Il gruppo Stellantis ha comunicato che non ritiene che il nome Milano contravvenga alla legislazione italiana, ma ha scelto di evitare contenziosi legali con il governo.
Cinque giorni dopo il suo debutto, Alfa Romeo Milano è oggetto di un cambiamento di nome. Adesso di chiama Alfa Romeo Junior. La modifica è stata comunicata dal ceo di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato.
La revisione del nome trova origine dalle osservazioni del ministro per le Imprese e il Made in Italy, secondo cui il nome Milano attribuito a un veicolo prodotto in Polonia potrebbe contravvenire alla normativa italiana del 2003 che tutela le denominazioni legate all'italianità dei prodotti, conosciuta come legge sull'Italian Sounding. Approfondiamo tutto:
Imparato ha aggiunto: "Siamo consci dell'impatto di questa decisione nella storia del nostro marchio. Accogliamo questa sfida con grande entusiasmo e responsabilità. La scelta del nome Junior si collega in modo naturale alla nostra eredità storica ed era già uno dei favoriti interni e del pubblico. Il nostro team ha scelto di anteporre la passione per il marchio e l'attenzione verso i nostri clienti. Cambiamo volontariamente, nonostante non siamo legalmente costretti a farlo, con l'obiettivo di mantenere l'aura positiva che circonda i nostri veicoli e di evitare controversie. La reazione straordinaria al lancio della nostra nuova sportiva compatta è stata testimoniata da un afflusso eccezionale al configuratore online, che ha temporaneamente sovraccaricato il nostro sito web".
Il nome Junior ha radici profonde nella storia di Alfa Romeo, risalendo al 1966 con il lancio della GT 1300 Junior presso Balocco. Questo coupé, che erogava 89 CV e aveva un motore di 1.290 cc invece del 1.600 cc della Giulia Sprint GT, vide una produzione di circa 92.000 unità.
Riguardo alla decisione di cambiare il nome, Jean-Philippe Imparato ha chiarito: "La decisione di modificare il nome del modello è stata autonoma. Di fronte a perplessità e incertezze a livello amministrativo, è mia responsabilità assicurarmi che non ci siano margini di dubbio. L'obiettivo è evitare sanzioni finanziarie inutili; i fondi dell'azienda sono preziosi e non intendo sostenerne l'onere solo per mantenere un nome o rischiare ostacoli nell'importazione dei veicoli. Pertanto, ho scelto di adottare un nuovo nome a livello globale per evitare complicazioni".
Il ceo ha inoltre confermato che non ci saranno variazioni nei programmi di produzione italiani. I lanci previsti includono il nuovo Stelvio nel 2025 e la nuova Giulia nel 2026, entrambi continuando la loro produzione nello stabilimento di Cassino. Ricordiamo che ci siamo già occupati di Alfa Romeo Milano, approfondendo vari aspetti, tra cui gli interni e le prime impressioni a confronto.