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Dopo quanto un contratto di lavoro deve essere registrato e cosa fare se non avviene

Quali sono i tempi da rispettare per la regolare registrazione di un contratto di lavoro e quali rischi corre un datore di lavoro se non lo fa

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Dopo quanto un contratto di lavoro deve

Entro quanto tempo deve essere registrato un contratto di lavoro?

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, un contratto di lavoro stipulato e sottoscritto dalle parti coinvolte, cioè datore di lavoro e dipendente, deve essere obbligatoriamente registrato entro le 24 ore dal primo giorno di lavoro. 

Dopo quanto tempo un contratto di lavoro deve essere registrato? La normativa in vigore prevede che il datore di lavoro che decide di assumere un dipendente debba comunicare l’assunzione trasmettendo il modello Unilav ai servizi territoriali competenti, vale a dire Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. 

Lo stesso datore deve fornire al lavoratore una copia sia del contratto sia del modello Unilav protocollato, in modo che possa verificare l'avvenuta registrazione del contratto di lavoro.

  • Dopo quanto tempo deve essere registrato un contratto di lavoro 
  • Cosa fare se non avviene

Dopo quanto tempo deve essere registrato un contratto di lavoro

Il contratto di lavoro è il documento che formalizza gli accordi tra il lavoratore e l'azienda e che riporta le condizioni di svolgimento della prestazione lavorativa nonché quelle retributive e normative, 
 
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, un contratto di lavoro stipulato e sottoscritto dalle parti coinvolte, cioè datore di lavoro e dipendente, deve essere obbligatoriamente registrato entro un determinato tempo.

Il contratto di lavoro deve, infatti, essere registrato all’Inps entro le 24 ore dal primo giorno di lavoro.

I tempi cambiano per le comunicazioni relative alla cessazione, alla proroga o alla trasformazione di un qualsiasi tipo di rapporto di lavoro: queste devono, infatti, essere effettuate entro i cinque giorni successivi all'evento. 

La comunicazione di avvenuta registrazione del contratto di lavoro deve riportare i dati anagrafici, la data di assunzione, la tipologia contrattuale, la qualifica professionale, il trattamento economico-normativo e l'eventuale data di termine, nel caso di un contratto di lavoro a tempo determinato.

Per verificare che il proprio contratto di lavoro sia stato effettivamente registrato si può accedere al portale dell'Inps dove sono presenti due sezioni, una dedicata all'estratto conto Inps e una che riporta le informazioni previdenziali. E’ possibile accedere al sito tramite le proprie credenziali Spid, Cie e Cns.

E’ possibile verificare l'avvenuta registrazione del contratto anche sul sito dell'Agenzia delle Entrate, controllando che ci sia la Certificazione Unica relativa al rapporto di lavoro. Si tratta del modello per la compilazione della dichiarazione dei redditi che indica la retribuzione annuale corrisposta e le ritenute Irpef applicate, relativa al rapporto di lavoro. 

Anche in questo caso, vi si accede solo inserendo le proprie credenziali Spid, Cie e Cns.

La registrazione del contratto di lavoro deve avvenire per qualsiasi tipologia contrattuale venga stipulata e cioè sia che si tratti di un contratto a tempo determinato, indeterminato o anche part time.

Il contratto a tempo indeterminato non ha una data di scadenza, è permanente e garantisce una maggiore stabilità lavorativa.

Prevede, inoltre, un periodo di prova che può durare fino a sei mesi, ma che può avere una durata differente a seconda di quanto stabilito da ogni singolo contratto nazionale di lavoro Ccnl.

Il contratto a tempo determinato ha una durata limite di 24 mesi e, superato questo periodo, cambia e si trasforma da tempo indeterminato.

Non è, però, obbligatorio questo passaggio: è anche possibile che una volta terminato il periodo di lavoro del contratto a termine, non venga rinnovato e trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. 

Infine, il contratto di lavoro part-time implica un periodo di lavoro, in termini di ore e giorni, inferiore rispetto al rapporto di lavoro full time ma prevede per il lavoratore il riconoscimento degli stessi diritti e l’obbligo di rispettare gli stessi doveri dei dipendenti assunti a tempo pieno.

Cosa fare se non avviene

Se un contratto di lavoro, con tutti i dati relativi al dipendente e alla prestazione lavorativa, per cui sono previsti differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali, non viene regolarmente registrato, il datore di lavoro rischia una  sanzione amministrativa compresa tra 150 e 1.500 euro.