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Guida ai conti deposito: come funzionano e rendimenti, tassazione, sicurezza

I conti deposito sono uno degli investimenti piů scelti e preferiti dagli italiani. Occorre, quindi, prima di intraprenderlo in generale e successivamente anche nella scelta sul chi affidarsi, avere molto ben chiare le idee su come funzionano i conti depositi, i relativi possibili guadagni, tassazioni, durata e potenziali vincoli

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Guida ai conti deposito: come funzionano

I conti deposito si inseriscono nell'attuale panorama finanziario come strumenti dedicati alla protezione del risparmio e all'ottimizzazione della gestione della liquidità.

Un conto deposito è un prodotto finanziario che si affianca al conto corrente, offrendo una struttura più rigida dal punto di vista operativo ma tendenzialmente più redditizia in termini di interessi riconosciuti sulle somme depositate. Tali conti prevedono, infatti, l'impossibilità di effettuare operazioni di pagamento quotidiane, distinguendosi per la finalità di risparmio a breve o medio termine. Questa caratteristica ha portato il conto deposito a rappresentare una scelta molto considerata da famiglie, giovani e investitori prudenti.

Il panorama dei prodotti è ampio; differenti istituti offrono soluzioni su misura con tassi e condizioni variabili, dimostrando grande attenzione a esigenze di adattabilità e trasparenza. L'affidabilità è inoltre valorizzata dalla protezione assicurata dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Come funziona un conto deposito: caratteristiche e regole operative

Il funzionamento del conto deposito si articola attraverso una procedura che unisce semplicità e trasparenza. Il cliente, titolare di un conto corrente presso la stessa banca o in un altro istituto, effettua un trasferimento di fondi che saranno vincolati o mantenuti in disponibilità a seconda delle condizioni scelte. Non sono consentite operazioni di pagamento, emissione di assegni o utilizzo di carte, perché il conto deposito è dedicato esclusivamente alla gestione della liquidità dedicata all'accumulo di interessi.

Le regole operative prevedono che la remunerazione del capitale avvenga con l'applicazione di un tasso di interesse prefissato o variabile, comunicato e stabilito alla sottoscrizione del contratto. La maturazione degli interessi segue solitamente una periodicità trimestrale, semestrale o annuale, con accredito diretto sul conto stesso o sul conto corrente d'appoggio.

E' prevista una soglia minima di deposito, che varia secondo l'istituto bancario e il profilo prodotto scelto; in alcuni casi l'importo iniziale necessario può essere contenuto, rendendo lo strumento accessibile a una vasta fascia di risparmiatori. La gestione è quasi sempre digitalizzata: apertura, chiusura e monitoraggio sono eseguibili online, mediante autenticazione sicura e rilascio della documentazione richiesta (documento d'identità e codice fiscale).

Dal punto di vista delle regole operative, il conto deposito prevede:

  • Vincolo temporale: le somme possono essere bloccate per un periodo predefinito oppure restare sempre disponibili.
  • Associazione con un conto corrente: ogni movimento, sia in entrata sia in uscita, passa dal conto di appoggio, contribuendo a elevati standard di controllo e tracciabilità.
  • Trasparenza sulle condizioni: tassi, spese e modalità di svincolo sono regolamentate da contratti facilmente consultabili, conformi alla normativa vigente in tema di trasparenza bancaria.

Al termine del periodo, o su richiesta conforme alle condizioni del prodotto, è possibile recuperare le somme versate insieme agli eventuali interessi maturati. La normativa prevede la presenza di un recapito minimo di preavviso in caso di svincolo anticipato, in modo da consentire la corretta gestione dei flussi finanziari da parte dell'istituto.

Riassumiamo quello finora scritto, in questa pratica tabella:

Caratteristiche Regole operative
Tasso di interesse fisso/variabile Definito in contratto
Soglia minima/massima di deposito Stabilita dall'istituto
Associazione con conto corrente Obbligatoria
Gestione online

Tramite piattaforme bancarie

Tipologie di conto deposito: vincolato vs non vincolato

Le due principali tipologie di conto deposito disponibili nel mercato bancario italiano sono vincolato e non vincolato. Il conto deposito vincolato prevede che le somme depositate rimangano bloccate per un periodo prefissato, variabile da pochi mesi fino a diversi anni, a seconda delle condizioni offerte dall'istituto bancario. Durante questo intervallo di tempo, il capitale non è normalmente accessibile, anche se molte banche prevedono lo svincolo anticipato, spesso con la perdita degli interessi maturati o l'applicazione di tassi meno vantaggiosi.

Questa soluzione è caratterizzata da tassi di interesse più elevati rispetto alle formule non vincolate, proprio per compensare la minore liquidità e la disponibilità sacrificata del capitale. La durata del vincolo è chiaramente specificata in contratto, così come le condizioni per il ritiro anticipato dei fondi e il regime di capitalizzazione degli interessi.

Nel conto deposito non vincolato, il correntista mantiene la piena libertà di trasferire le somme, in qualsiasi momento, dal deposito al conto di appoggio associato, senza alcun preavviso e senza penalità. Di norma, i tassi di interesse riconosciuti sono inferiori rispetto alla versione vincolata, poiché l'istituto si assume un rischio maggiore in termini di imprevedibilità delle giacenze temporanee.

  • Vincolato: offre alti rendimenti ma ridotta flessibilità di prelievo
  • Non vincolato: garantisce liquidità immediata, a fronte di un tasso di interesse minore

La scelta tra le due tipologie dipenderà dalla priorità attribuita a rendimento, accessibilità delle somme depositate e durata dell'investimento

Vantaggi e benefici dei conti deposito

L’attrattività dei conti deposito nasce da una serie di vantaggi specifici pensati per sodisfare le esigenze di chi ricerca sicurezza e rendimento nel tempo. Uno dei principali benefici risiede nella protezione del capitale, facilitata dall’adesione al sistema di tutela che copre le somme depositate fino a 100mila euro per ogni singolo conto deposito.

Sono 6 i vantaggi principali da considerare quando ci si approccia alla scelta di un conto deposito:

  • Tassi di interesse vantaggiosi: le banche spesso propongono rendimenti superiori rispetto ai conti correnti tradizionali, soprattutto nelle soluzioni vincolate.
  • Accessibilità a basso costo: molti istituti permettono di aprire e gestire i conti deposito senza spese di apertura, chiusura o gestione.
  • Semplicità operativa: la gestione è intuitiva, effettuabile online mediante piattaforme dedicate, con un controllo costante della posizione e una documentazione trasparente sulle condizioni contrattuali.
  • Flessibilità delle soluzioni: è possibile selezionare importi, durate o modalità di vincolo in linea con le proprie necessità, rendendo questo strumento adatto a diverse strategie di risparmio.
  • Chiarezza nelle condizioni: il tasso proposto e l’accredito degli interessi sono stabiliti da contratto, consentendo di calcolare in anticipo la crescita del proprio capitale.

Svantaggi e limiti dei conti deposito

L’adozione di un conto deposito comporta limiti e svantaggi che ogni risparmiatore deve valutare con attenzione. Il principale riguarda la limitata liquidità del capitale, in particolare nei conti vincolati: la somma rimane immobilizzata per tutta la durata pattuita e l’eventuale svincolo anticipato è spesso associato a penalità sugli interessi o a condizioni restrittive.

In questo caso i "contro" nell'aprire un conto deposito da analizzare sono:

  • Rendimenti soggetti a tassazione: gli interessi maturati sono soggetti all’aliquota prevista dalla normativa fiscale italiana, incidendo sui guadagni netti del titolare.
  • Imposta di bollo: è prevista un’imposta proporzionale sulla giacenza media che riduce ulteriormente il rendimento effettivo.
  • Funzionalità operative limitate: il conto deposito non consente pagamenti, prelievi diretti o uso per transazioni di routine.
  • Rischio di erosione da inflazione: in periodi di elevata crescita dei prezzi, il rendimento reale può risultare ridotto, impattando sull’effettivo potere d’acquisto delle somme.
  • Soglie minime di apertura: alcune banche impongono soglie d’accesso, limitando l’utilizzo a piccoli risparmiatori.

Quando conviene scegliere un conto deposito: profili e strategie del risparmiatore

L’utilizzo del conto deposito rappresenta una soluzione efficace per una varietà di profili di risparmiatore, ognuno con specifiche strategia e obiettivi finanziari. Nei contesti di incertezza economica o di innalzamento dei tassi di interesse, questo strumento può rispondere all’esigenza di valorizzare liquidità non destinata a spese immediate, ottimizzando il rendimento senza esporsi ai rischi di mercati più volatili.

In particolare, generalmente, i conti depositi sono, spesso, una valida forma di investimento per:

  • Famiglie che desiderano tutelare il risparmio: soggetti che raccolgono un capitale per imprevisti, spese programmate o future esigenze possono usufruire dei conti deposito per assicurare stabilità e crescita controllata delle somme accantonate, soprattutto sulle posizioni medio-brevi.
  • Giovani o neo-investitori che si avvicinano ai prodotti finanziari: la semplicità e la trasparenza delle condizioni rendono il conto deposito una buona palestra per apprendere i principi della gestione finanziaria, minimizzando i rischi.
  • Investitori prudenziali: chi ricerca la conservazione del capitale e predilige soluzioni a basso rischio può optare per conti deposito vincolati in un’ottica di diversificazione rispetto alle asset class più dinamiche.

O più in generale adatti a chi:

  • dispone di una somma definita non necessaria al fabbisogno quotidiano;
  • vuole pianificare investimenti con orizzonti temporali certi, scegliendo tra vincoli a breve, medio o lungo termine;
  • ricerca una soluzione di parcheggio per liquidità, in attesa di individuare investimenti più complessi.

Dal punto di vista strategico è possibile differenziare le proprie scelte valutando l’andamento generale dei tassi di mercato. Nei periodi di tassi crescenti i vincoli più lunghi possono offrire un rendimento superiore; in fase di tassi stabili, si può privilegiare la flessibilità dei depositi liberi, sfruttando la possibilità di svincolare prontamente le somme a favore di altre scelte più remunerative nel medio periodo.

Conto deposito vs conto corrente e altri strumenti di risparmio. Le differenze

Il confronto tra conto deposito e conto corrente mette in risalto caratteristiche e finalità profondamente diverse. La principale differenza emerge nella gestione della liquidità: il conto corrente resta lo strumento ideale per l'operatività quotidiana, come versamenti, bonifici, pagamento di utenze e accesso immediato al saldo. La remunerazione sugli importi, tuttavia, è tendenzialmente nulla o molto bassa.

Il conto deposito, invece, si configura come strumento per la valorizzazione dei risparmi a basso rischio, garantendo tassi di interesse più elevati ma rinunciando alle funzionalità operative tipiche del conto corrente.

In queta tabella, sintetizziamo le principali differenze tra conto corrente e conto deposito attualmente:

Conto corrente Conto deposito
Pieno accesso ai fondi
Pagamenti e incassi
Bassa remunerazione
Accesso limitato alla liquidità
No pagamenti diretti
Rendimento maggiore

Rispetto ad altri strumenti, come i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) o le obbligazioni, il conto deposito offre capitali garantiti e rendimenti noti in partenza, ma con guadagni generalmente inferiori rispetto a investimenti più volatili. Si rivolge prevalentemente a risparmiatori con profilo conservativo e obiettivi di tutela più che di crescita del capitale, offrendo così una soluzione di compromesso tra sicurezza e rendimento.

Rendimenti: come si calcolano e cosa incide sul guadagno reale

Il rendimento del conto deposito si fonda sulla misurazione del tasso di interesse applicato al capitale depositato, per un determinato periodo. Il calcolo parte da una formula semplice: Rendimento lordo = Capitale x Tasso di interesse x Durata (in anni). Tuttavia, il reale guadagno differisce sensibilmente da questa cifra iniziale a causa di varie voci che incidono sull'importo effettivamente percepito:

  • Tasso lordo e tasso netto: la pubblicità espone quasi sempre il tasso lordo, che non tiene conto della tassazione vigente su interessi e imposta proporzionale sulla giacenza. Solo sottraendo queste componenti si ottiene il tasso netto, cioè il rendimento effettivo in favore del risparmiatore.
  • Periodo di capitalizzazione: gli interessi possono essere accreditati con differenti frequenze (mensile, trimestrale, annuale). La capitalizzazione composta consente al capitale di crescere più rapidamente, in quanto gli interessi maturati generano a loro volta ulteriori guadagni nei successivi periodi.
  • Spese e oneri accessori: eventuali commissioni di gestione o costi di apertura possono abbassare il guadagno reale, motivo per cui è necessario verificare con attenzione tutte le voci contrattuali.
  • Durata e tipologia del vincolo: i rendimenti aumentano con la durata e la rigidità del vincolo, ma a fronte di una minore flessibilità di prelievo.
  • Erosione da inflazione: il potere d’acquisto può essere intaccato dall’incremento generale dei prezzi, riducendo il valore reale degli interessi ottenuti.

Anche in questo caso, una utile tabella ci permette di avere una comprensione immediata su quanto appena scritto:

Voci Impatto sul guadagno reale
Tasso di interesse Aumenta il lordo
Tassazione (26% sugli interessi) Diminuisce il netto
Imposta di bollo Riduce la rendita reale
Commissioni Possono abbassare l’effettivo rendimento
Inflazione Riduce il valore d’acquisto

Solo considerando tutte queste variabili è, ovviamente, possibile estimare con precisione la redditività reale di una soluzione rispetto ad altre opportunità di impiego della liquidità.

La tassazione del conto deposito: imposte, aliquote e casi pratici

La disciplina fiscale che regola i conti deposito prevede l’applicazione di imposte e aliquote specifiche, la cui conoscenza è essenziale per determinare il reale vantaggio finanziario di questo strumento. Due sono i principali prelievi cui sono soggetti i titolari: la ritenuta sugli interessi maturati e l’imposta di bollo sulla giacenza.

  • Ritenuta fiscale sugli interessi: sulla totalità degli interessi attivi maturati si applica una ritenuta a titolo d’imposta, attualmente fissata al 26%. Questa quota è prelevata direttamente dalla banca, che provvede a versarla all’Erario.
  • Imposta di bollo annuale: è stabilita nella misura dello 0,20% calcolato sul valore medio annuo delle somme depositate. Essa viene prelevata dalla banca su base proporzionale e trasferita allo Stato italiano in ottemperanza alla normativa.

Per la valutazione delle condizioni effettive, è importante esaminare eventuali promozioni che prevedano l’accollo dell’imposta di bollo da parte dell’istituto per un certo periodo promozionale.

Esempio pratico:

Capitale versato €10.000
Tasso lordo 3,00%
Interessi maturati in un anno €300
Ritenuta fiscale (26%) -€78
Imposta di bollo (0,20%) -€20
Interessi netti effettivi €202

La tassazione riduce il guadagno teorico, sottolineando la necessità di effettuare stime precise sul rendimento netto prima della sottoscrizione di qualsiasi prodotto di questo tipo.

Commissioni, spese accessorie e imposta di bollo

L’analisi delle commissioni e delle spese accessorie è cruciale nella valutazione della reale convenienza di un conto deposito. Nella maggior parte dei casi, le principali banche propongono condizioni senza costi di apertura o chiusura del rapporto e nessuna commissione di gestione periodica, rendendo il prodotto trasparente e competitivo rispetto ad altri strumenti finanziari.

Tuttavia è importante verificare la presenza di eventuali spese legate a:

  • trasferimento fondi tra conto corrente d’appoggio e deposito, specie su canali non digitali;
  • invio di documentazione cartacea a richiesta del cliente;
  • operazioni straordinarie, quali prelievi anticipati nei casi di depositi vincolati con liquidazione degli interessi maturati solo parzialmente.

L’imposta di bollo, prevista dalla normativa italiana, corrisponde allo 0,20% annuo della giacenza media: la banca addebita automaticamente tale importo, trasferendolo allo Stato. Qualora il saldo sia minimo, il bollo può risultare in proporzione più elevato sul rendimento finale. Alcune promozioni prevedono l’accollo dell’imposta da parte dell’istituto per i nuovi clienti, riducendo temporaneamente l’impatto dei costi accessori.

Simulazione calcolo rendimento su un conto deposito, per comprendere come incide ogni voce:

L’esempio pratico consente di comprendere come ogni voce incida sul rendimento finale. Immaginando un deposito iniziale di 20.000 euro su un conto vincolato a 12 mesi, con tasso lordo annuo pari al 3,50%:

Capitale €20.000
Tasso lordo annuo 3,50%
Durata vincolo 12 mesi
Interessi lordi €700
Ritenuta fiscale (26%) -€182
Imposta di bollo (0,20%) -€40
Guadagno netto €478
  • La ritenuta fiscale riduce il rendimento lordo di oltre un quarto.
  • L’imposta di bollo va conteggiata sulla giacenza media, incidendo direttamente sul guadagno finale.

Ci sono sempre da considerare eventuali particolari promozioni. Ad esempio, nel caso in cui la banca offrisse una promozione con imposta di bollo gratuita per il primo anno, il rendimento netto salirebbe a €518.

Sicurezza dei conti deposito: le garanzie del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

La solidità del conto deposito si basa su robusti meccanismi di sicurezza, tra cui la tutela offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Questa garanzia interviene a protezione dei risparmiatori in caso di insolvenza o liquidazione coatta amministrativa dell’istituto bancario presso cui è stato aperto il conto deposito.

Le 3 caratteristiche essenziali del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) sono:

  • Massimale coperto: il FITD assicura ogni intestatario (persona fisica o giuridica) fino all’importo massimo di €100.000 per ciascuna banca aderente. Tale soglia è valida per ogni rapporto bancario e si applica anche in caso di rapporti cointestati, in cui il limite si intende per ciascun cointestatario presente.
  • Tempi di rimborso: l’intervento del Fondo prevede tempi rapidi nella liquidazione degli indennizzi, garantendo l’accredito degli importi coperti entro il termine di sette giorni lavorativi dalla data in cui si verifica l’indisponibilità dei fondi (Banca d’Italia).
  • Copertura dei prodotti: la protezione riguarda tutti i depositi a risparmio nominativi e i conti deposito, in euro o in valuta UE, nonché certificati di deposito e libretti di risparmio. Restano escluse alcune tipologie di valori, come strumenti finanziari e titoli fuori custodia.

Come aprire un conto deposito: procedura online e documentazione necessaria

L'apertura di un conto deposito si svolge principalmente attraverso una procedura online strutturata in diverse fasi per garantire trasparenza e sicurezza. Le banche richiedono l'identificazione del cliente, obbligatoria ai sensi della normativa antiriciclaggio, e la raccolta della documentazione prevista dalla regolamentazione vigente.

La procedura prevede, solitamente, i seguenti passaggi:

  • Registrazione sul portale: il futuro intestatario esegue la registrazione compilando i dati anagrafici e di contatto richiesti dalla banca, accedendo a una piattaforma digitale specifica.
  • Caricamento dei documenti: sono normalmente richiesti un documento di identità in corso di validità, il codice fiscale e, in alcuni casi, una prova di residenza come una bolletta recente intestata al richiedente.
  • Identificazione digitale: l'autenticazione dell'identità può essere effettuata tramite riconoscimento via webcam, SPID o Carta d'Identità Elettronica, secondo le modalità accettate dall'istituto.
  • Firma digitale del contratto: la sottoscrizione dei documenti contrattuali avviene tramite firma elettronica avanzata, che consente di perfezionare il contratto senza necessità di supporti cartacei.
  • Associazione del conto corrente di appoggio: viene richiesto l'IBAN di un conto corrente intestato al richiedente; tutti i trasferimenti di fondi fra deposito e conto avverranno esclusivamente su questa relazione.
  • Bonifico iniziale: il primo trasferimento di fondi, eseguito tramite bonifico dal conto di appoggio, valida definitivamente l'apertura e permette di iniziare a maturare gli interessi.

A livello di tempistiche, il processo online è rapido: la maggior parte degli istituti completa tutte le verifiche e attiva il rapporto entro pochi giorni lavorativi dalla ricezione della documentazione. In alcuni casi, possono essere richieste informazioni aggiuntive circa la provenienza dei fondi, nel rispetto della normativa antiriciclaggio vigente.

L'età minima per procedere è fissata a 18 anni. Alcune banche fissano un importo minimo di deposito iniziale, specificato nel foglio informativo prodotto precontrattuale. Gli intestatari devono assicurarsi di aver letto le condizioni generali prima della sottoscrizione.

In sintesi, le FAQ e domande frequenti su apertura, gestione e prelievo dei conti deposito

Per riassumere in modo ancora più facile e veloce quello appena scritto nel paragrafo precedente e rispondere a numerose domande e dubbi che solitamente ci arrivano in redazione, abbiamo realizzato queste FAQ sula procedura di apertura e gestione di un conto deposito:

  • Quali documenti sono richiesti per l’apertura?
    In generale, vengono richiesti un documento d'identità valido, il codice fiscale, un IBAN di conto corrente italiano a sé intestato e un numero di cellulare. Alcuni istituti possono richiedere una bolletta recente o i documenti d’identità di ogni cointestatario, se la titolarità è plurima.
  • Chi può aprire un conto deposito?
    Qualsiasi persona fisica o giuridica residente in Italia che abbia almeno 18 anni e un conto corrente bancario. Il prodotto può essere intestato a più soggetti, con limite massimo indicato nelle condizioni contrattuali.
  • è possibile gestire tutto online?
    Sì, la maggior parte delle banche permette apertura, consultazione saldo, disposizione di bonifici verso il conto d’appoggio, svincolo anticipato e chiusura rapporto direttamente da area clienti web o app.
  • Quali vincoli possono essere presenti?
    La presenza di vincolo dipende dal tipo di prodotto scelto: i conti vincolati prevedono l’immobilizzo delle somme per un periodo predeterminato, mentre quelli liberi consentono il prelievo senza preavviso. Gli importi minimi e massimi sono definiti dall’offerta.
  • Come avvengono i prelievi?
    Il titolare richiede il trasferimento delle somme dal deposito verso il conto di appoggio, generalmente tramite l’area online della banca. Nel caso di conti vincolati, il prelievo anticipato può comportare la perdita degli interessi o l’applicazione della remunerazione base.
  • Quali sono i tempi di accredito?
    Le tempistiche per l’accredito delle somme sul conto di appoggio variano da istituto a istituto, ma generalmente richiedono pochi giorni lavorativi dalla richiesta.
  • è possibile aprire più conti deposito?
    Sì, è ammesso detenere più rapporti sia presso lo stesso istituto sia con più banche, avendo cura di non superare il limite massimo protetto dal FITD per ciascun istituto in caso di insolvenza bancaria.
  • Esistono rischi collegati?
    Pur trattandosi di strumenti a rischio contenuto, in caso di importi superiori alla tutela o in presenza di gravi crisi finanziarie gli indennizzi possono subire ritardi. Inoltre, lo svincolo anticipato è subordinato alle condizioni stabilite dall’offerta.
  • Come viene gestita la fiscalità?
    La ritenuta fiscale e l’imposta di bollo sono trattenute direttamente dalla banca. Il cliente riceverà rendicontazione periodica delle somme accreditate al netto delle imposte.
  • Dove trovare assistenza o ulteriori chiarimenti?
    Le FAQ ufficiali delle banche oppure le sezioni informative di siti specializzati in prodotti bancari forniscono dettagli aggiornati su requisiti, funzionamento e normativa applicabile ai conti deposito.

Durata dei vincoli, rinnovo e svincolo anticipato: cosa sapere

La durata dei vincoli nei conti deposito vincolati può spaziare da pochi mesi fino a periodi superiori ai cinque anni, a seconda dell’offerta bancaria prescelta. I vincoli più brevi, normalmente trimestrali o semestrali, sono apprezzati da chi cerca equilibrio tra rendimento e flessibilità; le durate estese, invece, offrono mediamente tassi più elevati ma impongono l’indisponibilità delle somme più a lungo.

Alla scadenza del conto deposito si può optare per due scelte:

  • Rinnovo del vincolo: al termine della scadenza, il capitale e gli interessi maturati vengono generalmente resi disponibili. Alcune offerte consentono il rinnovo automatico del vincolo, spesso a nuove condizioni di mercato. è necessario valutare attentamente le modalità di rinnovo indicate nelle condizioni contrattuali e le eventuali comunicazioni della banca prossime alla scadenza.
  • Svincolo anticipato: il rimborso delle somme prima della scadenza è subordinato alle regole imposte dal prodotto. In molti casi lo svincolo comporta la perdita parziale o totale degli interessi maturati, oppure l’applicazione della sola remunerazione base, solitamente di importo molto limitato. Alcuni istituti prevedono anche il pagamento di penali o l’obbligo di un preavviso minimo.

Le condizioni relative al rinnovo e allo svincolo anticipato sono dettagliate nel contratto a norma di legge.

Valutare il conto deposito giusto: elementi e criteri di scelta

La selezione del conto deposito deve basarsi su una serie di criteri oggettivi e su valutazioni personali coerenti con le proprie esigenze di risparmio. La prima analisi riguarda l’affidabilità dell’istituto, verificando l’appartenenza al sistema di tutela dei depositi, la storia e la reputazione della banca.

E poi, analizzando e considerando, questi 4 fattori e variabili di scelta:

  • Tasso di interesse proposto: un confronto tra varie offerte aiuta a individuare quella più remunerativa, ma è fondamentale verificare se il tasso è lordo o netto e le eventuali condizioni legate ai vincoli.
  • Durata e flessibilità: la scelta tra vincolato e non vincolato deve rispecchiare l’orizzonte temporale pianificato per il risparmio e la necessità di accesso al capitale.
  • Commissioni e spese: consultare il foglio informativo consente di evidenziare spese occulte, eventuali costi di svincolo, commissioni minime o penali.
  • Promozioni attive: alcune banche propongono periodi di imposta di bollo gratuita o bonus sulle nuove sottoscrizioni.

Da non dimenticare di prendere in considerazione la trasparenza degli strumenti informativi e la facilità di gestione online.