Nel contesto italiano, l’accesso a una visita specialistica urgente rappresenta un tema molto dibattuto a causa delle difficoltà strutturali nel rispettare i tempi previsti dalle normative. Le liste d’attesa, disciplinate da legislazione nazionale e piani regionali, mirano a garantire equità e trasparenza nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Tuttavia, numerose segnalazioni testimoniano delle lunghe attese che spesso superano i limiti fissati, soprattutto nei casi di accesso urgente o prioritario.
Classi di priorità e tempi massimi previsti per visite urgenti
La normativa italiana distingue diverse classi di priorità per le prestazioni specialistiche, ciascuna associata a un tempo massimo entro cui la visita o l’esame deve essere effettuato. La classe di priorità è sempre assegnata dal medico prescrittore, in base alle condizioni cliniche e alle necessità del paziente.
- U (Urgenza differibile): prestazioni da eseguire entro 72 ore, riservate a situazioni in cui un ritardo potrebbe compromettere lo stato clinico.
- B (Breve): visita da effettuarsi entro 10 giorni, quando la rapidità consente di incidere sensibilmente sulla prognosi o sul dolore del paziente.
- D (Differibile): entro 30 giorni per visite e 60 giorni per esami diagnostici, per condizioni che richiedono attenzione ma non una risposta immediata.
- P (Programmabile): la prestazione deve essere garantita entro 120 giorni, per casi in cui è possibile attendere senza rischio clinico.
La prescrizione per
la visita medica urgente deve riportare chiaramente la priorità, diventando elemento fondamentale sia in sanità pubblica che in quella accreditata per assicurare giusta tempistica e livelli di tutela.
Classe di priorità |
Tempo massimo garantito |
U |
72 ore |
B |
10 giorni |
D |
30 / 60 giorni |
P |
120 giorni |
La mancata indicazione della priorità fa decadere il diritto alle tempistiche più favorevoli.
Come prenotare una visita urgente: percorsi, documenti necessari e ruolo del CUP
La prenotazione di una visita urgente presso il Sistema Sanitario Nazionale richiede una prescrizione medica valida. È necessario presentarsi al Centro Unico di Prenotazione (CUP) territoriale, dove l’operatore provvede a gestire la richiesta secondo la classe di priorità indicata. Entrando più nel dettaglio, l'iter prevede:
- Documenti necessari: impegnativa (ricetta dematerializzata o cartacea), tessera sanitaria, eventuali attestati di esenzione.
- Percorso di prenotazione:
- Accesso tramite CUP fisico, telefonico, digitale (regionale o nazionale a seconda del territorio).
- Verifica puntuale del codice di priorità sulla prescrizione.
- Ricezione di conferma dell’appuntamento e reminder automatici, ove attivati.
Il CUP rappresenta il nodo centrale di gestione e trasparenza delle agende, consentendo l’accesso sia a strutture pubbliche che private convenzionate.
Cosa fare se la visita urgente non viene garantita nei tempi di legge
Se la prenotazione supera i tempi massimi stabiliti per la classe di priorità assegnata dal medico, il cittadino deve agire subito. La prima raccomandazione è accettare l’appuntamento proposto, anche se in ritardo, per disporre di una prova documentale del mancato rispetto delle tempistiche, necessaria in caso di contestazione. Dopodicchè bisogna procedere con:
- Attivazione del percorso di tutela: invio di richiesta scritta alla Direzione sanitaria della struttura, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) e, se necessario, all’Assessorato regionale alla Sanità.
- Reclamo formale via PEC: fondamentale per chiedere il rispetto delle regole, con allegata documentazione della prenotazione e prescrizione medica.
- Percorso alternativo: se la struttura pubblica o convenzionata non ha disponibilità, si può ottenere la prestazione in regimi come l’intramoenia (libera professione interna) pagando solo il ticket, oppure presso soggetti privati accreditati, senza ulteriori costi rispetto a quanto dovuto in pubblico.
Accesso alle visite tramite sanità privata o intramoenia: quando e come pagare meno
L’impossibilità di garantire una visita urgente entro i termini di legge attiva il cosiddetto percorso di garanzia. In questi casi il cittadino, con apposita documentazione, può accedere al servizio in modalità intramoenia, cioè tramite libera professione all’interno degli ospedali pubblici, pagando solo il ticket previsto e non l’intera tariffa privata. In particolare si può usufruire di:
- Percorso in intramoenia: su richiesta e previa conferma della carenza di disponibilità, la struttura pubblica è tenuta a erogare la prestazione tramite il proprio personale in regime di libera professione, con oneri a carico dell’azienda sanitaria eccetto il ticket.
- Sanità privata convenzionata: può offrire l’appuntamento nei tempi di legge alle stesse condizioni economiche del servizio pubblico.
- Sanità privata pura: le prestazioni sono completamente a carico dell’utente; scegliere questa via in autonomia comporta la perdita di qualsiasi diritto al rimborso o all’equiparazione tariffaria.
Tempi medi reali di attesa
I dati raccolti tramite monitoraggi istituzionali e da associazioni civiche mostrano una distanza significativa tra i tempi previsti e quelli effettivamente riscontrati sul territorio nazionale. In particolare:
- Visite urgenti (U): spesso superiori alle 72 ore previste; solo una minoranza raggiunge l’appuntamento entro tale tempo.
- Visite con priorità breve (B): in molte regioni si registra un’attesa media oltre 50 giorni, con punte che arrivano a 180 per alcune specialità (caso urologia, vascolare, oculistica).
- Visite differibili (D): i tempi effettivi superano frequentemente i 4-10 mesi, in alcuni casi anche oltre l’anno, soprattutto in cardiologia e neurologia.
Tipologia |
Tempo medio atteso |
Urgenti (U) |
Da 3 a 10 giorni (spesso oltre il limite) |
Brevi (B) |
Fino a 180 giorni (alcune specialità) |
Differibili (D) |
Fino a 300 giorni in casi critici |
Programmabili (P) |
Diversi mesi, picchi fino a 1-2 anni |
Consigli pratici per ottenere una visita urgente rapidamente
Alcune strategie possono aiutare ad aumentare le probabilità di
ottenere una visita urgente nei tempi previsti:
- Richiedere sempre al medico l’indicazione corretta della classe di priorità sulla prescrizione.
- Effettuare la prenotazione presso più canali del CUP (sportello fisico, telefonico, online, farmacie convenzionate) e chiedere tutte le alternative disponibili sul territorio.
- Conservare tutte le prove di prenotazione, specialmente in caso di appuntamenti fissati oltre i termini di legge.
- In assenza di posti disponibili, avviare tempestivamente la procedura di tutela scrivendo tramite PEC alla Direzione sanitaria o URP.
- Valutare, quando necessario, la possibilità di accedere tramite sanità privata convenzionata o intramoenia senza ulteriori costi rispetto al ticket.
- Disdire tempestivamente appuntamenti non più necessari per evitare sanzioni amministrative.