Una delle novità del decreto è l'obbligo di svolgere gli esami in presenza dal 2025. Questa misura intende assicurare l'integrità e la trasparenza delle valutazioni.
Il decreto Bernini sull'istruzione universitaria online introduce nuove regole per garantire una qualità didattica uniforme tra le università telematiche e quelle tradizionali e promuovere una maggiore trasparenza e un miglioramento delle modalità di insegnamento e valutazione. Vediamo in questo articolo le novità attese per il 2025:
Il decreto Bernini è frutto di un dialogo tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e vari organismi rappresentativi del sistema universitario, tra cui la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, il Consiglio Universitario Nazionale, l’ANVUR, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e l’Associazione United. La finalità del provvedimento è garantire che la didattica a distanza offra una formazione di qualità pari a quella in presenza, tutelando il diritto degli studenti a ricevere un’istruzione valida e riconosciuta.
Il decreto stabilisce che almeno il 20% delle lezioni debba essere erogato in modalità sincrona, ovvero in diretta, permettendo un’interazione immediata tra docenti e studenti. Questa disposizione favorisce una maggiore partecipazione e coinvolgimento degli studenti. L’interattività è considerata un elemento chiave per migliorare la qualità dell’apprendimento e riduce il rischio di isolamento spesso associato alla didattica online.
Il decreto Bernini è un momento di svolta per l’università italiana verso una didattica a distanza di qualità. Le misure introdotte cercano di bilanciare le esigenze di flessibilità proprie delle università telematiche con la necessità di garantire rigore e standard elevati. Grazie a questi interventi, la formazione online si avvicinerà sempre di più a quella tradizionale con opportunità di apprendimento accessibili e valide per una platea sempre più ampia di studenti.
Un altro aspetto introdotto dal decreto riguarda la revisione del rapporto numerico tra studenti e docenti per i corsi erogati interamente o prevalentemente online. Questo cambiamento si applica sia alle università telematiche che a quelle tradizionali che offrono corsi a distanza. L’obiettivo è garantire un supporto didattico adeguato e mantenere elevati standard qualitativi, evitando che un numero eccessivo di studenti per docente possa compromettere l’efficacia della didattica.
Per assicurare che tutte le università rispettino le nuove disposizioni, il decreto prevede un rafforzamento dei controlli da parte dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. L’ANVUR sarà incaricata di verificare che le università telematiche e tradizionali aderiscano agli standard previsti, promuovendo la qualità dell’offerta formativa in modalità a distanza. Questo meccanismo di controllo garantirà trasparenza e uniformità tra i diversi atenei.
Le nuove regole spingono le università a riorganizzare la propria offerta formativa per adeguarsi agli standard imposti dal decreto. L’introduzione degli esami in presenza, ad esempio, richiederà investimenti logistici e organizzativi per garantire sedi idonee su tutto il territorio nazionale. Allo stesso tempo, l’obbligo di lezioni sincrone spingerà le università a potenziare le infrastrutture tecnologiche e a sviluppare nuove strategie didattiche per mantenere l’interesse degli studenti e favorire la loro partecipazione attiva.