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Controllo se pagamento Imu anni precedenti stato fatto ed corretto. Come avviene da Comuni e Agenzia delle Entrate

Verifica pagamento IMU anni precedenti: come controllano Comuni e Agenzia delle Entrate, come sapere se pagato correttamente e cosa fare in caso di errori od omissioni

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Controllo se pagamento Imu anni preceden

I proprietari di seconde case e altri immobili sono tenuti al versamento dell'IMU (Imposta Municipale Unica) in due rate annuali, con scadenze il 16 giugno e il 16 dicembre, con l'opzione di saldare l'intero importo entro la prima scadenza. Tuttavia, molti contribuenti si chiedono se e come vengano effettuati i controlli sui pagamenti effettuati negli anni passati, e quali strumenti siano disponibili per verificare autonomamente la propria posizione tributaria.

Termini di prescrizione per i controlli IMU

Il termine entro cui le amministrazioni comunali possono verificare e contestare eventuali irregolarità nei pagamenti IMU è fissato al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato.

Questo significa che, per esempio, per un'omissione relativa all'imposta dovuta per un determinato periodo, il Comune ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo per notificare l'atto di accertamento. Oltre tale data, il diritto dell'ente alla riscossione decade per intervenuta prescrizione.

Chi effettua i controlli sui pagamenti IMU degli anni precedenti

Il monitoraggio sulla regolarità dei versamenti IMU è di competenza esclusiva dei Comuni, che sono gli enti beneficiari di questa imposta patrimoniale. In caso di omesso, parziale o tardivo pagamento, l'amministrazione comunale avvia la procedura di accertamento fiscale.

Se il contribuente non regolarizza spontaneamente la propria posizione, il Comune può:

  • Emettere direttamente un avviso di accertamento
  • Incaricare l'Agenzia delle Entrate-Riscossione del recupero del credito
  • Affidare il recupero a concessionari privati della riscossione, qualora abbia stipulato apposite convenzioni

La procedura standard prevede prima la notifica di un atto di accertamento da parte del Comune e, in caso di mancato pagamento, la successiva emissione di una cartella esattoriale attraverso l'Agenzia delle Entrate-Riscossione o altro esattore convenzionato.

Come verificare autonomamente i pagamenti IMU effettuati

Per evitare sorprese e possibili sanzioni, ogni contribuente può controllare in modo autonomo la propria situazione IMU relativa agli anni precedenti. Esistono diverse modalità per effettuare questa verifica:

Consultazione presso gli uffici comunali

La soluzione più tradizionale consiste nel recarsi personalmente presso l'Ufficio Tributi del Comune dove sono ubicati gli immobili. Il personale dell'ufficio potrà fornire tutte le informazioni relative ai pagamenti effettuati e agli eventuali importi ancora dovuti.

Verifica online tramite i portali comunali

La maggior parte dei Comuni italiani dispone di una sezione dedicata ai tributi locali sul proprio sito istituzionale. Dopo aver effettuato la registrazione con i propri dati identificativi e ottenuto le credenziali di accesso, è possibile consultare i versamenti IMU registrati a proprio nome.

Questo servizio consente di visualizzare tutti i pagamenti effettuati tramite modello F24, specificando:

  • Data del versamento
  • Importo pagato
  • Codici tributo utilizzati
  • Immobili di riferimento

Consultazione tramite il Cassetto Fiscale

Uno strumento particolarmente efficace per controllare i pagamenti IMU degli anni precedenti è il Cassetto Fiscale disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Per accedervi è necessario:

  1. Collegarsi al portale dell'Agenzia delle Entrate
  2. Accedere all'area riservata utilizzando SPID, CIE (Carta d'Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
  3. Selezionare la voce "Consultazioni"
  4. Entrare nel proprio Cassetto Fiscale personale

All'interno del Cassetto Fiscale è possibile visualizzare tutti i modelli F24 presentati, compresi quelli relativi ai versamenti IMU. Per ogni pagamento è disponibile una copia del modello utilizzato, con tutti i dettagli relativi all'operazione: Comune destinatario, identificativi degli immobili, data e importo del versamento.

Verifica dei pagamenti effettuati con bollettino postale

Per chi ha versato l'IMU tramite bollettino postale anziché modello F24, è possibile consultare le ricevute dei pagamenti attraverso il servizio online di Poste Italiane:

  1. Accedere al sito Poste.it
  2. Entrare nell'area riservata con le proprie credenziali
  3. Selezionare la sezione "Pagamenti"
  4. Utilizzare la funzione "Cerca operazioni online"

Questo servizio permette di visualizzare le ricevute di tutti i bollettini postali pagati, inclusi quelli relativi all'IMU.

Come verificare la correttezza degli importi IMU versati

Oltre a controllare se i pagamenti sono stati effettuati, è importante verificare anche la correttezza degli importi versati. Un errore nel calcolo dell'imposta potrebbe infatti esporre il contribuente a sanzioni, anche se il pagamento risulta formalmente effettuato.

Per verificare la correttezza degli importi IMU relativi agli anni precedenti è possibile:

  • Utilizzare i calcolatori IMU online messi a disposizione dai Comuni o da portali specializzati
  • Confrontare i versamenti effettuati con le aliquote deliberate dal Comune per gli anni di riferimento
  • Controllare eventuali variazioni nella situazione patrimoniale (acquisti, vendite, variazioni catastali) che potrebbero aver modificato la base imponibile
  • Verificare la corretta applicazione di eventuali esenzioni o agevolazioni

In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi a un professionista fiscale (commercialista, CAF) o direttamente all'Ufficio Tributi del Comune per ottenere assistenza nella verifica.

Come regolarizzare pagamenti IMU omessi o insufficienti

Se dalla verifica emerge che non si è provveduto al pagamento dell'IMU per gli anni precedenti, o che gli importi versati sono inferiori al dovuto, è possibile regolarizzare spontaneamente la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso.

Questa procedura consente di pagare l'imposta dovuta con sanzioni ridotte rispetto a quelle che verrebbero applicate in caso di accertamento da parte del Comune. Il ravvedimento prevede:

  • Il versamento dell'imposta originariamente dovuta
  • L'applicazione degli interessi legali maturati dal giorno della scadenza fino a quello del pagamento
  • Una sanzione ridotta, variabile in base al tempo trascorso dalla violazione

Per effettuare il ravvedimento è necessario compilare il modello F24, utilizzando gli appositi codici tributo per distinguere l'imposta, gli interessi e le sanzioni. È consigliabile consultare preventivamente il Comune per verificare le aliquote corrette da applicare per gli anni oggetto di regolarizzazione.

Cosa fare in caso di avviso di accertamento IMU

Qualora il Comune abbia già avviato un controllo sui pagamenti IMU degli anni precedenti e abbia notificato un avviso di accertamento, il contribuente ha diverse opzioni:

Pagamento dell'importo richiesto

Se l'accertamento è corretto, il contribuente può procedere al pagamento dell'importo richiesto, comprensivo di imposta, sanzioni e interessi, utilizzando il modello di pagamento allegato all'avviso stesso.

Accertamento con adesione

Entro il termine per presentare ricorso (60 giorni dalla notifica), è possibile richiedere un accertamento con adesione, uno strumento che consente al contribuente e all'ente impositore di definire l'accertamento in contraddittorio, con una riduzione delle sanzioni.

Presentazione di ricorso

Se si ritiene che l'accertamento sia infondato, è possibile presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale competente, entro 60 giorni dalla notifica dell'atto. Per importi fino a 3.000 euro, il ricorso può essere presentato senza l'assistenza di un difensore abilitato.

Richiesta di rateizzazione

In caso di difficoltà economiche, è possibile richiedere la rateizzazione dell'importo dovuto, secondo le modalità previste dal regolamento comunale o dalla normativa generale sulla riscossione.

Controlli incrociati tra Comuni e Agenzia delle Entrate

I controlli sui pagamenti IMU degli anni precedenti non si limitano alla verifica delle somme versate, ma possono estendersi a verifiche più ampie sulla situazione patrimoniale del contribuente.

Le amministrazioni comunali, infatti, possono accedere a diverse banche dati per effettuare controlli incrociati, tra cui:

  • Catasto e Conservatoria dei Registri Immobiliari, per verificare titolarità e caratteristiche degli immobili
  • Anagrafe tributaria, per controllare redditi e altri dati fiscali
  • Archivio dei contratti di locazione, per verificare la destinazione degli immobili

Attraverso l'interscambio di informazioni con l'Agenzia delle Entrate, i Comuni possono individuare:

  • Immobili non dichiarati ai fini IMU
  • Discrepanze tra quanto dichiarato e l'effettivo patrimonio immobiliare
  • Applicazione impropria di esenzioni o agevolazioni

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