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Se mio figlio vive fuori casa temporaneamente per lavoro, studi o laurea rientra nell'Isee?

Cosa succede e come si considera nel calcolo dell'Isee il figlio che vive fuori casa temporaneamente, per motivi di studio o di lavoro, e le regole da rispettare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Se mio figlio vive fuori casa temporanea

Il calcolo dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) è strettamente legato alla composizione del nucleo familiare e al contesto abitativo dei suoi componenti.

La permanenza temporanea di un figlio fuori casa, ad esempio per motivi lavorativi o di studio universitario, solleva dubbi frequenti sulla sua inclusione nell'Isee dei genitori. 

Nel nucleo familiare ai fini Isee, oltre ai conviventi presenti nello stato di famiglia, vi rientrano anche i componenti formalmente residenti altrove, ma che per legge risultano ancora legati al nucleo d'origine.

In particolare, i figli minori sono compresi nel nucleo dei genitori anche se hanno una residenza diversa, mentre per i figli maggiorenni si guarda allo stato civile, alla presenza di figli, alla situazione fiscale e alla residenza effettiva. Solo il raggiungimento di condizioni precise d'indipendenza determina l'esclusione dal nucleo ai fini Isee.

  • Figli minorenni: sempre inclusi, salvo eccezioni legali (affido esclusivo, perdita potestà).
  • Figli maggiorenni: fino a 26 anni rientrano se non sposati, senza figli e fiscalmente a carico.
  • Figli con diversa residenza: non sempre escono dal nucleo, dipende dalla condizione economica e dallo stato civile.

Figlio maggiorenne temporaneamente fuori casa per lavoro o studio: cosa cambia per il calcolo Isee

La semplice temporaneità dell'assenza dalla casa dei genitori, per motivi legati al lavoro o agli studi, non comporta automaticamente l'esclusione dall'Isee del nucleo familiare d'origine.

Ciò significa che se un figlio vive fuori casa in maniera temporanea, rientra comunque nel calcolo del'Isee familiare.

Solo se si trasferisce all'estero definitivamente, allora non viene più considerato nell'Isee familiare.

  • Lavoro e residenza diversa: solo se il figlio risulta stabilmente occupato (con redditi superiori alle soglie fiscali di carico) e ha trasferito la residenza anagrafica da almeno due anni (per le prestazioni universitarie), può costituire un nucleo Isee autonomo.
  • Studio universitario fuori sede: per ottenere un Isee università indipendente dai genitori, è necessario soddisfare sia il requisito della residenza da oltre 2 anni, sia una soglia minima di reddito imponibile (attualmente determinata dalle istruzioni ministeriali annuali).
  • Periodo limitato: soggiorni temporanei per studio, tirocini o impieghi stagionali non modificano di norma la composizione Isee.

Tuttavia, c'è sempre da considerare che per il calcolo dell'Isee, il criterio determinante è la dipendenza economica dal nucleo d'origine, misurata sulla base dei limiti di reddito previsti dalla legge fiscale.

Condizione Effetto su Isee
Figlio fuori sede per lavoro ma fiscalmente a carico Rimane nel nucleo dei genitori
Figlio fuori sede con reddito superiore alle soglie fiscali Puo' formare nucleo autonomo
Figlio iscritto all'università fuori città, residenza diversa, senza reddito proprio Incluso nel nucleo dei genitori

L'autonomia finanziaria si realizza se il figlio produce un reddito annuo superiore a 2.840,51 euro se ha più di 24 anni o superiore a 4.000 euro se non ha ancora compiuto 24 anni nell'anno d'imposta di riferimento.

Casi pratici: studenti universitari, lavoratori fuori sede e figli fiscalmente a carico

Per comprendere l'applicazione concreta delle regole, possiamo presentare alcuni scenari ricorrenti:

  • Studente universitario fuori sede: anche in caso di residenza diversa dalla famiglia, resta attratto nell'Isee dei genitori se non è economicamente autonomo e non è sposato o con figli.
  • Lavoratore temporaneo all'estero o in altra città: se la posizione lavorativa non garantisce reddito sufficiente per l'indipendenza, la situazione Isee rimane invariata.
  • Figlio maggiorenne con contratto a tempo determinato: la durata del contratto non influenza l'esito, conta il superamento o meno delle soglie fiscali annuali.

Queste regole producono impatti diretti su:

 

 

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