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Acconto tasse 2025-2026 si paga di più. Di quanto calano gli stipendi perchè ritorna la quarta aliquota Irpef

di Marianna Quatraro pubblicato il
Acconto tasse pagare

Gli acconti delle tasse 2025-2026 saranno più alti perché calcolati sulle quattro vecchie aliquote Irpef e non sulle nuove tre: la denuncia e la risposta del governo

Perché l’acconto delle tasse 2025-2026 risulta più alto da pagare? Ci si avvicina al tempo della dichiarazione dei redditi e dei relativi pagamenti delle tasse e per i contribuenti italiani è all’orizzonte una notizia non proprio positiva.

Sembra, infatti, che i pagamenti degli acconti delle tasse 2025-2026 in pagamento a giugno per la prima rata e a novembre per la seconda saranno decisamente più alti di quanto preventivato. Vediamo di seguito di chiarirne il motivo.

  • Gli acconti delle tasse saranno più alti perché calcolati sulle vecchie 4 aliquote Irpef
  • Eppure le aliquote Irpef in vigore sono tre 

Gli acconti delle tasse saranno più alti perché calcolati sulle 4 aliquote Irpef

Le aliquote Irpef sono diventate tre lo scorso anno 2024 ma gli acconti da pagare nei prossimi mesi vengono calcolati sulle precedenti quattro aliquote, risultando pertanto nettamente superiori.

Secondo quanto reso noto da una denuncia della Cgil, relativamente all'anno d'imposta 2024, per calcolare gli acconti Irpef 2025 e 2026 relativi ai periodi d'imposta 2024 e 2025, sono stati presi come riferimento gli scaglioni e le aliquote Irpef prima in vigore, vale dire le quattro al 23%, 25%, 35% e 43%.

Eppure, la riduzione delle percentuali Irpef del 2024 avrebbe dovuto modificare il calcolo per il versamento degli acconti 2025.

Anche la detrazione per redditi di lavoro dipendente considerata è quella vigente al 31 dicembre 2023 (1.880 euro).

Il sindacato ha, però, sottolineato che si tratta di aliquote non più in vigore e che determinano importi da pagare molto più alti rispetto agli attuali.

Secondo una simulazione effettuata dalla stessa Cgil, per una dichiarazione 2025 che, applicando le 3 aliquote, avrebbe dovuto avere un rimborso di 165 euro, è invece previsto il pagamento di un acconto di 95 euro, che sarà restituito solo con la dichiarazione del 2026. 

Stando a quanto riportano le ultime notizie, il governo avrebbe risposto alla denuncia della Cigl spiegando che si tratta di una ricostruzione strumentale, che interessa solo i lavoratori dipendenti con altri redditi e dovuta anche al fatto che la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3 era inizialmente prevista solo per il 2024. 

Tuttavia, lo stesso esecutivo ha anche lasciato intendere che la questione dovrebbe essere risolta prima del pagamento dell’acconto di giugno.

Eppure le aliquote Irpef in vigore sono tre 

Anche per quest’anno 2025, però, sono stati confermati gli scaglioni di reddito e le relative aliquote Irpef di tassazione, ridotte da quattro a tre, del 23% per redditi fino a 28.000 euro (e non più fino a 15mila euro), del 35% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro e del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.

E' stata confermata anche l’estensione della no tax area, cioè la soglia entro la quale non si deve pagare alcuna tassa, fissata per i pensionati e i lavoratori dipendenti a 8.500 euro.

E’ stata, dunque, allineata per tutti, considerando che prima la no tax area era fissata a 8.147 euro per i lavoratori dipendenti e a 8.500 per i pensionati.
 

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