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Regole e deducibilità buoni pasto per partite IVA, professionisti e aziende individuali nel 2025

Quali sono le regole in vigore sulla deducibilità dei buoni pasto per professionisti con Partite Iva e aziende: tutto quello che bisogna sapere

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Regole e deducibilità buoni pasto per pa

I buoni pasto rappresentano uno strumento fiscale e gestionale molto interessante, non solo per le aziende con dipendenti ma anche per liberi professionisti, titolari di partita IVA individuale e ditte individuali, che intendano ottimizzare le spese relative all’alimentazione durante l’attività lavorativa. L’evoluzione normativa e le recenti interpretazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate hanno consolidato questa possibilità, introducendo importanti novità e specifiche modalità di gestione fiscale in base al regime applicato. Comprendere le regole di deducibilità e detrazione applicabili ai buoni pasto per la propria attività è oggi decisivo sia per ridurre il carico fiscale sia per migliorare l’amministrazione delle spese professionali.

Cosa sono i buoni pasto

I buoni pasto sono titoli di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, che consentono a lavoratori, professionisti e imprenditori individuali di acquistare pasti pronti, alimenti e bevande presso gli esercizi convenzionati (bar, ristoranti, supermercati, take away, e-commerce di alimentari). La normativa di riferimento, con il Decreto MISE 122/2017 e successive modifiche, disciplina in modo preciso la definizione, le caratteristiche e i limiti di utilizzo, permettendo l’utilizzo massimo di 8 buoni per transazione giornaliera.

I buoni pasto non sono cedibili, non possono essere convertiti in denaro e devono essere utilizzati esclusivamente dal titolare. Una delle innovazioni più rilevanti introdotte nel 2025 riguarda l’applicazione estesa anche ai lavoratori autonomi senza dipendenti con partita IVA in regime ordinario o semplificato, riconoscendo la deducibilità del costo secondo limiti specifici. Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 ha confermato le soglie di esenzione: fino a 8 euro al giorno per i buoni pasto elettronici e fino a 4 euro al giorno per quelli cartacei, con regole differenziate tra dipendenti e autonomi.

Deducibilità buoni pasto per partite IVA, professionisti e ditte individuali nel 2025

Il trattamento fiscale dei buoni pasto per titolari di partita IVA e professionisti varia in funzione del regime adottato e dell’eventuale presenza di dipendenti:

  • Professionisti e imprese individuali in regime ordinario o semplificato senza dipendenti: i costi sostenuti per l’acquisto di buoni pasto sono deducibili al 75% delle imposte dirette, fino a un massimo del 2% dei compensi o ricavi annui. L’IVA applicata (aliquota ordinaria del 10%) è integralmente detraibile se strettamente inerente all’attività lavorativa. La fattura del fornitore deve essere intestata correttamente e il pagamento tracciato (bonifico, carta, ecc.).
  • Ditte individuali e professionisti con dipendenti: l’acquisto di buoni pasto destinato ai dipendenti è deducibile al 100% ai fini IRES, IRPEF e IRAP, con l’IVA al 4% completamente detraibile. Il valore deducibile giornaliero massimo resta fissato a 8 euro (elettronico) o 4 euro (cartaceo) per dipendente.

Per tutti, la deducibilità è subordinata all’effettiva inerenza della spesa, che deve essere collegata a esigenze lavorative documentabili, come trasferte, incontri con clienti o assenza della mensa aziendale.

È fondamentale conservare la documentazione (fatture, ricevute, attestazioni di pagamento), in quanto in caso di controllo dell’Agenzia delle Entrate, il professionista dovrà dimostrare la pertinenza della spesa rispetto all'attività svolta.

Per chi opera nel regime forfettario, invece, non è prevista alcuna deduzione analitica delle spese, inclusi i buoni pasto: il reddito imponibile è determinato applicando un coefficiente di redditività ai ricavi annui, a prescindere dai costi effettivamente sostenuti.

Buoni pasto e differenze tra principali regimi fiscali

La possibilità di dedurre i buoni pasto dipende in modo sostanziale dal regime fiscale prescelto:

  • Regime ordinario e semplificato: deducibilità al 75% nel limite del 2% dei compensi annui, IVA detraibile al 10%.
  • Regime forfettario: nessuna deduzione né detrazione, perché il reddito imponibile è determinato forfettariamente. Tuttavia, possono costituire una comoda soluzione gestionale per chi desidera tenere sotto controllo il budget dei pasti senza scopi fiscali, come dettagliato anche nella guida su gestione dei costi della partita IVA forfettaria.

In caso di passaggio dal regime forfettario a quello ordinario, la valutazione circa la convenienza andrà condotta considerando il volume dei costi e il potenziale risparmio fiscale ottenibile tramite la deduzione dei costi professionali reali, come illustrato nell’analisi sulle variazioni di tassazione tra regimi fiscali.

Vantaggi, limiti e best practice per la gestione delle spese professionali

I vantaggi dei buoni pasto per i titolari di partita IVA e i professionisti non si limitano agli aspetti fiscali. Dal punto di vista gestionale, offrono:

  • Maggiore facilità di rendicontazione e organizzazione delle spese relative alla pausa pranzo, grazie a una sola fattura mensile invece della raccolta di decine di scontrini;
  • Controllo puntuale del budget mensile riservato ai pasti;
  • Spendibilità ampia nei circuiti convenzionati su tutto il territorio nazionale e sulle piattaforme di food delivery;
  • Possibilità di scegliere tra buoni cartacei ed elettronici in base alle esigenze personali e alle preferenze dei punti vendita frequentati.

L’utilizzo dei buoni pasto contribuisce anche a una più chiara separazione tra le spese personali e quelle professionali, rafforzando l'affidabilità fiscale in caso di controlli e accertamenti.

Restano obbligatorie le buone pratiche di gestione documentale: la fattura d’acquisto deve essere sempre intestata alla partita IVA e il pagamento tracciato. Una registrazione contabile adeguata e la conservazione accurata della documentazione sono essenziali per usufruire negli anni dei benefici fiscali previsti.

 

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