Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Dopo separazione o divorzio, a chi va la casa se si abita in affitto. Le regole e cosa puň fare proprietario

Chi ha diritto ad avere la casa dove si abita in affitto dopo la separazione o il divorzio: cosa prevede la normativa in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Dopo separazione o divorzio, a chi va la

L’assegnazione dell’abitazione in locazione dopo una separazione o un divorzio rappresenta uno dei passaggi più delicati nella gestione dei rapporti familiari.

Comprendere chi ha diritto ad avere la casa dove si abita in affitto dopo la separazione implica l’analisi di diverse normative, tutele per i figli e diritti sia per i conduttori sia per i proprietari degli immobili. 

Normativa sull'assegnazione della casa coniugale in affitto dopo separazione o divorzio

Secondo quanto previsto dalla normativa italiana, nel caso di abitazione in affitto, spetta al giudice assegnare il diritto di abitazione tra i due ex coniugi.

Solitamente questo viene riconosciuto al coniuge cosiddetto collocatario, con cui vivono i figli, indipendentemente dall’intestazione del contratto di locazione. Ciò si applica sia in situazioni di separazione che di divorzio, con l’obiettivo di non sradicare i figli dal contesto abitativo abituale.

  • Priorità alla tutela dei figli e della persona economicamente più debole
  • L’assegnazione può coinvolgere anche immobili condotti in locazione
  • L’intestazione del contratto di affitto può essere variata tramite provvedimento, con subentro del coniuge assegnatario

Criteri di assegnazione: presenza di figli e ruolo del giudice

Il criterio principe di assegnazione della casa in affitto è rappresentato dalla presenza di figli minori, maggiorenni economicamente non autosufficienti o portatori di handicap conviventi.

Il giudice, nel valutare a chi spetti il diritto di permanenza nell’immobile locato, prende in considerazione anche:

  • L’interesse dei figli alla stabilità abitativa
  • La sostenibilità economica di ciascun coniuge
  • La capacità di garantire un ambiente adeguato e sicuro

Qualora non vi siano figli, la legge indirizza verso la negoziazione diretta o, in mancanza di accordo, demanda la decisione al giudice.

In assenza di esigenze di minori o soggetti fragili, prevale il criterio legato alla titolarità contrattuale del contratto di locazione.

In caso di assegnazione della casa in affitto, il coniuge assegnatario ha facoltà di subentrare nel contratto. L’obbligo di comunicare la variazione ricade sulle parti interessate e deve essere formalizzato presso l’Agenzia delle Entrate. 

Situazione Effetto
Coniuge non intestatario diventa assegnatario Subentra per legge nel contratto di locazione
Entrambi intestatari, uno lascia casa L’assegnatario diventa unico conduttore
Proprietario diverso dai coniugi Il diritto di abitazione è comunque garantito fino a revoca giudiziale

Chi paga il canone di locazione dopo la separazione

La prassi legislativa prevede che spetta al coniuge che rimane nell’immobile versare il canone d’affitto. Tuttavia, se tale soggetto è economicamente più debole, il giudice può decidere di parametrizzare anche l’assegno di mantenimento in funzione della spesa per la locazione.

Ne risulta che l’ex coniuge può essere chiamato a concorrere, in misura variabile, alla copertura dell’affitto, soprattutto se destinatario di redditi superiori.

  • Il titolo di assegnazione dell’abitazione rimane prioritario rispetto al mero titolo contrattuale
  • I costi condominiali ordinari e le bollette sono a carico del coniuge assegnatario
  • Eventuali ritardi nei pagamenti possono incidere sui rapporti tra locatore e conduttore, generando effetti giuridici rilevanti

Cosa può fare il proprietario dell'immobile in caso di separazione degli inquilini

Il locatore deve rispettare l’assegnazione dell’immobile eventualmente disposta dal giudice, non potendo opporsi a un subentro determinato per autorità giudiziaria, e può intraprendere azioni legittime, come:

  • Verifica della regolarità dei pagamenti e invio di formali solleciti
  • Richiesta di aggiornamento dei dati anagrafici per il nuovo inquilino
  • Intervento presso le autorità competenti in caso di morosità persistente

Il mancato rispetto del contratto da parte del conduttore assegnatario può portare al rilascio per morosità come in ogni altro rapporto di locazione.