Il rinnovo del CCNL Uneba porta importanti cambiamenti per gli operatori socio-sanitari. Nuove tutele, aumenti salariali e misure contro la precarietà. Tutte le novità
Il rinnovo del CCNL operatori socio-sanitari Uneba per il periodo 2023-2025 è stato ufficialmente sottoscritto il 24 gennaio 2025. L'accordo introduce importanti modifiche normative ed economiche con l'obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti del settore socio-sanitario e assistenziale.
Il rinnovo ha introdotto cambiamenti significativi nelle normative contrattuali. Tra le principali novità, vi è l'abolizione del Trattamento Economico Progressivo (TEP), che modifica il sistema di maturazione degli scatti di anzianità e della quattordicesima mensilità.
Viene stabilita una regolamentazione specifica per i tempi di vestizione, riconoscendo 15 minuti ai lavoratori. Inoltre, la classificazione del personale è stata aggiornata, con un nuovo inquadramento per gli OSS ed educatori. Rafforzate le tutele per la maternità e introdotte misure per contrastare la precarietà e le molestie nei luoghi di lavoro.
Dal 1° febbraio 2025, il rinnovo contrattuale ha previsto l’abolizione del Trattamento Economico Progressivo (TEP), eliminando il vincolo della maturazione differita di Rol, scatti di anzianità e quattordicesima mensilità dopo tre anni di servizio.
Con questa modifica, gli scatti di anzianità verranno calcolati fin dalla data di assunzione, garantendo una progressione economica più equa per tutti i lavoratori. Questo intervento corregge una disparità generata dal meccanismo precedente, che penalizzava i neoassunti nei primi anni di impiego.
Sono stati aggiornati gli articoli contrattuali relativi alla quattordicesima mensilità, agli scatti di anzianità e all’orario di lavoro, ridefinendo il sistema retributivo e la gestione dei diritti economici dei dipendenti. Le risorse economiche che in precedenza venivano distribuite in base al TEP sono state integrate in maniera più bilanciata nella retribuzione ordinaria, senza periodi di attesa per il loro riconoscimento.
Il nuovo CCNL ha introdotto una regolamentazione specifica per il tempo necessario alla vestizione e svestizione del personale. Ai lavoratori vengono ora riconosciuti 15 minuti complessivi per queste operazioni.
Questo tempo viene considerato orario di lavoro effettivo e, di conseguenza, deve essere retribuito come parte dell’attività lavorativa. La misura garantisce un maggiore rispetto dei diritti dei dipendenti, in particolare per coloro che operano in strutture socio-sanitarie dove l’uso di dispositivi di protezione individuale è obbligatorio. L’introduzione di questa regolamentazione uniforma il trattamento tra lavoratori e fornisce maggiore chiarezza nella gestione degli orari di servizio.
Per rendere più chiara e uniforme la distribuzione delle mansioni e dei livelli retributivi, è stata fatta una revisione della classificazione del personale.
Tra le principali modifiche introdotte:
È stato introdotto un miglioramento delle tutele per la maternità prevedendo l’integrazione al 100% della retribuzione per il periodo di maternità obbligatoria. Questa misura garantisce alle lavoratrici una maggiore sicurezza economica durante l’astensione dal lavoro.
Inoltre, il contratto disciplina in modo più chiaro i congedi parentali, fornendo un allegato riepilogativo per agevolare la comprensione delle normative applicabili. L’obiettivo è quello di uniformare il trattamento dei lavoratori e garantire una maggiore accessibilità alle informazioni.
È stato inoltre rafforzato il diritto alla flessibilità oraria per i genitori, prevedendo misure di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Per i casi di gravi necessità, come la cura di figli con disabilità, il contratto include permessi retribuiti e strumenti per agevolare la gestione degli impegni familiari.
Sono inoltre previste misure per ridurre la precarietà lavorativa, incentivando l’assunzione a tempo indeterminato. Tra le principali novità, è stata stabilita una clausola di stabilizzazione che prevede l’obbligo di trasformare almeno il 30% dei contratti a tempo determinato in contratti stabili.
Sono state ridefinite le causali per il rinnovo dei contratti a termine, restringendone l’utilizzo per limitare il ricorso al lavoro precario. Queste misure mirano a garantire una maggiore continuità occupazionale per i lavoratori del settore.
Il CCNL Uneba 2023-2025 include anche specifiche norme per il contrasto alle molestie e alla violenza di genere nei luoghi di lavoro. Sono stati inseriti due nuovi articoli dedicati alla prevenzione, alla tutela delle vittime e alla formazione obbligatoria per sensibilizzare dipendenti e datori di lavoro.
Per le vittime di violenza di genere è previsto il diritto a congedi retribuiti e la possibilità di richiedere trasferimenti in altre sedi per garantire la sicurezza personale. Inoltre, le strutture lavorative devono predisporre procedure interne per la segnalazione e la gestione di casi di molestie, nel rispetto della riservatezza.
Sono previsti strumenti per il monitoraggio delle segnalazioni e l'attivazione di percorsi di supporto psicologico o legale in collaborazione con le istituzioni locali. Questo rafforza la protezione dei lavoratori e promuove un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo.
Il rinnovo del CCNL comporta un aumento retributivo complessivo di 145 euro per il livello 4S, da riparametrare per gli altri livelli. Questo incremento sarà erogato in tre tranche:
Per il personale inquadrato al 7° livello (abolito dal 1° febbraio 2025), è stato stabilito un trattamento economico transitorio per il periodo da ottobre 2024 a gennaio 2025. Inoltre, con la retribuzione di marzo 2025, sarà applicata una trattenuta dello 0,1% della retribuzione lorda annua per i lavoratori non iscritti ai sindacati firmatari, quale contributo per il finanziamento dell’attività sindacale.