Il nuovo panorama regolamentare introdotto dal Codice della Strada a partire dal 14 dicembre 2024 segna una svolta significativa per tutti i nuovi titolari di patente. Le modifiche mIn particolare, l’ampliamento delle restrizioni e la loro estensione temporale rappresentano elementi chiave per chi ottiene il permesso di guidare dal 2025 in poi.
Il nuovo regime legislativo interviene sia sulle limitazioni legate ai veicoli che sui comportamenti alla guida. L’attenzione si concentra su parametri oggettivi, come la potenza dei mezzi e il rapporto peso/potenza, ma anche su prassi di preparazione e formazione con l’introduzione di esercitazioni specifiche in fase di addestramento. Questi cambiamenti rispondono alla necessità di ridurre il tasso di incidentalità tra i più giovani e tra chi acquisisce per la prima volta una patente italiana.
Secondo la nuova disciplina, il termine "neopatentato" non riguarda più solo i neomaggiorenni al primo conseguimento della patente B. La normativa amplia la platea, coinvolgendo tutte le seguenti categorie:
Questo "status" dura 3 anni dal superamento dell’esame di abilitazione alla guida, come riportato al punto 4a della patente. L'approccio allargato della normativa mira a includere tutte le situazioni in cui un guidatore sia ritenuto inesperto rispetto agli standard richiesti dal sistema italiano, garantendo maggiore uniformità nella prevenzione dei rischi stradali durante i primi anni di guida autonoma.
Un aspetto rilevante è che la definizione di neopatentato non si limita a criteri anagrafici, bensì mette in primo piano il reale periodo di esperienza pratica alla guida su territorio nazionale, favorendo così misure di tutela ad ampio raggio.
La durata dello status di neopatentato passa, in base alla nuova disciplina, da 1 a 3 anni dal rilascio della patente B. Questo allungamento temporale si applica a tutti coloro che ottengono la licenza dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada.
Durante questi 3 anni, si è soggetti a regole stringenti sia per quanto riguarda i limiti tecnici dei veicoli sia per alcune pratiche di guida (come velocità, alcol, tipi di esercitazione). La durata decorre dalla data di superamento dell’esame e interessa anche chi converte una patente estera, chi riottiene la patente dopo il ritiro del titolo e chi compie il passaggio da patente militare a civile.
L’estensione temporale è pensata per rafforzare l’apprendimento e la consapevolezza dei nuovi guidatori, tenendo conto delle statistiche che mostrano ancora alto il livello di incidenti nei primi anni di esperienza alla guida.
Le regole aggiornate per chi si prepara a conseguire la patente pongono particolare attenzione al periodo in cui si è dotati di foglio rosa, ovvero quell’autorizzazione temporanea che consente di esercitarsi alla guida prima dell’esame pratico.
I requisiti ora includono un numero minimo di guide certificate svolte con autoscuola, che devono essere effettuate anche in autostrada, su strade extraurbane e in condizioni di scarsa visibilità. Solo a queste condizioni sarà consentito iniziare le esercitazioni con il foglio rosa.
Le esercitazioni private sono permesse esclusivamente se accompagnate dalla certificazione delle guide rilasciata dall’autoscuola. L’accompagnatore deve essere titolare di patente conseguita da almeno 10 anni, non avere più di 65 anni e deve sedere accanto al candidato. Per le patenti AM, A1, A2 e A, resta vietato il trasporto di passeggeri durante le esercitazioni.
Un ulteriore obbligo riguarda l’esposizione del contrassegno “P”, a dimostrazione dello status di principiante, secondo le prescrizioni di legge su dimensioni e visibilità.
Uno dei punti nevralgici della riforma interessa i limiti di potenza dei veicoli conducibili nei primi tre anni dal conseguimento della patente. La normativa 2025 prevede che:
Questi valori vanno controllati sui dati riportati nella carta di circolazione: la voce (P.2) indica la potenza massima in kilowatt, mentre la tara serve per il calcolo del rapporto peso/potenza. Questo sistema consente a molte utilitarie, citycar, SUV di segmento B, veicoli ibridi plug-in e auto elettriche di rientrare nei parametri, evitando per molte famiglie la necessità di acquistare mezzi specifici per i neo conducenti.
Per i veicoli completamente elettrici occorre fare riferimento alla potenza media su 30 minuti, spesso inferiore a quella di picco, specificata dai costruttori. Il nuovo quadro legislativo, quindi, amplia le possibilità di scelta rispetto al passato, pur mantenendo severa la selezione tra modelli a prestazioni elevate e quelli adeguati al periodo di apprendistato su strada.
Nel triennio della qualifica di guidatore inesperto, la selezione delle vetture ammesse si basa sia sui limiti di potenza già descritti che sulla tipologia del mezzo. Rientrano tra i veicoli utilizzabili tutte le autovetture di categoria M1 (fino a nove posti), incluso un ampio ventaglio di modelli termici, elettrici e ibridi purché rispettino:
Inoltre, per gli autocarri di categoria N1, occorre tenere conto dei limiti sul rapporto peso/potenza specificatamente applicabili a questa classe.
Un aspetto da considerare è la presenza delle batterie per le vetture ibride e full electric: il peso della vettura tende ad aumentare, consentendo così potenze nominali più alte ma pur sempre contenute dal rapporto ammesso. Per le auto ibride plug-in, inoltre, rileva solo la potenza del motore termico nella valutazione della conformità.
La certificazione della compatibilità del proprio veicolo avviene tramite libretto di circolazione, appositi servizi online come il Portale dell’Automobilista e, sempre più spesso, tramite apposite segnalazioni offerte dai concessionari in fase di acquisto.
Durante il periodo di qualifica, il nuovo Codice impone limiti stringenti anche sulle velocità che possono essere raggiunte:
Queste restrizioni sono progettate per ridurre i rischi di perdita di controllo del veicolo dovuti a inesperienza e per mitigare la gravità degli incidenti, soprattutto su arterie dove velocità sostenute sono la norma. Oltre ai limiti di velocità, restano i vincoli su modalità di trasporto dei passeggeri e sulle modalità di esercitazione in fase di foglio rosa, a seconda della categoria della patente richiesta.
Durante i primi tre anni dalla data di rilascio del permesso di guida, la normativa impone una tolleranza zero assoluta sul consumo di alcolici, proprio per prevenire incidenti gravi spesso correlati all’assunzione di bevande alcoliche tra i meno esperti. Anche valori di tasso alcolemico inferiori ai limiti generalmente consentiti per gli altri automobilisti comportano sanzioni:
| Tasso alcolemico | Sanzione |
| 0 < g/l ≤ 0,5 | multa da 164 a 664 €, -10 punti |
| 0,5 < g/l ≤ 0,8 | multa 708-2.833 €, sospensione patente 4-8 mesi |
| 0,8 < g/l ≤ 1,5 | arresto, multa fino 3.200 €, sospensione patente fino 1 anno |
| > 1,5 g/l | arresto, multa fino 6.000 €, revoca patente e confisca auto |
Oltre alle sanzioni monetarie e amministrative si applica una decurtazione punti doppia rispetto ai titolari di patente ordinari, confermando il maggior rigore volto alla tutela di utenti particolarmente esposti ai rischi della strada.
La disciplina di riferimento prevede alcune deroghe significative ai limiti di potenza e rapporto peso/potenza:
Queste eccezioni permettono l’adattamento della normativa alle esigenze di inclusione e di formazione sicura, nello spirito di evitare discriminazioni pur mantenendo un alto livello di sicurezza stradale. Le deroghe tuttavia non si applicano alle restrizioni relative a velocità e assunzione di alcolici, che restano sempre in vigore per tutti i neoabilitati alla guida.
Il quadro sanzionatorio previsto per chi non rispetta le regole fissate durante il periodo di apprendistato è stato ulteriormente irrigidito dalla normativa 2025. In funzione della gravità della violazione, si può incorrere in:
Il sistema dei punti rende più severa la disciplina: i neopatentati ricevono 1 punto aggiuntivo all’anno senza infrazioni, a differenza del regime ordinario che ne prevede 2 ogni biennio.
Per accertare che il mezzo scelto rispetti i parametri richiesti dalla normativa, esistono diverse modalità pratiche:
In fase di acquisto, è consigliabile richiedere sempre una conferma scritta al venditore della piena idoneità del mezzo a essere condotto da chi si trova nel periodo di limitazione normativa.
La nuova regolamentazione innalza anche gli standard di addestramento prima dell’ottenimento della patente. Gli aspiranti devono:
Per le esercitazioni private è sempre necessaria la presenza di un accompagnatore, con i seguenti requisiti:
L’inosservanza di queste condizioni comporta multe e, nei casi più gravi, il fermo amministrativo del veicolo.
Anche le categorie di patente che abilitano alla conduzione di veicoli destinati al trasporto collettivo (autobus e similari) registrano novità nell’ambito del nuovo Codice della Strada.
Dal 2025, l’accesso alle patenti di categoria D, DE, D1 e D1E sarà consentito già a 18 anni, a condizione di conseguimento della licenza professionale riconosciuta. Questa misura mira ad avvicinare il settore dei conducenti professionali ai giovani neodiplomati, migliorando la disponibilità di personale qualificato nel settore del trasporto pubblico.
Il nuovo sistema, pur nell’ottica di rendere più accessibile l’ingresso nelle professioni del trasporto, mantiene comunque standard stringenti di formazione e requisiti psico-fisici specifici per ciascuna categoria.