I problemi momentanei di liquidità nel caso in cui si abbia una Partita Iva ordinaria si possono risolvere ricorrendo a diverse soluzioni, per esempio chiedendo la Iscro che permette di avere fino a 800 euro al mese per sei mesi, o di rateizzare il pagamento delle tasse dovute o posticiparle, così come dei contributi previdenziali, o, ancora, chiedendo il ricalcolo degli anticipi delle tasse.
Cosa posso fare se ho una Partita Iva ordinaria e ho una diminuzione degli affari e poca liquidità momentanea? Essere titolari di una Partita Iva ordinaria può essere certamente vantaggioso se l’attività va bene e i guadagni sono elevati, ma può anche risultare molto rischioso, considerando i tanti costi che implica avere una Partita Iva, soprattutto ordinaria, e se si ha un volume d’affari non esagerato.
In alcuni casi, infatti, potrebbero verificarsi momenti di particolare difficoltà.
Ma ci sono soluzioni che potrebbero permettere di affrontare al meglio tali problemi. Vediamo quali sono nel dettaglio.
Nel caso di momentanea difficoltà economica, chi è titolare di una Partita Iva ordinaria può richiedere la Iscro, Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, che però non vale per tutte le Partite Iva.
Si tratta di una sorta di cassa integrazione per liberi professionisti e lavoratori autonomi che può essere richiesta, però, solo da chi è iscritto alla Gestione Separata dell'Inps. Non spetta agli iscritti alle Casse private professionali.
La Iscro permette di avere da 252 euro a 806,40 euro al mese, a condizione di rientrare entro i 12.648 euro di reddito annuale.
Precisiamo che l’indennità viene erogata per sei mesi consecutivi, a partire dal primo giorno successivo alla presentazione della domanda.
Non può essere richiesta nuovamente nei due anni successivi alla prima erogazione.
Un’altra soluzione a cui può ricorrere in un momento di temporanea mancanza di liquidità è la richiesta di rateizzazione del pagamento delle tasse dovute, in modo da dilazionare i versamenti per non essere troppo appesantiti, o posticiparle anche di due o tre mesi, pagando magari qualche interesse, ma avendo più tempo per recuperare i soldi necessari.
Stesso discorso si potrebbe fare con il pagamento dei contributi: si potrebbe non pagarli subito per poi pagarli con qualche maggiorazione o aspettare la relativa cartella e rateizzarne il pagamento, ma nel frattempo si è guadagnato tempo per rimettere a posto eventualmente i propri conti finanziari.
In alternativa, per ovviare ai problemi di liquidità, un titolare di Partita Iva ordinaria in difficoltà può anche chiedere il ricalcolo degli anticipi.
Considerando che gli importi da pagare si calcolano in base alle presunzioni dell'anno precedente, alla luce dei problemi attuali, potrebbero essere inferiori, per cui un ricalcolo sarebbe decisamente vantaggioso.
Precisiamo che è possibile anche non pagare propri gli acconti delle tasse, calcolando gli importi dovuti direttamente sulle tasse dell'anno successivo. In questo modo, ci sarebbe del tempo sia per recuperare soldi per affrontare le successive spese sia per non appesantirsi in un determinato momento di troppi pagamenti,