Cosa cambia per la regolarizzazione di abusi edilizi su finestre dopo l’approvazione del Decreto Salva Casa 2024 ufficiale
Che cosa e come si può sanare di una finestra con abusi edilizi grazie a Decreto Salva Casa? Sono diverse le misure approvate con il nuovo Salva Casa 2024 volte a velocizzare e semplificare le procedure di sanatoria dei piccoli abusi edilizi, escludendo sempre i grandi.
Di seguito ci occupiamo delle nuove norme per la sanatorie di abusi sulle finestre, anch’esse rientranti tra le piccole difformità regolarizzabilicon il nuovo provvedimento.
Secondo la normativa vigente, per aprire una finestra nuova o chiuderla da una parte per aprirla in un’altra serve il permesso di costruire, altrimenti si parla di abuso edilizio.
La chiusura di finestre preesistenti e la loro apertura in altre parti, o lo spostamento di una finestra da un lato all’altro dell’edificio, comporta una parziale demolizione e la successiva ricostruzione dell’immobile, motivo per cui serve sempre il permesso di costruire, pur mantenendo le stesse dimensioni precedenti e non alternandone la sagoma.
Non è più richiesta, però, la doppia conformità, nelle ipotesi di difformità parziale rispetto al titolo depositato e si può ora sanare la situazione semplicemente pagando al Comune una sanzione e ottenendo il dovuto permesso.
Si tratta, però, di un passaggio possibile a condizione che, secondo il principio della doppia conformità, all’epoca della costruzione fosse possibile ottenere il permesso di costruire per realizzare o modificare la finestra in questione.
Precisiamo che le novità del Piano Casa interessano solo gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024.
Anche regolarizzare le difformità sulle finestre prevede dei costi che, come definito nel Decreto Salva Casa 2024, devono essere sempre proporzionati alla difformità riscontrata e all’aumento di valore dell’immobile.
Il rilascio del permesso e la Scia, segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria, dipendono, infatti, dal pagamento di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’incremento del valore venale dell’immobile che risulta dopo gli interventi effettuati.
L’importo da pagare è comunque compreso tra 1.032 euro e 30.984 euro.