Quanto e per quali motivi aumenta l’importo dell’assegno unico per i figli nel 2025 dopo l’approvazione della nuova Manovra Finanziaria
Di quanto aumenta l’importo dell’assegno unico per i figli nel 2025 con la nuova Manovra Finanziaria 2024? Contrariamente alle voci che si sono rincorse nelle ultime settimane e che ne annunciavano la cancellazione o la sua sostituzione con altre misure, l’assegno unico per i figli è stato confermato anche nel 2025.
E come ogni anno sarà soggetto a rivalutazione, in base al tasso che deve ancora essere deciso, portando comunque aumenti degli importi mensili spettanti alle famiglie beneficiarie. Cerchiamo di chiarire di seguito come cambierà la cifra da pagare.
La legge ha, infatti, escluso da calcolo dell'Isee le somme riconosciute per i figli e questa novità contribuisce ad aumentare l’importo stesso dell’assegno per i beneficiari così come rafforza eventuali altri bonus percepiti.
Considerando, infatti, che gli importi pagati di assegno unico per i figli non rientreranno più nel calcolo Isee, quest’ultimo risulterà più basso per tutte le famiglie, permettendo soprattutto a chi percepisce redditi più bassi di avere anche un assegno più alto e altri bonus disponibili, come quello per la frequenza degli asili nido.
Cambiando l'Isee cambiano anche gli importi che il prossimo anno saranno pagati alle famiglie italiane.
La cifra dipende, infatti, dal valore Isee del nucleo familiare, dalla sua composizione e dalla presenza di altre condizioni, come, per esempio, se entrambe i genitori lavorano, o se è presente un figlio disabile in famiglia e relativo grado di disabili.
A seconda della fascia Isee di appartenenza, cambia l’assegno unico che si deve avere ogni mese, attualmente oscillando tra i 199,4 euro per chi rientra nella fascia più bassa fino a 17.090,61 euro e i 57 euro mensili per chi rientra nella fascia più alta, pari o superiore a 45.574,96 euro.
Ma l’importo dell’assegno unico nel 2025 cambia anche per effetto della ‘classica’ rivalutazione annua che avviene considerando il tasso stabilito sull’andamento dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, accertato dall'Istat, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente.
Generalmente, viene reso noto a novembre in via transitoria e nel corso dell’anno successivo in via definitiva. Se nel 2023 è stato dell’8,1% e nel 2024 è stato del 5,4%, per il 2025 si ipotizza un appena 1,6%, cifra che porterà irrisori aumenti di solo qualche euro.
Per esempio, l’importo per la fascia Isee più bassa di 199,4 euro con la rivalutazione all’1,6%, nel 2025 salirà ad appena 202,6 euro per circa 3 euro in più.