Superanagrafe conti correnti contro evasione fiscale
Controlli contro evasione fiscale 2021 con Superanagrafe conti correnti
Con l'Agenzia delle entrate non si scherza più, se mai qualcuno abbia mai pensato di farlo. I controlli per il contrasto dell'evasione fiscale diventano adesso più serrati con l'introduzione della Superanagrafe conti correnti. Si tratta della più grande banca dati a disposizione degli 007 del fisco e degli uomini della Guarda di finanza per individuare guadagni non dichiarati.
L'occhio è puntato sui conti correnti e quando la giacenza media non corrisponde alla spese effettuate ecco che suona il campanello d'allarme. L'Agenzia delle entrate può suppore che le spese siano sostenute da guadagni sconosciuto a fisco e dunque "in nero". Nel mirino ci sono anche le persone fisiche oltre alle società.
Il funzionamento dei controlli con la Superanagrafe dei conti correnti, chiamata non a caso Risparmiometro, è dunque singolare. L'alert negli uffici dell'Agenzia delle entrate non suona in caso di spese eccessiva, ma in assenza di spese ovvero se non sono eccessivamente basse rispetto allo stile di vita. Per il fisco è un'anomalia se il saldo dei conti correnti non registri variazioni in difetto, ma quanto debbano essere è ancora oggetto di riflessioni. In linea di massima, il sospetto nasce nel caso di mancate spese per circa il 20-25%.
Quali sono le voci sotto osservazione? Cosa controlla l'Agenzia delle entrate con la Superanagrafe conti correnti 2021? In estrema sintesi possiamo individuare quattro categorie:
Infine, la lente di ingrandimento è puntata sui fondi comuni di investimento ovvero il totale del contratto di gestione, l'importo finale delle sottoscrizioni di quote nell'anno e dei rimborsi.
Superati i rallentamenti per via dei problemi legati alla riservatezza sollevati dal Garante della Privacy in relazione alla Superanagrafe conti correnti, si entra dunque nella fase esecutiva. Il piano è stato messo a punto otto anni fa, ma solo adesso e al termine del periodo della sperimentazione vede la luce. Stando alla normativa in vigore, gli operatori finanziari sono obbligati a comunicare periodicamente all'anagrafe tributaria i movimenti e ogni informazione utile per i controlli fiscali, oltre all'importo delle operazioni finanziarie.
C'è però un punto in sospeso ovvero il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate che, sentite le associazioni di categoria degli operatori finanziari, è chiamato a stabilire le modalità della comunicazione e di estensione a ulteriori informazioni relative ai rapporti necessarie ai fini dei controlli fiscali. I dati sono quindi utilizzati dal fisco per individuare i contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a controllo.
E ancora: l'Istituto nazionale della previdenza sociale è chiamato a fornire a Agenzia delle entrate e Guardia di finanza i dati relativi alle posizioni di soggetti destinatari di prestazioni socio-assistenziali affinché siano considerati ai fini della effettuazione di controlli sulla fedeltà dei redditi dichiarati, basati su specifiche analisi del rischio di evasione.