L’Imu si paga anche sulle case messe in vendita: i chiarimenti e le spiegazioni dalla nuova sentenza della Corte Costituzionale
Si deve pagare l’Imu su una casa messa in vendita? L'Imu, imposta municipale unica, deve essere pagata da tutti i proprietari di case, immobili e fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli e dai titolari di diritti reali di godimento come usufrutto, uso, abitazione.
Sono, invece, esenti dal pagamento dell'Imu i proprietari di prime case adibite ad abitazione principale ma solo a condizione che non rientrino nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 relative agli immobili di lusso. Anche le pertinenze dell’abitazione principale, come cantine, garage o soffitte, possono beneficiare dell’esenzione, purché non superino una ciascuna per categoria catastale C2, C6 e C7.
Le regole per il pagamento dell'imposta sono ben definite ma spesso ci si pone domande su questioni che sembrano ancora poco chiare, come se e quanto si paga per case messe in vendita. A spiegare la situazione è stata una recente sentenza della Corte Costituzionale.
I giudici hanno spiegato che ciò che rileva ai fini del pagamento dell’Imu è la teorica possibilità di utilizzo dell’immobile, indipendentemente dal suo effettivo uso, che vale anche per gli immobili messi in vendita e non affittati, poiché l’imprenditore mantiene la facoltà di utilizzarlo a propria discrezione.
Secondo la sentenza, il possesso dell’immobile costituisce un diritto reale che, sebbene non sempre esercitato concretamente, basta per stabilire l’obbligo di pagamento dell’imposta.
La Corte ha quindi ribadito che essendo l’Imu un’imposta sul patrimonio immobiliare, il cui presupposto è il possesso, la proprietà o la titolarità di un diritto reale sull’immobile, anche per le case in vendita e non affittate, resta valido l’obbligo di versamento.
La recente sentenza della Corte Costituzionale riprende una sentenza di qualche anno fa della Corte di Cassazione.
Con la sentenza n. 24972 del 19 agosto 2022 la Cassazione aveva, infatti, già spiegato che anche con il contratto preliminare di vendita era dovuto il pagamento dell’Imu. Il documento attribuisce, infatti, all’acquirente solo un diritto personale di godimento e non un diritto di proprietà, per cui risulta irrilevante ai fini dell’esenzione dal pagamento, fino a quando non viene trasformato in rogito notarile di trasferimento della proprietà.
Dunque, per riassumere, l’Imu si deve pagare anche sulle case sfitte e messe in vendita, perché risultano comunque nella facoltà d’uso del proprietario fino a quando non si firma il rogito che ne definisce la definitiva vendita e, quindi, il passaggio della proprietà ad altro soggetto.