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730 2025 a debito, cosa si deve controllare prima di pagare le tasse. Gli errori più frequenti e soluzioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
730 debito controllare

Quali sono i motivi per cui il 730 2025 può risultare a debito e cosa controllare bene prima di procedere ai pagamenti richiesti dal Fisco

Cosa si deve controllare prima di pagare le tasse in un 730 2025 a debito? Il 730 precompilato che si può consultare sul sito dell’Agenzia delle Entrate può riportare le diciture: Sei a Debito di... euro, Secondo acconto di... euro.

Ciò significa che si è in debito con il Fisco e che bisogna pagare le somme indicate. In pratica, se lo scorso anno si è pagato un determinato importo di imposte, si dovrà pagare di più se dai calcoli dell’Agenzia risulta che l’importo versato è stato minore di quello che avrebbe dovuto essere.

Per evitare problemi, è sempre bene controllare le informazioni inserite nel modello precompilato per la dichiarazione dei redditi. 

  • Quali sono i motivi per cui il 730 risulta a debito e cosa controllare
  • Cosa è opportuno controllare 

Quali sono i motivi per cui il 730 risulta a debito e cosa controllare

Il 730 2025 precompilato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ancora per qualche giorno, fino al 15 maggio, si può solo visualizzare per controllare i dati.

Si tratta di un primo passaggio importante per una corretta compilazione della dichiarazione dei redditi perché ci sono errori che possono verificarsi frequentemente e hanno delle conseguenze, come quelli che portano il 730 a debito. 

Sono diversi i motivi per cui il 730 2025 può risultare a debito. Tale situazione può, infatti, verificarsi nei seguenti casi:

  • quando si hanno due o più Certificazioni Uniche (CU) e non sono indicati precisamente tutti i giorni di lavoro totali effettuati, motivo per cui non vengono calcolate in automatico le detrazioni da lavoro spettanti al lavoratore;
  • aver percepito assegni Inps, per esempio se si è lavorato lo scorso anno si è ricevuta la CU dal datore di lavoro ma se il rapporto fosse terminato e si fosse percepita l’indennità di disoccupazione Naspi. anche l’Inps ha inviato la sua CU e, nel momento di compilazione del 730, i due redditi si sommano e possono generare maggiori tasse da pagare;
  • detrazioni Irpef non dovute;
  • nel caso del 730 precompilato, il non aver inserito tutte le spese detraibili come, ad esempio, le spese mediche sostenute e, inserendole tutte, si potrebbe ridurre il debito, azzerarlo, o addirittura andare a credito.

Cosa è opportuno controllare 

Bisogna, dunque, controllare con attenzione le diverse sezioni dedicate soprattutto all’inserimento di dati reddituali e di ulteriori assegni percepiti, compresa quella dedicata al trattamento integrativo (ex bonus Renzi di 1.200 euro annui) perchè potrebbero essere riportate somme percepite indebitamente.

L’importo a debito può essere pagato o direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione, se si è lavoratori dipendenti o pensionati per cui spetta al sostituto d’imposta (il datore di lavoro o l’Inps) recuperare i dovuti pagamenti, o in un’unica soluzione o a rate; o con Modello F24 se non si ha un sostituto di imposta.

In questo caso, il pagamento con l’F24 può essere effettuato online direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, o su quello di Poste Italiane, o tramite i servizi di home banking, predisposti (se previsti) dai vari istituti di credito. Nel modello si devono indicare i codici tributo relativi al pagamento, gli importi e i propri dati anagrafici.