Effettuare prenotazioni per prestazioni sanitarie nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) rappresenta un passaggio essenziale per garantire un accesso ordinato ai servizi e una migliore organizzazione delle risorse.
La normativa in vigore definisce le conseguenze per chi non cancella un appuntamento già prenotato senza preavviso.
In base alle recenti disposizioni, tutti i pazienti, inclusi coloro che usufruiscono di esenzione, sono tenuti al pagamento della quota di partecipazione se non si presentano alla visita o all’esame senza aver cancellato la prenotazione nei termini stabiliti.
Dunque, in mancanza di disdetta nei tempi previsti, le aziende sanitarie possono richiedere comunque il pagamento del ticket che il cittadino avrebbe dovuto corrispondere per la visita o l’esame. Questa misura punta a ridurre fenomeni di assenteismo e ad aumentare la disponibilità di appuntamenti.
Oltre al ticket, la normativa regionale può prevedere sanzioni amministrative aggiuntive, che in alcune realtà coincidono con la quota intera della prestazione prevista dal tariffario regionale.
Questi importi sono dovuti anche da coloro che, normalmente, beneficiano di esenzioni per reddito, patologia o età.
Sono previsti casi specifici in cui il pagamento non è dovuto: la normativa, sia nazionale sia regionale, esclude dal pagamento i cittadini che non hanno potuto disdire per motivi sopravvenuti e documentabili a causa di forza maggiore.
Eventi imprevisti di natura grave, come ricoveri di urgenza, incidenti, lutti, ecc, che impediscono la comunicazione tempestiva permettono il riconoscimento della giustificabilità dell’assenza.
Tuttavia, è fondamentale che tali eventi siano documentati attraverso idonea certificazione da presentare all’azienda sanitaria.
Ribadiamo che le esenzioni permanenti previste per patologia, reddito o età non esimono dall'obbligo di pagamento in caso di mancata disdetta, salvo i suddetti casi di forza maggiore.
Per evitare addebiti, la disdetta deve essere comunicata secondo le tempistiche indicate dal servizio sanitario di riferimento.
Nella maggior parte delle regioni, il termine minimo è almeno 2 o 3 giorni lavorativi precedenti la data fissata (ad esempio, in Lombardia sono sufficienti 2 giorni, in Emilia-Romagna 3 giorni).
I giorni festivi sono in genere esclusi dal conteggio. Il rispetto di queste scadenze consente al sistema di riassegnare la prestazione, ottimizzando l’uso delle risorse.
E' sempre consigliabile conservare la ricevuta di avvenuta cancellazione, fornita dai sistemi automatici o dagli operatori, quale prova del rispetto della procedura.
I cittadino possono scegliere tra differenti modalità per la cancellazione delle prenotazioni di visite ed esami medici: