La determinazione dell’importo della pensione dal lordo al netto nel 2025 costituisce un tema di rilevanza centrale per chi si avvicina al pensionamento e desidera comprendere come le novità normative, la rivalutazione degli assegni e i meccanismi fiscali incidano sulla reale disponibilità mensile. L’inflazione e la revisione dei coefficienti di trasformazione rendono più complesso il calcolo, mentre aliquote fiscali, addizionali regionali e comunali, e il sistema delle detrazioni IRPEF influiscono sensibilmente sull’assegno effettivo percepito. In questo contesto, l’importanza di una corretta pianificazione e di strumenti come la previdenza complementare è cresciuta notevolmente.
La conversione della pensione lorda in importo netto richiede una valutazione articolata. Innanzitutto, le voci che incidono sul calcolo sono:
Dal 2025, i criteri della legge 160/2019 sono stati ripristinati e resi strutturali dalla legge di Bilancio 207/2024. Per i nuovi pensionati, il cambio dei coefficienti di trasformazione può causare riduzioni fino a 170 euro lordi annui per gli assegni più elevati. Gli effetti sono più marcati per chi si pensiona con sistema contributivo puro, mentre chi rientra nel regime misto risente di riduzioni più contenute (approfondisci qui).
Il sistema di tassazione applicato agli assegni pensionistici in Italia segue le medesime regole dei redditi da lavoro, adottando meccanismi progressivi. Per il 2025, le nuove aliquote IRPEF sono le seguenti:
Le nuove soglie comportano una riduzione della pressione fiscale soprattutto sulle pensioni medie e medio-alte. A queste imposte vanno sommate le addizionali regionali e comunali, le cui aliquote variano secondo la residenza anagrafica e vengono prelevate direttamente dall’INPS in due momenti diversi: l’addizionale regionale a saldo (in 11 rate) l’anno successivo, quella comunale in acconto (9 rate) nell’anno e a saldo l’anno dopo. I trattamenti assistenziali, come pensioni sociali e assegni agli invalidi civili, restano esclusi dal prelievo IRPEF.
I pensionati possono beneficiare di apposite detrazioni per redditi da pensione secondo la fascia di reddito; fino a 8.500 euro annui l’assegno è interamente esente da IRPEF (no tax area). La detrazione massima raggiunge 1.955 euro e si riduce gradualmente al crescere del reddito, azzerandosi oltre i 50.000 euro. Dal 2025, le detrazioni per figli a carico sono assorbite, per la maggior parte, dall’assegno unico universale (AUU), che resta in vigore e viene calcolato in base all’ISEE. Per figli sopra i 21 anni, si applica una detrazione fissa di 950 euro, decrescente col reddito.
Inoltre, la previdenza complementare continua a essere uno strumento consigliato: i contributi versati sono deducibili sino a 5.164,57 euro annui e la prestazione finale gode di vantaggi fiscali rispetto alla pensione pubblica. Anche le rivalutazioni future sono soggette ad aliquote più contenute.
Il calcolo della pensione netta parte dall’importo annuo lordo comunicato dall’ente previdenziale. Da qui vengono sottratte IRPEF, addizionali e si aggiungono le detrazioni spettanti. Ecco una formula generale:
Ad esempio, un pensionato con assegno lordo annuo di 25.000 euro e due figli a carico, residente in una regione con addizionali complessive al 3%, vede la seguente situazione:
L’INPS offre il servizio “La mia pensione futura” per simulazioni con i dati contributivi individuali (fonte istituzionale consigliata per dettagli personalizzati).
Nel 2025 sono entrati in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo degli assegni contributivi, modificati secondo l’aggiornamento ISTAT sulla speranza di vita. L’aumento dell’età media e la dinamica demografica hanno prodotto una lieve riduzione dei coefficienti, cui è associabile un decremento medio degli importi, soprattutto per chi anticipa l’accesso alla pensione. Il montante contributivo viene rivalutato ogni anno secondo il tasso di capitalizzazione (+1,036622 per 2025). Per ogni anno di posticipo del pensionamento, il coefficiente cresce, migliorando la quota percepita. È pertanto utile valutare scenari alternativi prima di confermare una data d’uscita.