Come potrebbe incidere l’aumento delle accise sul diesel sulle trattative per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri 2024-2026 fermo da mesi
Si potrebbe davvero sbloccare il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri 2024-2026 dopo il nuovo aumento delle accise sul diesel? Le trattative per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri sono ancora bloccate e per il prossimo mese di aprile sono state già annunciate nuove mobilitazioni e nuovi scioperi.
Tuttavia, stando a quanto riportano le ultime notizie, c’è chi sostiene che il recente aumento delle accise sul diesel possa contribuire a sbloccare le discussioni per il nuovo contratto. Cerchiamo di far chiarezza sulla reale situazione e i cambiamenti che si prospettano.
Ora l’accisa sulla benzina è pari a 72,8 centesimi al litro, mentre quella sul gasolio è di 61,7 centesimi. La differenza di 11,1 centesimi sarà gradualmente eliminata, portando entrambe le aliquote a 67,25 centesimi al litro.
Questo cambiamento avverrà in cinque anni, con un aumento progressivo delle accise sul gasolio compreso tra 1 e 1,5 centesimi all’anno, mentre l’accisa sulla benzina si ridurrà della stessa cifra.
A pagare di più saranno gli automobilisti proprietari di auto diesel e il gettito fiscale salirà.
Secondo il decreto, le risorse derivanti dalla misura saranno destinate al Fondo nazionale per il trasporto pubblico, e quindi per sbloccare il rinnovo del CCNL autoferrotranvieri, fermo da mesi per mancanza di coperture finanziarie, e in parte al Fondo per la delega fiscale, per finanziare le misure previste dalla riforma fiscale.
Si dice che l’aumento del costo del diesel sia stato deciso per recuperare le risorse necessarie per finanziare il rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri, che attendono ormai da mesi un aumento degli stipendi.
Del resto, le accise più alte garantirebbero oltre un miliardo di euro che sarebbero decisamente un bel gruzzoletto per sbloccare il rinnovo del Ccnl, che richiede 500 milioni di euro all’anno. Le stime parlano di un possibile incremento salariale di 200 euro a regime per gli autoferrotranvieri e internavigatori.
In realtà, la misura non è stata approvata con questo scopo, ma si tratta di una decisione presa per andare incontro alle richieste della Ue che da tempo ormai chiede di eliminare dalle strade le auto più inquinanti, proprio a partire dalle diesel, per ridurre le emissioni e rendere migliore la qualità dell’aria.
Il vero motivo per cui sono state in realtà aumentate le accise sul diesel è dare risposte concrete alle richieste Ue, che chiedono di eliminare le auto inquinanti, a partire proprio da quelle diesel.
Dunque, rispondere in maniera positiva all’Ue è la reale motivazione per cui sono stati aumentati i costi del diesel. Poi, però, come conseguenza, viste le risorse repertite, ci potrebbe anche essere uno sblocco del contratto in discussione, ma, ribadiamo, non è per questo che l’esecutivo ha stabilito incrementi delle accise.