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Importo pensione per chi vive in Toscana, come cambia con la nuova addizionale Irpef 2025 regionale

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pensioni toscana irpef

Per chi e di quanto cambia l’importo della pensione per chi vive in Toscana con l’applicazione dell’addizionale Irpef 2025 aumentata

Nel 2025, i pensionati residenti in Toscana si trovano ad affrontare un significativo cambiamento nell’importo netto della pensione, principalmente a causa dell’aggiornamento dell’addizionale regionale Irpef. Questa maggiorazione fiscale, determinata dalla Regione, incide in modo differenziato a seconda delle fasce di reddito e rappresenta una voce rilevante nella tassazione dei trattamenti pensionistici. 

Le principali novità 2025 in materia di pensioni e addizionale Irpef regionale in Toscana

Il 2025 segna in Toscana l’entrata in vigore delle nuove aliquote dell’addizionale Irpef regionale per le fasce di reddito superiori ai 28.000 euro. La Regione, attraverso una manovra finanziaria tesa a rafforzare i servizi pubblici, in particolare il settore sanitario, ha scelto di incrementare sensibilmente l’aliquota applicata ai redditi più alti:

  • 3,32% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 3,33% per i redditi che superano i 50.000 euro.
Queste modifiche collocano la Toscana tra le Regioni con la maggiore pressione fiscale sulle pensioni medio-alte, mentre non sono previsti aumenti per i pensionati con redditi inferiori ai 28.000 euro, che continuano a beneficiare delle aliquote minime. Sempre nel 2025, è stata confermata la rivalutazione delle pensioni con un incremento dello 0,8% per i trattamenti fino a quattro volte il minimo Inps, secondo il meccanismo di perequazione automatica per l’adeguamento al costo della vita (fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Istat).

Come funziona l’addizionale Irpef regionale per i pensionati, normativa e meccanismo di calcolo

L’addizionale regionale Irpef trova la sua fonte nell’art. 50 del D.lgs. 446/1997. Al prelievo sono soggetti tutti i contribuenti con residenza in Toscana che percepiscono trattamenti pensionistici imponibili ai fini Irpef, escluse alcune fattispecie, quali prestazioni assistenziali non imponibili (come l’assegno sociale). L’importo dovuto si determina applicando al reddito complessivo l’aliquota vigente, dopo aver dedotto gli oneri fiscalmente riconosciuti.

Spesso i pensionati si accorgono dell’impatto delle addizionali direttamente sul cedolino, in quanto le trattenute avvengono in 11 rate, generalmente da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello di riferimento. Ad esempio, la rata relativa alle addizionali 2024 viene addebitata mensilmente sul rateo pensionistico 2025. Il sostituto d’imposta (INPS) si occupa di calcolare, trattenere e versare le somme dovute, nel rispetto delle disposizioni emanate sia a livello nazionale che regionale.

  • L’aliquota di base nazionale, fissata all’1,23% (art. 28 D.lgs. 201/2011), può essere innalzata dalla Regione – come avviene per la Toscana nel 2025 – fino al 3,33%.
  • In presenza di soglie di esenzione regionale (non previste per i redditi sopra i 28.000 euro in Toscana), i contribuenti sono esentati dal pagamento dell’addizionale.
La tassazione addizionale regionale non si applica ai redditi che già beneficiano della tassazione separata o sostitutiva né su quelli completamente esenti da Irpef.

Impatto concreto sulle pensioni in Toscana, esempi pratici e simulazioni

L’effetto della nuova addizionale regionale Irpef sulle pensioni in Toscana risulta tangibile soprattutto per i titolari di trattamenti medio-alti. Prendendo ad esempio un pensionato con un reddito annuo lordo di 32.000 euro (pari a circa 2.460 euro lordi al mese su 13 mensilità), il percorso di calcolo che determina l’importo pensionistico netto è il seguente:

  • Irpef nazionale dovuta (35%): circa 11.200 euro;
  • Reddito netto dopo Irpef nazionale: 20.800 euro/anno;
  • Pensione mensile netta (13 mensilità): circa 1.600 euro;
  • Addizionale Irpef regionale Toscana (3,32%): circa 80 euro trattenuti al mese per 11 mesi;
  • Pensione reale al netto di tutte le imposte: circa 1.520 euro al mese.
L’incidenza dell’addizionale si acuisce all’aumentare del reddito imponibile. Chi percepisce importi superiori ai 50.000 euro annui è soggetto all’aliquota massima del 3,33%, che può tradursi, su una pensione lorda di 60.000 euro, in una diminuzione mensile superiore a 150 euro rispetto al netto precedente.

Rivalutazione delle pensioni 2025: adeguamento ISTAT e impatto reale sui beneficiari

Al fine di mitigare la perdita di potere d’acquisto, dal 1° gennaio 2025 è applicata la rivalutazione degli importi pensionistici dello 0,8%. Tale meccanismo, previsto dalla normativa nazionale, è definito annualmente dal Ministero dell’Economia sentito l’Istat. La rivalutazione si applica alle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS, coinvolgendo numerosi pensionati toscani:

  • Pensione di 1.000 euro: aumento di 8 euro mensili.
  • Pensione di 1.500 euro: incremento di 12 euro circa mensili.
  • Pensioni superiori a 2.400 euro: rivalutazione parziale (circa 0,72% o 0,60% per scaglione superiore).
Il valore del trattamento minimo INPS si attesta a 603,40 euro mensili, mentre l’assegno sociale è fissato a 538,69 euro. Alcune prestazioni, come l’Ape Sociale o le indennità straordinarie, non sono oggetto di rivalutazione.

Cedolino della pensione: trattenute fiscali, conguagli e addizionali locali

Nel cedolino del pensionato, oltre all’IRPEF mensile, sono evidenziate le trattenute per addizionale regionale e comunale, nonché gli eventuali conguagli relativi all’anno precedente. Nel 2025, in base alle disposizioni INPS, la rateazione dei conguagli a debito può essere estesa fino a novembre per importi superiori a 100 euro e per trattamenti fino a 18.000 euro annui.

L’addizionale comunale, distinta da quella regionale, viene trattenuta:

  • in acconto (in 9 rate a partire da marzo);
  • a saldo (11 rate da gennaio a novembre dell’anno successivo);
Le modalità di pagamento dipendono dal domicilio fiscale del pensionato e dalle regole adottate dal Comune e dalla Regione. Le prestazioni assistenziali (assegni sociali, prestazioni per invalidità civile, detassazione da residenza estera o vittime del terrorismo) sono escluse dalle trattenute locali.

Domande frequenti (FAQ) sulle addizionali Irpef e sulla pensione in Toscana

  • Chi deve pagare l’addizionale Irpef regionale? Tutti i residenti in Toscana titolari di redditi soggetti a Irpef, inclusi i pensionati escluse le prestazioni assistenziali non soggette a tassazione.
  • L’addizionale è uguale per tutti? No, varia in base allo scaglione di reddito. Solo chi supera la soglia di 28.000 euro subisce l’aliquota massima introdotta dalla Regione Toscana nel 2025.
  • Come si applica la rivalutazione pensioni? L’adeguamento Istat dello 0,8% segue il meccanismo della perequazione automatica e interessa soprattutto le pensioni più basse, ma in misura diversa su scaglioni superiori.
  • L’addizionale Irpef viene pagata in un’unica soluzione? No, la trattenuta avviene in 11 rate all’anno sul cedolino pensione, a partire da gennaio.
  • Ci sono esenzioni? Sì, ma non per redditi oltre i 28.000 euro in Toscana. Alcuni Comuni (come Firenze) prevedono ampie fasce esenti dall’addizionale comunale.
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