Quali sono le regole in vigore per pause, riposi e permessi a lavoro quando fa molto caldo e quali sono i casi si può addirittura bloccare il lavoro
Cosa prevedono le leggi aggiornate per pause riposi, permessi fino a blocco totale del lavoro per il gran caldo estivo? Nei periodi di gran caldo estivo e per specifiche categorie di lavoratori costretti a lavorare al caldo, le leggi in vigore stabiliscono l’obbligo per il datore di lavoro di tutelare la salute e l’integrità fisica e morale del lavoratore, adottando tutte le misure necessarie in tal senso, in base alla tipologia di lavoro.
Se il caldo estivo diventa esagerato, il lavoratore può usufruire di pause, riposi e permessi, da richiedere eventualmente direttamente al datore di lavoro. Partendo dalle pause, sono in generale già previste dai contratti nazionali di lavoro Ccnl durante lo svolgimento delle normali attività lavorative e per legge sono di solito previste pause della durata di almeno dieci minuti di cui fruire in base all'organizzazione aziendale, spetta poi ai diversi Ccnl definire tempi e modi per godere delle pause in base all'attività svolta.
Nel caso di un gran caldo a lavoro, in maniera eccezionale, non sussiste per legge alcuna regola che preveda pause più lunghe o maggiori ma ogni datore di lavoro e azienda a discrezione può decidere di allungare la pausa.
Passando a riposi e permessi, la legge non prevede specifici riposi e permessi per i lavoratori nei casi di gran caldo estivo a lavoro.
Ogni Ccnl prevede riposi e permessi per i lavoratori che si possono prendere a prescindere dal caldo ma solo nel caso di caldo eccessivo dovuto a malfunzionamenti degli impianti di climatizzazione o se il caldo è dovuto a eventi atmosferici eccezionali è possibile per il lavoratori usufruire di permessi speciali.
Le leggi in vigore permettono un blocco totale del lavoro per il gran caldo estivo solo ed esclusivamente nei casi di eccessive temperature ricorrendo alla Cassa Integrazione Ordinaria.
L’Inps ha, infatti, precisato che le temperature elevate (superiori a 30 gradi), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che implicano l’uso di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, danno diritto al blocco totale del lavoro con la Cig.
Per esempio, per legge, la Cig nell’edilizia può essere richiesta nelle condizioni climatiche più critiche cioè quando il caldo o il freddo sono proibitivi e viene riconosciuta dall’Inps per il lavoro con temperature superiori ai 35 gradi.
E’ possibile il blocco totale del lavoro nel caso di gran caldo estivo se il caldo diventa troppo torrido e le temperature troppo elevate solo se è decisione del datore di lavoro interrompere l’attività anche per qualche giorno nell’attesa di un miglioramento delle temperature che possa permettere il regolare e tranquillo ritorno a lavoro senza alcun rischio per la salute dei lavoratori.