Affinché alcune delle novità più rilevanti diventino operative, è necessaria l'emanazione di decreti attuativi e linee guida.
Il nuovo Codice della Strada, approvato dal Senato a novembre 2024 e pronto a entrare in vigore il 14 dicembre dello stesso anno, è una delle riforme più ambiziose degli ultimi decenni. Nonostante la pubblicazione ufficiale e il completamento dell’iter legislativo, la sua attuazione non è garantita. Esistono diversi fattori, sia tecnici che politici, che potrebbero portare a modifiche, ritardi o persino alla cancellazione di alcune disposizioni, mettendo in discussione l’efficacia e la reale applicabilità della riforma. Capiamo meglio:
Un altro esempio è l’obbligo di targa e assicurazione per i monopattini elettrici, una disposizione che necessita di linee guida chiare per stabilire chi sarà responsabile del controllo, come verranno gestite le violazioni e quali saranno le sanzioni per i trasgressori. In assenza di queste indicazioni, le norme potrebbero essere difficili da applicare, generando confusione tra cittadini e autorità.
Il contesto politico è un altro elemento di incertezza. Cambiamenti nella composizione del governo o nelle priorità legislative potrebbero portare a revisione o rinvio di alcune disposizioni del Codice. Gruppi di interesse, associazioni di categoria o pressioni da parte di forze politiche contrarie alla riforma potrebbero esercitare un’influenza significativa. Ad esempio, le disposizioni che introducono sanzioni più severe per l’uso del cellulare alla guida potrebbero essere attenuate per evitare contrasti con determinati settori della popolazione.
La possibilità di un nuovo governo o di una crisi politica potrebbe portare a un blocco dell’attuazione della riforma o a modifiche sostanziali delle norme già approvate.
Molte delle disposizioni del nuovo Codice della Strada comportano costi elevati, sia per i cittadini che per le aziende. L’installazione dell’alcolock, ad esempio, rappresenta una spesa aggiuntiva per i conducenti sanzionati, mentre l’obbligo di adeguare i monopattini elettrici alle nuove regole potrebbe scoraggiarne l’uso. In un contesto economico incerto, queste misure potrebbero essere percepite come un ulteriore aggravio finanziario, generando richieste di rinvio o sospensione.
Anche le autorità locali, spesso responsabili dell’attuazione pratica delle norme, potrebbero incontrare difficoltà nell’adeguare le proprie infrastrutture e risorse. L’introduzione di nuovi sistemi di controllo digitale, come le telecamere per il monitoraggio della velocità media, richiede investimenti che potrebbero non essere sostenibili per molti comuni.
Alcune norme del Nuovo Codice della Strada potrebbero essere oggetto di ricorsi legali, soprattutto se ritenute in contrasto con principi costituzionali. Ad esempio, l’utilizzo di strumenti come l’alcolock o le telecamere per il controllo delle infrazioni potrebbe sollevare dubbi in merito alla privacy e alla protezione dei dati personali. La Corte Costituzionale potrebbe essere chiamata a esprimersi sulla legittimità di alcune disposizioni, con il rischio di annullamento delle stesse.
Il nuovo Codice della Strada ha generato divisioni nell’opinione pubblica, con alcune norme che sono state accolte con entusiasmo e altre che hanno suscitato critiche. Ad esempio, le nuove restrizioni per i neopatentati, che limitano l’uso di veicoli di grande cilindrata, sono state criticate da alcuni settori come una misura restrittiva. Allo stesso modo, l’obbligo di targa per i monopattini è stato contestato da associazioni ambientaliste, che temono un calo nell’uso di mezzi sostenibili.
Se queste critiche dovessero intensificarsi, il governo potrebbe decidere di modificare o rinviare alcune disposizioni per evitare ulteriori conflitti.
Molte delle norme introdotte dal nuovo Codice della Strada, in particolare quelle relative alla mobilità sostenibile, devono essere armonizzate con le direttive europee. Questo processo potrebbe richiedere altri revisioni e ritardi. Eventuali contrasti tra le normative italiane e quelle europee potrebbero portare a modifiche sostanziali delle disposizioni.