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Stage in azienda, guida su tipologie, durata, retribuzioni, ripetibilità e regole

Gli stage sul lavoro possono essere principalmente di 2 tipi: curriculari ed extra curriculari. Vediamo per ciascuno le regole e le procedura di attivazione, ma anche i diritti e doveri dell'azienda ospitante e dello stagista, nonchè le rispettive durate, limiti, ripetibilità ed eventuali retribuzioni e rimborsi

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Stage in azienda, guida su tipologie, du

Lo stage in azienda si configura come un periodo regolamentato di formazione sul lavoro che permette di acquisire competenze specifiche legate a un settore professionale. 

Non si tratta di un rapporto di lavoro subordinato, bensì di un percorso orientato alla crescita professionale e all’inserimento occupazionale, strutturato affinché lo stagista possa sperimentare attività operative concrete che non fanno parte dell’apprendimento teorico tradizionale.

Gli Obiettivi principali: 

  • Per le aziende, l’inserimento di uno stagista agevola la formazione di nuove risorse già in possesso di una base teorica, agevolando la selezione di futuri collaboratori da inserire stabilmente.
     
  • Per il tirocinante, lo stage offre occasioni di confronto diretto con dinamiche aziendali, processi produttivi e aspetti organizzativi, diventando così un passaggio rilevante nella transizione dal percorso formativo a quello professionale. Inoltre, lo stage permette a livello di crescita personale, l’acquisizione di abilità pratiche, il consolidamento delle conoscenze maturate durante i percorsi di studio e la possibilità di verificare la propria attitudine a uno specifico contesto lavorativo.

Sono previsti meccanismi strutturati di supervisione tramite la presenza di tutor aziendali e referenti dell’ente promotore, che monitorano l’efficacia e la coerenza del percorso rispetto agli obiettivi prefissati.

Le principali tipologie di stage: curriculare ed extracurriculare

La distinzione tra le tipologie di stage si fonda in prevalenza sul momento in cui l’esperienza viene svolta rispetto al percorso formativo. Due sono le categorie regolamentate in Italia:

  • Stage curriculare: questa soluzione è riservata a studenti regolarmente iscritti a percorsi di istruzione secondaria superiore, universitaria o post-universitaria. L’attivazione avviene grazie ad accordi tra istituti scolastici, università o enti di formazione e aziende ospitanti. L’esperienza svolta è inserita nei piani di studio e consente di acquisire crediti formativi universitari (CFU) o punti per il conseguimento del titolo di studio. Lo svolgimento è obbligatorio in molti programmi didattici e non è sempre accompagnato da un rimborso spese, dato che il valore formativo è preminente rispetto all’aspetto remunerativo.
     
  • Stage extracurriculare: destinato a chi ha concluso il percorso di studi o a chi, pur in stato di disoccupazione o inoccupazione, cerca un inserimento qualificato. Differisce per normativa, finalità e modalità di attivazione. L’indennità di partecipazione rappresenta componente essenziale ed è stabilita dalle normative di riferimento, con l’intento di riconoscere e sostenere l’impegno fornito nello sviluppo delle competenze professionali. I tirocini extracurriculari sono rivolti a soggetti che abbiano raggiunto la maggiore età e non sono finalizzati al conseguimento di crediti formativi, ma all’ingresso o reinserimento nel mercato del lavoro.

Entrambe le tipologie rispondono a requisiti formali specifici: devono essere regolate da convenzioni, progetti formativi individualizzati e prevedono la presenza di tutor. L’accesso e le condizioni variano, soprattutto per quanto riguarda durata, obblighi assicurativi e, nel caso extra-curriculare, l’aspetto retributivo.

Il quadro normativo e le differenze regionali nella regolamentazione dei tirocini

L’assetto regolamentare dei tirocini si basa su un sistema integrato tra normativa nazionale, linee guida condivise in sede di Conferenza Stato-Regioni e discipline adottate da ciascuna Regione o Provincia autonoma. Le Linee Guida nazionali più recenti, determinano i principi minimi di funzionamento del tirocinio extracurriculare su tutto il territorio italiano.

Le disposizioni includono limiti di durata, obbligo di convenzione, progetto formativo personalizzato, tutela assicurativa e indennità minima di partecipazione. Si riscontrano differenze marcate nell’implementazione regionale. Ogni Regione stabilisce autonomamente variabili come importo minimo dell’indennità, durata massima, procedure amministrative e restrizioni sui requisiti di accesso. Così, ad esempio, nel Lazio l’indennità minima mensile è fissata a 800 euro, mentre in altre regioni i valori possono essere inferiori.

Le procedure di attivazione e monitoraggio mutano anch’esse da una giurisdizione all’altra, coinvolgendo piattaforme telematiche differenziate per la comunicazione di avvio, l’invio dei progetti formativi e la gestione delle eventuali proroghe o sospensioni.

Ulteriori caratteristiche specifiche riguardano i limiti numerici per l’inserimento di stagisti, i criteri sui soggetti promotori accreditati, nonché le restrizioni per il reinserimento lavorativo o per alcune categorie svantaggiate.

Oltre alle disposizioni per i tirocini extracurriculari, le Regioni conservano margini di autonomia anche per i tirocini curriculari, sebbene questi ultimi siano generalmente regolati dagli enti di formazione o universitari in accordo con le aziende ospitanti. 

Una particolare attenzione spetta alle aziende multilocalizzate che, in presenza di sedi operative in più Regioni, sono chiamate a identificare la normativa più applicabile, con riferimento alla localizzazione legale o prevalente.

Come si attiva uno stage in azienda: soggetti coinvolti e procedure

Per attivare un percorso di stage, è essenziale la collaborazione strutturata tra soggetto promotore, soggetto ospitante (azienda) e stagista
Nello specifico:
 

  • Il soggetto promotore: di norma è rappresentato da un ente di formazione, un’università o un’agenzia per il lavoro accreditata. Svolge il compito di verificare l’idoneità dell’azienda e coordina la parte burocratica e assicurativa.
  • il soggetto ospitante: l’impresa o l’organizzazione presso cui si svolgerà il tirocinio. È tenuta a individuare un tutor formativo interno e a stipulare una convenzione con l’ente promotore, conformemente alle linee guida regionali e alle direttive nazionali.

Per quanto riguarda la procedura, il processo di attivazione prevede innanzitutto l’individuazione dello stagista idoneo, la definizione congiunta del progetto formativo e l’accordo sui contenuti (obiettivi, tempistiche, attività da svolgere, eventuale indennità). Segue la redazione del progetto formativo individualizzato, che riporta dettagli come durata, attività, sede, orari, referenti e le modalità di verifica degli apprendimenti.

Successivamente vi è la la stipula della convenzione tra ente promotore e azienda ospitante che rappresenta il documento giuridico abilitante. Dopo la firma, l’azienda deve comunicare telematicamente l’attivazione dello stage agli uffici competenti della Regione o Provincia autonoma. Questo passaggio è condizione necessaria per la legalità dell’esperienza e comporta la registrazione di tutti i dati richiesti dalle procedure locali.

La procedura termina con la trasmissione della documentazione a tutte le parti coinvolte e il rilascio della copertura assicurativa obbligatoria, che tutela lo stagista per responsabilità civile e infortuni. La presenza di tutor dedicati, sia per il soggetto ospitante che per l’ente promotore, permette di monitorare costantemente l’andamento delle attività rispetto al progetto formativo concordato.ì

Il ruolo dell’ente promotore, della convenzione e del progetto formativo

L’ente promotore assume un ruolo centrale nella gestione e certificazione dei percorsi di stage. Questo soggetto, accreditato presso ministeri o amministrazioni regionali, ha la responsabilità di valutare la conformità normativa e assicurare che il tirocinio risponda agli standard di legalità e qualità.
In particolare, i controlli avvengono su:

  • La convenzione che rappresenta l’accordo tra azienda e ente promotore, contenente i dati giuridici delle parti coinvolte, le normative applicabili e gli obblighi reciproci. Il documento attesta il contesto regolamentare entro cui si svolge il percorso, tutelando sia lo stagista sia i soggetti ospitanti.
  • Il progetto formativo individuale che costituisce la “mappa” operativa dell’esperienza. Vi sono riportati: obiettivi specifici, attività dettagliate, nome delle persone di riferimento (tutor), programma temporale, modalità di verifica e criteri di valutazione. Il progetto deve essere personalizzato sulle esigenze di apprendimento dello stagista e garantire trasparenza sull’effettivo contenuto formativo.

Oltre a questi compiti, l’ente promotore ha il compito di monitorare l’andamento attraverso incontri periodici, assicurare la copertra assicurativa e rappresentare un punto di riferimento per la risoluzione di criticità. 

Documentazione necessaria: proroghe, registri, attestazioni e gestione amministrativa

La tracciabilità e la legittimità dei contratti di stage dipendono dalla corretta produzione e gestione di una serie di documenti amministrativi. 
I documenti necessari e obbligatori in ogni stage sono:

  • Il registro presenze che rappresenta uno strumento essenziale: i dati giornalieri annotati nel registro (orari, attività svolte, firme di tutor e stagista) tutelano entrambe le parti in caso di controversie e garantiscono trasparenza rispetto alle richieste delle autorità di controllo.
  • L’attestazione finale è redatta al termine dello stage e contiene la valutazione delle competenze acquisite, delle attività svolte e dei risultati ottenuti. Deve essere controfirmata dall’ente promotore e dall’azienda ospitante.
  • Altri adempimenti amministrativi comprendono la comunicazione di attivazione presso i portali regionali e la conservazione integrale della documentazione da parte dell’ente promotore, in linea con le normative specifiche. L’assenza o l’irregolarità di uno di questi documenti può comportare sanzioni in caso di verifica dagli enti ispettivi.

Da ricordare che eventuali variazioni della durata del tirocinio richiedono la formalizzazione di una proroga, documento che deve indicare le nuove scadenze, le motivazioni, e presentare la firma congiunta di tutte le parti coinvolte. 

Diritti, doveri e assicurazione dello stagista

La posizione dello stagista, per quanto differente da quella di un lavoratore subordinato, è tutelata da diritti specifici e accompagnata da precisi doveri funzionali allo svolgimento del percorso formativo. 

Sul fronte dei diritti, emergono la necessità di ricevere una formazione coerente con il progetto individuale, il supporto di un tutor aziendale durante tutto il periodo di stage e l’accesso a una valutazione trasparente delle competenze sviluppate. Il tirocinante deve inoltre essere informato in modo chiaro sugli orari, sulle attività e sugli obiettivi previsti.

Vi è inoltre l’obbligo di stipula di adeguate coperture assicurative (infortunio Inail e responsabilità civile) che ricade sull’ente promotore e sull’azienda ospitante. Questa misura tutela da eventuali rischi legati alla permanenza in azienda o ad attività collegate al percorso formativo.

Per quanto riguarda i doveri, lo stagista deve rispettare la disciplina interna, le regole aziendali, gli orari e le disposizioni ricevute dai referenti del percorso. 

Allo stagista non spettano ferie, permessi o contribuzione previdenziale. Tuttavia, sono generalmente tollerate brevi assenze, concordate preventivamente e giustificate, come malattia grave, maternità o chiusura aziendale. In questi casi è possibile la sospensione temporanea del percorso, con recupero delle ore non svolte.

L’insieme delle regole e delle tutele trova fondamento nelle linee guida nazionali e regionali.

Compenso, rimborsi e limiti orari degli stage

Gli aspetti retributivi e i limiti orari distinguono profondamente le diverse esperienze di stage. L’indennità di partecipazione rappresenta un elemento obbligatorio per i tirocini extracurricolari, mentre nei percorsi curriculari non sempre è prevista una forma di rimborso spese. L’importo minimo dell’indennità varia in funzione delle normative regionali: ad esempio nel Lazio la soglia minima è fissata a 800 euro mensili, altrove può attestarsi attorno ai 500 euro. Le aziende possono comunque riconoscere un importo superiore a quello stabilito dalla legge locale.

Nello specifico:

  • Nello stage curriculare: la partecipazione, legata a requisiti accademici, non impone un compenso obbligatorio ma talvolta include rimborsi per le spese vive (trasporti o mensa), a discrezione dell’ente formativo o dell’azienda.
  • In Stage extracurriculare: è vincolante l’erogazione di un’indennità, che resta soggetta a verifica e a sanzioni in caso di inosservanza da parte del soggetto ospitante.

Sul piano orario, i tirocini prevedono solitamente un impegno compreso tra 20 e 40 ore settimanali, con flessibilità nella distribuzione delle giornate lavorative e la possibilità di articolare le presenze anche nei fine settimana, purché siano rispettati i limiti massimi e le pause di riposo.

Per tutte le forme di stage, è vietato far svolgere attività sostitutive delle normali funzioni dei dipendenti e l’impegno non può in alcun caso superare quanto disposto dai contratti collettivi di settore.

Durata, proroga, sospensione e interruzione dello stage

La durata degli stage è definita dalle normative nazionali e regionali, sopracitate che fissano sia limiti minimi che massimi in base alla tipologia dell’esperienza e alla condizione del tirocinante. Nella maggior parte dei casi la soglia minima è pari a due mesi, mentre il tetto massimo oscilla tra sei e dodici mesi, con eccezioni per soggetti in condizioni di svantaggio o disabilità che possono arrivare fino a 24 mesi. 

Le durate devono essere indicate chiaramente nel progetto formativo e ogni variazione necessita di formalizzazione ufficiale.

A livello temporale, possono accadere 3 casi particolari durante uno stage lavorativo:

  • Proroga: in presenza di esigenze specifiche o di parziale realizzazione degli obiettivi la normativa consente di estendere la durata originaria dello stage. La proroga deve essere validata tramite atto scritto e condiviso da azienda, ente promotore e stagista, nel rispetto dei limiti temporali previsti dalla legge o dalla Regione di riferimento.
  • Sospensione: l’interruzione temporanea può essere richiesta in caso di malattia, maternità o chiusura aziendale. Il tempo di sospensione può essere recuperato per mantenere la durata complessiva prevista dal progetto formativo.
  • Interruzione anticipata: ogni soggetto coinvolto ha diritto di interrompere lo stage per cause motivate. Lo stagista può recedere anche senza obbligo di motivazione, mentre l’azienda o l’ente promotore devono fornire ragioni oggettive e rilevanti. L’interruzione richiede una comunicazione formale nei tempi e nei modi previsti dalla disciplina regionale.

Quanti stagisti può ospitare un’azienda? Limiti numerici e responsabilità

La capacità ricettiva delle aziende rispetto agli stagisti è disciplinata attraverso rapporti numerici correlati alla dimensione dell’organico dipendente. Questi limiti intendono impedire un utilizzo improprio dello stage come strumento sostitutivo della forza lavoro strutturata e sono determinati dalla stessa grandezza in termini di dipendenti assunti e presenti dall'azienda stessa:

  • Le imprese con 1-5 dipendenti possono ospitare un solo tirocinante contemporaneamente.
  • Per le organizzazioni con organico tra 6 e 19 dipendenti il limite massimo è di due stagisti in contemporanea.
  • Quando si superano i 20 dipendenti, è possibile accogliere un numero di stagisti non superiore al 10% del personale assunto a tempo indeterminato.

Le aziende sono tenute a rispettare scrupolosamente tali proporzioni, verificate dagli enti ispettivi anche in sede di attivazione e controllo amministrativo. Il superamento di questi limiti comporta sanzioni e l’eventuale revoca della possibilità di avviare nuovi percorsi di stage per un periodo definito.


Un’ulteriore responsabilità a carico del soggetto ospitante, già in parte citata, riguarda la presenza obbligatoria di un tutor interno qualificato per ciascun tirocinante; il ruolo di supervisione e guida formativa è centrale per garantire la qualità dell’iniziativa e prevenire derive di tipo lavorativo non consentito dalla normativa sugli stage.

Requisiti di accesso allo stage: età, condizione occupazionale e precedenti lavorativi

L’accesso allo stage, in Italia, è regolato da requisiti specifici legati all’età, allo stato occupazion le e alle esperienze professionali pregresse, che variano principalmente tra tirocini curricolari ed extracurriculari. Per i primi, la partecipazione è vincolata all’iscrizione e frequenza di un percorso scolastico o universitario, senza limiti d’età massimi.

Per i tirocini extracurriculari, invece, il limite anagrafico di ingresso è generalmente fissato alla maggiore età (18 anni), pur in assenza di una soglia superiore. Questo tipo di esperienza è riservato a soggetti che abbiano già completato il percorso di studi, si trovino in cerca di lavoro o necessitino di reinserimento occupazionale.

Una condizione essenziale per questo tipo di stage è la presentazione di una documentazione aggiornata sullo stato di disoccupazione (come la Dichiarazione di Immediata Disponibilità ai Centri per l’Impiego), anche per accedere a determinati programmi promossi a livello regionale o nazionale.

Da ricordare che  non è consentito svolgere uno stage extracurriculare presso lo stesso soggetto ospitante se già in passato si è avuto un contratto di lavoro o un precedente stage là in quanto la normativa mira a prevenire fenomeni elusivi o reiterativi nella gestione dei rapporti formativi.

Errori da evitare nell’attivazione e nella gestione di uno stage da parte dell'azienda

Nella gestione dei tirocini, alcune criticità ricorrenti possono compromettere la validità dell’esperienza e generare conseguenze amministrative e sanzionatorie. Tra gli errori più gravi figura la mancata osservanza della normativa di riferimento, come il superamento dei limiti numerici di stagisti per azienda, la mancata corresponsione dell’indennità obbligatoria nei percorsi extracurriculari, o l’utilizzo del tirocinio come copertura di posizioni lavorative ordinarie. Un altro errore frequente consiste nell’attivare percorsi senza un ente promotore accreditato, condizione essenziale per la legalità dello stage.

Altri 3 errori e sbagli frequenti sono rappresentati da:

  • Non adeguare il contenuto formativo e il tutoraggio continuo alle esigenze effettive dello stagista è tra le principali cause di insuccesso sul piano dello sviluppo delle competenze. Un affiancamento carente può portare a risultati formativi scarsi e a insoddisfazione reciproca.
  • Confondere e sovrapporre i diversi tipi di tirocinio, attivando un curriculare come extracurriculare o viceversa, può esporre sia il soggetto ospitante che lo stagista a contestazioni da parte degli enti ispettivi.
  • Altre inadempienze comuni riguardano la mancata compilazione del registro presenze e una documentazione amministrativa lacunosa o non aggiornata, che espongono a rischio di sanzioni in caso di controlli.

Come scegliere lo stage giusto: criteri di valutazione e consigli pratici

La valutazione della proposta di stage richiede attenzione ad alcuni criteri oggettivi e allineamento con le proprie aspettative professionali. Un primo aspetto da considerare è la coerenza tra le mansioni previste e il proprio percorso di studi o obiettivi di carriera: attività e responsabilità dovrebbero arricchire il profilo e favorire l’acquisizione di competenze spendibili in futuro.
In modo particolare:

  • È opportuno verificare la serietà dell’azienda o ente ospitante attraverso feedback, reputazione online, adesione a programmi certificati oppure consultando elenchi di organizzazioni "virtuose" promossi da piattaforme specialistiche.
  • La presenza di un tutor aziendale disponibile e di un progetto formativo dettagliato sono elementi determinanti per la qualità dell’esperienza. Un colloquio conoscitivo dovrebbe chiarire le aspettative reciproche e la natura degli obiettivi didattici.
  • Per i tirocini extracurriculari, occorre accertare la congruità dell’indennità e dei benefit previsti rispetto ai limiti normativi, e la chiarezza sui tempi, le attività e i risultati attesi.
  • Altri criteri utili nella scelta sono l’offerta di opportunità di networking, la partecipazione a progetti trasversali, la possibilità di rotazione fra settori diversi e la trasparenza nella valutazione finale delle competenze acquisite.


Dopo lo stage: certificazione dell’esperienza, CV e opportunità di inserimento

Al termine del periodo di tirocinio, l’esperienza maturata viene formalizzata attraverso l’attestato finale rilasciato dal soggetto ospitante e dall’ente promotore. Questo documento certifica le attività svolte, le competenze acquisite e un giudizio complessivo sui risultati raggiunti. La presenza delle firme di tutor e responsabili costituisce ulteriore garanzia di autenticità e tracciabilità degli apprendimenti.

I vantaggi più importanti di uno stage, sono, in estrema, sintesi almeno quattro:

  • La certificazione dell’esperienza garantisce il riconoscimento delle nuove conoscenze e rende l’esperienza documentabile sia in ambito accademico che professionale.
  • La valorizzazione dello stage nel curriculum vitae rappresenta una leva strategica per distinguersi nel mercato del lavoro: specificare le mansioni, i progetti seguiti e le skills acquisite offre una panoramica concreta del percorso formativo e delle potenzialità di inserimento futuro.
  • Molte aziende prevedono la possibilità di assunzione diretta del tirocinante e numerose indagini confermano che oltre il 50% dei giovani trova una prima posizione lavorativa proprio tramite esperienze di stage, spesso nella stessa realtà o tramite networking creato durante il periodo di affiancamento.
  • Le competenze sviluppate, sia tecniche sia trasversali, facilitano il matching con nuove opportunità e incrementano le possibilità di accesso a percorsi selettivi e annunci di lavoro a maggiore complessità.