato e il soddisfacimento di bisogni più profondi divide quasi equamente la popolazione. Questo scenario mette in luce la varietà di approcci con cui si affronta la ricezione della tredicesima, riflettendo l’impatto delle differenti condizioni socio-economiche presenti nel Paese.

Risparmio, pagamenti e investimenti: la componente prudenziale della tredicesima

Cresce l’orientamento alla cautela, con un numero crescente di individui che predilige destinare parte della mensilità aggiuntiva alla gestione delle spese obbligate. L’indagine di settore evidenzia che il 31% dei beneficiari decide di incrementare i propri risparmi grazie all’arrivo della tredicesima. Questa tendenza riflette la volontà diffusa di tutelarsi da imprevisti e di consolidare le proprie finanze in un contesto ancora caratterizzato da incertezza economica.

Accanto ai risparmi, si consolidano le voci di pagamento di oneri arretrati e obbligati: circa il 20% degli italiani utilizza la mensilità per salvare la propria situazione finanziaria pagando bollette e pendenze accumulate nel corso dell’anno. Mutui, rate di finanziamento e spese relative alla salute rappresentano altri canali di uscita rilevanti, come evidenziato dai seguenti dati:

  • Mutui o finanziamenti: 11%
  • Spese sanitarie: 14%
  • Pagamenti arretrati e bollette: 20%
L’attenzione a questi aspetti pratici dimostra come la tredicesima sia percepita come leva di sicurezza, capace di contribuire a un migliore equilibrio del bilancio familiare. Non mancano, poi, scelte più strategiche, come l’impiego in investimenti – ad esempio prodotti di risparmio, piani di accumulo o strumenti assicurativi – scelti dal 9% degli intervistati, nell’ottica di garantire serenità anche sul medio-lungo periodo.

Emergono anche le cosiddette "spese funzionali", che coinvolgono una quota del 21%: si tratta di impieghi mirati al mantenimento della casa, alla manutenzione dell’auto o all’acquisto di strumenti necessari per la vita quotidiana, dettagli che spesso passano inosservati, ma che rappresentano una fetta consistente della destinazione della tredicesima.

Si sottolinea infine come una piccola percentuale, pari al 5%, non abbia ancora pianificato l'uso della somma, a testimonianza della diversità di situazioni e bisogni che attraversa la popolazione. In sintesi, il quadro che emerge restituisce l’immagine di una comunità sempre più attenta alla protezione dei propri interessi materiali e alla sostenibilità del bilancio familiare, in linea con le esigenze poste da un mercato del lavoro e un sistema di welfare in continua ridefinizione.